"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

mercoledì 29 luglio 2009

Essere di Sinistra




Non è l'appartenenza ad un partito che da forgia alla propria
coscienza,è la propria coscienza che da forgia ad un partito.
L'Italia ha da sempre lottato contro se stessa nell'ardua scelta
di voler essere una Nazione all'avanguardia o proseguire nel
continuo oscurantismo di falsi concetti ed ideologie millenarie.
Da sempre madre di figli combattivi che hanno annaffiato con
il loro sangue questa terra che frena nel risorgere, caparbia e
testarda s'infossa sempre più nella chimera del potenzialismo.
Può una coscienza libera e ribelle come la mia diventare
remissiva per compiacere tutto ciò ? No,non può nemmeno
perdersi nel decantare la democrazia, sa che deve lottare ogni giorno,
contro leggi fasulle ed abusi mascherati da diritti, che nulla hanno a
che fare con le sue convinzioni.
E'stato duro,doloroso, prendere atto che l'uomo più
combattivo d'Italia,che aveva mantenuto gente come me sotto
un simbolo nato dai predecessori resistenti, era morto.
Nessun altro ha più saputo guidare con la stessa forza
quel partito forgiato dalla gente dal dopo guerra .Ho visto quel
partito lottare per non crollare, continuare a mantenere a stento
i diritti ottenuti, mentre la maggioranza al Governo cominciava
ad emanare il puzzo del marciume.Lentamente, sotto un vento
di sciagura la parte malata del Paese ha preso il sopravvento,
sotto gli occhi di tutti e del beneplacido di una sinistra indebolita
dalla stessa smania di potere che aleggia a destra.
L'essenza di sinistra è il profumo della mia pelle e non posso farne
a meno, dove attingerlo senza perdermi in dolorose nostalgie ?
C'è sempre qualcuno che ha addosso lo stesso profumo, ed in una
Italia sbalordita dal sempre più potere di una parte politica, mentre
l'altra s'azzanna per darsi un leader...leader si nasce, non ci si improvvisa...
quel profumo l'ho sentito nell'IDV.Stessa tenacia, stessa franchezza,
stessa combattività...è la mia sinistra, a cui sono sempre appartenuta
se pur ha cambiato uomo e sigla.


"La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la
questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione
dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità
del paese e la tenuta del regime democratico."
(Enrico Berlinguer)

E'questo il mio essere di sinistra .
Francesca

7 commenti:

  1. Mi riconosco su tutto quello che hai scritto.
    Il tuo scritto è il punto da cui ripartire.
    Mi piace il riferimento a berlinguer e quella tua frase iniziale che ho ripreso nel mio post quale principio per tutti noi.
    Grazie Francesca
    Lorenzo

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  2. Condivido in pieno, Francy.
    Sei grande!
    Grazie per la citazione di enrico, mi sono commossa.
    Un abbraccio!

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  4. Caro pompiere....:))
    La prima frase non l'ho scritta a caso, ne tantomeno la frase di Enrico Berlinguer....Volutamente non ho fatto quel nome perchè ho sfidato chiunque attraverso queste due frasi...nel provare ad associarle ad un politico di oggi nei vari partiti.
    Chi è a capo di un partito ne stila con la Sua coscienza la bozza da forgiare...chi forgia quella bozza facendone un partito sono le coscienze di chi vi si riconosce.
    Nell'ultima frase, che per dovere ho citato l'autore, salta l'ampante la figura di.. ANTONIO DI PIETRO....o no???


    contradditemi su ciò ma spiegatemene le ragioni!

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  6. Dici? All'epoca di Enrico Berlinguer c'era un popolo più attento, più affamato, forse meno istruito ma certamente anche meno viziato di quello odierno, che si culla nel benessere ereditato da quella gente. C'era più politica di piazza.
    Io trovo che Antonio di Pietro lo sia come Berlinguer, se avesse tre reti televisive, come si usa fare oggi al posto delle piazze...pensi che non avrebbe lo stesso carisma del vecchio leader?

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