"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

venerdì 31 luglio 2009

Si parla della condanna all'aborto

Prima della legge 194 l'aborto esisteva, nel senso che le donne lo praticavano ... clandestinamente.
la legge in vigore prima di quella citata era il codice Rocco, di stampo fascista, che riteneva pure la pillola vietata, si chiamava infatti prima " pillola regolatrice del ciclo mestruale".
Gli aborti, prima dell'entrata in vore della 194, era 250.000 l'anno, tutti clandestini, compresi quelli dei conventi, giusto pe 'na strizzatina d'occhio ar Buttiglione.
L'aborto era un reato penale, quindi chi lo effettuava doveva stare nascosta. Nessuna assistenza medica, pena la denuncia.
Quindi quando una donna aveva la febbre se ne stava in casa, sperando che passasse.
I casi di setticemia era all'ordine del giorno.
Diverso era il discorso per le donne benestanti, che pagavano fior fiore di milioni ai medici delle cliniche private, magari in Svizzera.
Dopo l'entrata in vigore della legge gli aborti sono diminuiti costantemente, e questo era anche uno dei fini della legge ( questo lo si dimentica troppo spesso). Infatti di pari passo è aumentata l'assistenza alle neomamme e una maggior informazione ai giovani sui contraccettivi.

Ora a me sembra, a parte rigurgiti neo cattolici sulla abrogazione di questa legge, che ci sia poca spinta da parte delle forze progressiste, di insistere sul miglioramento e sulla applicazione in chiave più moderna della 194.
Uno degli argomenti tabù, tabù da parte di tutti, a parte il coraggio di pochi insegnanti, è l'insegnamento dell'educazione sessuale a scuola.
Quale altro posto istituzionale si vorrebbe farlo se non a scuola? Ar mercato de Piazza Vittorio?
Eppure ogni volta che se ne parla si alzano voci che gridano allo scandalo.
Insegnereste a mio figlio come fare sesso?
Fareste vedere quelle cose sconcie a mia figlia?
Ma niente di più sbagliato!
Innanzitutto si parla di didattica, poi sarebbero stilati programmi ad hoc, proprio come nei paesi più avanzati.
Ma da noi, tutto ciò che è nuovo e moderno fa sempre fatica ad arrivare.
Con somma soddisfazione del Vaticano.


Chiara

3 commenti:

  1. Hai ragione Chiara, da noi tutto sembra un tabù, tutto si profila difficile.
    Oh , ma da che razza discendiamo?
    Sul ruolo della scuola hai centrato il problema, parte tutto da lì.
    Ma non è facile per gli insegnanti far capire alle famiglie che si tratta appunto di educare anche al sesso... allora nelle indicazioni Nazionali (non ci sono più i programmi ministeriali) per la scuola dell'obbligo hanno disciplinato l'educazione all'affettività...ma se vai a parlare di sesso ai ragazzini puoi anche beccarti una denuncia. Salvo poi ... capirai che sorpresa... ritrovardi le adolescenti incinte...e mò? Che vuoi dirgli? Embè arrangiatevi...Questo Paese è, purtroppo un italietta...Ciao!

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  2. Voglio dare anch'io il benvenuto a Luigi...urrà Luigi... ti leggeremo da protagonista.. non più solo da critico commentatore .. e ti possiamo anche" criticare" ehehehhh :))
    Sono felice del tuo appoggio a questo blog.

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  3. Dal mio punto di vista la scuola deve insegnare di tutto: anche educazione sessuale non come ai miei tempi. Mi ricordo quando mia mamma aspettava mio fratello la levatrice (così si chiamava ) era venuta a fargli visita sono stata allontanata; io furba sono stata ad origliare in fondo alle scale avevo 11 anni pensate un pò come sono cambiate le cose meno male
    Ciaooo

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