"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

mercoledì 19 agosto 2009

Fernanda Pivano


LUTTO NEL MONDO DELLA CULTURA

Addio a Fernanda Pivano,
voce italiana della nuova America

Con le sue traduzioni ci ha fatto conoscere gli autori americani del '900, da Edgar Lee Masters a Hemingway, dalla «beat generation» a Dylan. Aveva 92 anni

MILANO - È morta all'età di 92 anni la scrittrice e giornalista Fernanda Pivano. A lei, nata a Genova nel 1917 ma trasferitasi presto a Torino con la famiglia, si deve la conoscenza in Italia dei grandi autori della letteratura americana. Da Edgar Lee Masters a Hemingway, dai poeti e gli scrittori della «beat generation» a Bob Dylan, i più grandi e rappresentativi autori della nuova America sono stati portati ai lettori italiani dalla sua capacità di interpretare, capire, raccontare e descrivere un mondo ancora sconosciuto al pubblico italiano. Di quasi tutti questi autori, Fernanda Pivano è diventata amica e confidente, riuscendo a trasferire nelle versioni italiane delle loro opere, lo spirito più vicino possibile a quello dell'originale. Scrittrice e anche giornalista, è stata a lungo collaboratrice del Corriere della Sera, cui ha regalato interventi e scritti di grande. Il suo ultimo testo scritto per il Corriere in occasione del suo 92 esimo compleanno, il 18 luglio scorso, era una nostalgica ma anche serena riflessione sulla vecchiaia con tanti ricordi degli scrittori conosciuti nella sua vita. La Pivano si è spenta martedì sera in una clinica privata di Milano, dove era ricoverata da tempo. I funerali si svolgeranno probabilmente venerdì prossimo, a Genova. «È stata una protagonista della cultura italiana» ha scritto il capo dello Stato Giorgio Napolitano in un messaggio di cordoglio alla famiglia.

DALL'ANTOLOGIA DI SPOON RIVER AL PRIMO VIAGGIO NEGLI STATES - La prima parziale traduzione della Pivano della Spoon River Anthology di Edgar Lee Masters (per Einaudi) risale al 1943. Cinque anni dopo l'incontro a Cortina con Ernest Hemingway, cui la Pivano resterà legata a vita da un rapporto umano e professionale a un tempo. Negli anni seguenti infatti la scrittrice curerà la traduzione dell'intera opera di Hemingway, intensificando l'amicizia con lo scrittore americano. Nel 1949 sposa Ettore Sottsass jr, autore delle foto più belle di tanti viaggi indimenticabili e incontri con gli scrittori beat Allen Ginsberg, Jack Kerouac e Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti, Neal Cassidy. Ciò che nella letteratura americana la attrae di più, rispetto a quella europea, è la «vecchia, tradizionale differenza fra letteratura pragmatistica e letteratura accademica, fra i fatti della vita e una letteratura libresca basata su indagini psicologiche». Così diceva: «Mi hanno attaccata per non aver mai valutato i libri, ma io mi sono limitata ad amarli, non a valutarli: questo lavoro lo lascio ai professori». Nei sei anni che vanno dal 1949 al 1954 la Pivano si dedica alla traduzione dei principali libri di Francis Scott Fitzgerald (da Tenera è la notte a Il grande Gatsby). Il 1956 è l'anno del primo viaggio negli States.

Ascolta Fernanda Pivano su pace, guerra e De Andrè

BOB DYLAN E CHARLES BUKOWSKI - Non solo letteratura,però. La Pivano infatti, che nel 1959 scrive la prefazione a «Sulla strada» di Jack Kerouac, cura nel 1972 l'introduzione alla prima raccolta di testi e traduzioni italiane di Bob Dylan «Blues ballate e canzoni». All'inizio degli anni Ottanta esce la sua intervista a Charles Bukowski (Quello che mi importa è grattarmi sotto le ascelle). La lista degli scrittori americani contemporanei che abbiamo imparato a conoscere grazie al suo contributo è lunga: ci sono gli autori del "dissenso negro", come Richard Wright, e quelli del dissenso non violento degli anni Sessanta (Allen Ginsberg, Jack Kerouac, William Burroughs, Gregory Corso e Lawrence Ferlinghetti) fino a giovani autori come Jay McInerney, Bret Easton Ellis, David Foster Wallace, Chuck Palahniuk e Jonathan Safran Foer, passando appunto da Charles Bukowski e senza dimenticare la sua amicizia con Hemingway.

DE ANDRE' - Nel 1995 la Pivano pubblica la raccolta di saggi Amici scrittori. Bisognerà aspettare ancora sette anni per leggere uno scritto su Fabrizio De Andrè pubblicato all'interno del volume De Andrè il corsaro assieme a Michele Serra e a Cesare G. Romana. Diplomata al decimo anno di conservatorio, pianista, la Pivano (che è stata amica di molti musicisti: Bob Dylan, Lou Reed, Jovanotti) instaura proprio con De Andrè un rapporto speciale (lei considerava lui enfaticamente e con affetto il più grande poeta italiano del secolo e gli ha dedicato un testo che ha il titolo di una canzone del cantautore, La guerra di Piero, con interprete Judith Malina). Nel 2005 raccoglie tutti i suoi testi di letteratura, più di 1.500 pagine, in Pagine americane: narrativa e poesia 1943 - 2005 da Frassinelli. Nel 2008 arrivano in libreria i suoi Diari 1917 - 1971, prima parte della sua autobiografia (Bompiani).

L'AUTOBIOGRAFIA SUL SITO - Nell'autobiografia sul sito ufficiale di Fernanda Pivano si legge: «Quando negli anni '50 Fernanda Pivano si reca per la prima volta negli Stati Uniti è una giovane studiosa innamorata dell'America di quegli anni e desiderosa di incontrare dal vivo, sul campo, i maestri di una narrativa che in Italia si era appena cominciato a conoscere, grazie a Cesare Pavese ed Elio Vittorini. Immediatamente scopre un mondo, di sogni, ideali, valori, che non si stancherà più di celebrare: dal pacifismo di Norman Mailer, maestro riconosciuto della narrativa americana, amato e contemporaneamente odiato dalla beat generation degli anni sessanta, che a lui e al suo antiimperialismo si rifece, all'esempio di inesausta sete di nuovo e di autenticità del mito vivente Ernest Hemingway. Dai guru della beat generation Ginsberg, Kerouac, Corso, Ferlinghetti, uomini che in nome di un'idea di ritorno all'essenzialità dell'Uomo, in contrasto con i pregiudizi del consumismo capitalistico, hanno vissuto e scritto senza distinguere fra arte e vita, a Don DeLillo e ai minimalisti. Un nuovo viaggio americano, insomma, fra le contraddizioni e le speranze segrete di quel grande, osannato e temuto paese che è, da sempre, l'America».


18 agosto 2009

Mi piace ricordarla con De Andrè.

Grande Donna

3 commenti:

  1. Un'altra donna nella storia...una di quelle che non dovrebbero mai morire.
    Ho appreso di Lei proprio tramite la canzone di De Andrè, ho sempre ammirato la sua intelligenza e la sua fresca semplicità, umile e dolce, un'intelligenza completa.
    Mi dispiace davvero, non sapevo ....è come se fosse morta un'amica. :((

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  2. Una grande donna... una icona da prendere come esempio....
    Oltre che intelligente e bravissima soprattutto sincera nei suoi giudizi sulla pace ,sulla guerra, sulla società...
    Grande come lo fu De Andrè.
    Mi piace pensare che adesso si sono rincontrati... quante cose avranno da dirsi...
    Ciao Fernanda!

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  3. I commenti sono attraversati da un sentimento della cristianità, che porta a credere nell'altra vita, meritevole di grande rispetto.
    Fernanda Pivano è stata una figura di donna immensa per la cultura italiana e internazionale.
    Il cordoglio per la sua scomparsa trova albergo in tutte persone che hanno ancora senso civile.

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