"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

lunedì 31 agosto 2009

Libertà di Rete




di Elisabetta Ursino



Foto Michele GuelfiLibertà di rete, libertà di software. La rete, universo cognitivo che abbraccia politica, cultura e società. Questi i temi che sabato pomeriggio hanno animato il dibattito ospitato nella libreria “Le mille e una notte”.
Con la partecipazione di Vincenzo Vita, esponente del Partito Democratico che da circa un anno si adopera, in collaborazione con il senatore Luigi Vimercati, all’approvazione di un disegno di legge per garantire la neutralità della rete. Al suo fianco anche Maria Grazia Mattei, giornalista e blogger che da anni promuove lo sviluppo digitale, e Michele Mezza, vice direttore di Rai International, impegnato nel campo delle telecomunicazioni multimediali.

La diffusione dei saperi è fondamentale soprattutto nell’era dell’evoluzione tecnologica, sostiene Vita, ed è qualcosa che non può esser più considerato un privilegio per pochi, ma un diritto di ogni cittadino. Il boom dei social-network, come Facebook,Twitter, strumento vincente delle ultime elezioni americane, ha rivoluzionato il modo di comunicare, ma l’Italia fa fatica a stare al passo con i tempi. E’ dovere, dunque, della politica crescere al fianco di questo fenomeno, senza timore, ma con la giusta spinta verso uno sviluppo alternativo.

Le pubbliche amministrazioni gestite tramite il web -questo uno dei suggerimenti della proposta di legge- potrebbe essere lo strumento che consente la conversazione diretta con i cittadini e che contemporaneamente mette in contatto le persone di tutte le estrazioni; e anche un nuovo luogo di aggregazione, un’opportunità per nuove militanze nel Partito. Con una breve, ma efficace presentazione del disegno di legge, in continua evoluzione grazie ai suggerimenti arrivati dal web, Vita si dichiara determinato a voler contrastare le tentazioni censorie della rete. Lo stretto legame tra cultura e politica possono favorire la nascita di un nuovo modo di comunicare, un nuovo sapere collettivo e democratico.


Mezza solleva alcune critiche nei confronti dei riformatori, troppo poco democratici, dice. La regolamentazione della rete è un’operazione rischiosa dove le leadership non riescono a mettersi d’accordo. Maria Grazia Mattei parla, invece, di “mediamorfosi”, un processo lento che, se ben seguito, potrà dare i suoi frutti in termini di connettività democratica, “virtuale da praticare e da metabolizzare” ha detto la giornalista. Alla luce degli ultimi attacchi del presidente del Consiglio contro “La Repubblica”, la messa in atto di una strategia in rete insieme allo sviluppo del software aperto, potrebbe rivelarsi il migliore antidoto per contrastare la presenza di una televisione generalista troppo ingombrante.

Festa P.D.

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