"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

sabato 8 agosto 2009

Ma gli intellettuali dove sono?



In Grecia, 2500 anni fa, con la nascita della filosofia, si affacciò un nuovo metodo che, in contrapposizione a quello " catechetico" che si pratica in ambito religioso dove si presume di possedere la vertà, prese il nome di " metodo socratico".
Socrate, a differenza dei sapienti, riteneva di non possedere alcuna verità, alcun sapere (sophia), ma solo amore per il sapere (philo-sophia), ossia un buon metodo di ricerca per trovarlo, non cessando di interrogarsi e interrogare (vedi dialoghi platonici) mettendo in crisi le opinioni (Doxa) diffuse e condivise, ma mai verificate.
Era il primo abbozzo di ricerca della verità senza passare dall'autorità, questo è il cambiamento principale, il motore per tutta la filosofia fino ai giorni nostri.

Se si vuole che i nostri giovani abbiano una " loro testa" in primo luogo dobbiamo stimolare la ricerca che si combina con la naturale curiosità giovanile, che chiamiamo interesse.
Quello che assistiamo ai giorni nostri è, invece, il completo predominio della catechesi.
Catechesi intesa come metodo di divulgazione del sapere o pseudo-sapere.
I mezzi di divulgazione sono ora molteplici, scuola, televisione, giornali, scambio di opinioni.
Ma la cosa importante e deleterea è che manca il contraddittorio.
C'è un solo dialogante, l'altro è passivo, non può replicare, non può interessarsi.
Questa è stata la vittoria di S.B.( come lo chiama Guzzanti nel suo blog).
Ha riportato l'Italia ad un periodo pre-socratico, dove il metodo catechetico era l'unica fonte di verità.
Ecco perchè continuo ad interrogarmi, ma gli intellettuali dove sono???

Lorenzo

6 commenti:

  1. Condordo, un'opinione ritenuta sbagliata non viene mai presa in considerazione, in Italia più che altrove c'è la convinzione del sapere ed il contraddire viene visto come segno di ignoranza.Nell'editoria si fanno largo sempre più i libri di chi è informato e denuncia fatti, a volte incomprensibili vista le miriadi di voci contenute, leggi, nomi, società.Spesso i giovani leggono ma non recepiscono perchè storicamente e giuridicamente impreparati, e non solo i giovani.
    Gli intellettuali non hanno un lessico semplice, sono trincerati nella loro saccenza dando per scontato che il popolo è ignorante e non vale proprio la pena di rivolgersi ad esso.
    Gli italiani non leggono....ma qualcuno che li invoglia a farlo scrivendo in modo semplice non c'è, perchè non ci sono intellettuali ma arroganti saccenti che tutto sanno e nulla capiscono.

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  3. @Lorenzo @Luigi
    Mi aspetto fuoco e fiamme da voi due siete forti fate sentire la vostra voce

    Basta vedere le conferenze stampa del nostro Governo, non accetta domande da giornalisti fuori dal coro.
    La gente non legge,(vedi vendita di quotidiani) tanto per la cronaca nel condominio dove abito siamo 12 famiglie nessuna di queste tranne la mia compera un giornale vi basta come percentuale? Non abito in un paese sperduto ma bensì in provincia di Lodi.

    Per gli Intellettuali propongo, quando riprende chi l'ha Visto a settembre facciamo un appello se Rai Tre esisterà ancora.


    Questo per sdrammattizzare un pò

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  5. Sono arrivato a casa ora.
    Grazie per il consiglio estetico e concordo sulla perfezione. Cercherò di farlo. E' giusto per i lettori e per il blog.
    Io sto molto poco a casa ora, quindi è facile che se mi ponete delle domande io risponda molto dopo.
    Abbiate pazienza.
    Lorenzo

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