"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

venerdì 18 settembre 2009

Attacco ai blog e ai siti che informano - Una proposta di legge contro la libertà in internet



Dal sito di Guido Scorza

Il 14 settembre scorso è stato assegnato alla Commissione Giustizia della Camera un disegno di legge a firma degli Onorevoli Pecorella e Costa attraverso il quale si manifesta l'intenzione di rendere integralmente applicabile a tutti i "siti internet aventi natura editoriale" l'attuale disciplina sulla stampa.
Sono bastati 101 caratteri, spazi inclusi, all'On. Pecorella per surclassare il Ministro Alfano che, prima dell'estate, aveva inserito nel DDL intercettazioni una disposizione volta ad estendere a tutti i "siti informatici" l'obbligo di rettifica previsto nella vecchia legge sulla stampa e salire, così, sulla cima più alta dell'Olimpo dei parlamentari italiani che minacciano - per scarsa conoscenza del fenomeno o tecnofobia - la libertà di comunicazione delle informazioni ed opinioni così come sancita all'art. 11 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino e all'art. 21 della Costituzione. Con una previsione di straordinaria sintesi e, ad un tempo, destinata - se approvata - a modificare, per sempre, il livello di libertà di informazione in Rete, infatti, l'On. Pecorella intende aggiungere un comma all'art. 1 della Legge sulla stampa - la legge n. 47 dell'8 febbraio 1948, scritta dalla stessa Assemblea Costituente - attraverso il quale prevedere che l'intera disciplina sulla stampa debba trovare applicazione anche "ai siti internet aventi natura editoriale".

Si tratta di un autentico terremoto nella disciplina della materia che travolge d'un colpo questioni che impegnano da anni gli addetti ai lavori in relazione alle condizioni ed ai limiti ai quali considerare applicabile la preistorica legge sulla stampa anche alle nuove forme di diffusione delle informazioni in Rete.

Non bastano più l'occupazione della Rai, le menzognie dette in Tv, i suoi giornali raccontaballe. Ora alcuni suoi sgherri vogliono imbavagliare la libera espressione. Questa è dittatura!!!
Lorenzo

4 commenti:

  1. Pazzesco, contro ogni accordo internazionale...siamo alla fine !! Questa è DITTATURA CONCLAMATA !!

    RispondiElimina
  2. Si, una dittatura della peggior specie.
    Vogliono controllare le menti di quelle poche persone che ancora si ribellano e vogliono vivere liberi.
    Liberi di muoversi e di pensare con la propria testa.

    RispondiElimina
  3. Il famigerato "ventennio fascista" di cui ne sono stato testimone per una discreta parte è tornato di moda.
    Grazie a coloro i quali hanno votato questi soggetti che s-governano.

    RispondiElimina
  4. Che shifo come possiamo ribellarci e libelarci da questi manigoldi
    Vogliono controllare tutto

    RispondiElimina