"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

domenica 20 settembre 2009

Miserere !!

17 settembre 2009, in Pino Corrias


(Vignetta di Bertolotti e De Pirro)



Storia di un detenuto da nulla

Vanity Fair, 17 settembre 2009


Probabile che il nome Sami Mbarka Ben Gargi, non vi dica nulla. Invece dovrebbe.
Era detenuto nel carcere di Pavia. E’ morto in ospedale rifiutando cibo e acqua il 5 settembre scorso. Era tunisino, aveva 41 anni, chiedeva la revisione del suo processo.
Ha iniziato lo sciopero della fame e della sete il 16 luglio.
Secondo il suo avvocato “non ha mai perso lucidità” e la sua forma di estrema protesta l’ha praticata in piena consapevolezza fino alla fine, diventando il ventottesimo suicidio che dall’inizio dell’anno insanguina le carceri italiane, dove oggi vivono ammassati 64 mila detenuti in uno spazio che dovrebbe contenerne 20 mila di meno.

Sami è morto solo come un cane. Anzi peggio. Perché se fosse stato un cane, forse qualche compassionevole associazione di animalisti avrebbe protestato e si sarebbe battuta per la sua vita, come accade a certe fortunate specie di uccelli, ai delfini e alle balene. Invece era solo un tunisino, di quelli che ogni tanto, d’estate, lasciamo annegare nel Canale di Sicilia oppure riaccompagniamo nei lager dei nostri alleati libici a finir di morire.

Se fosse stato un uomo in carne e ossa, magari un cristiano con il diritto alla vita incorporato, ci sarebbe stato il fior fiore delle associazioni religiose pronte a mobilitarsi per la sua salvezza. A presidiare anche di notte l’ospedale di Pavia dove stava crepando con cartelli pro vita, candele, canti e pianti. Sarebbero scesi in campo tutti, i teo con e i teo senza, compreso quel galantuomo di Dino Boffo, l’ex direttore di Avvenire che per difendere la vita di una tale Eluana, aveva insultato perfino il padre, il signor Englaro, chiamandolo assassino.

2 commenti:

  1. Conosco la vicenda, per averlo sentita al tg. Non sapevo fosse morto. Come non condividere il tuo disappunto?

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  2. Sicuramente peggio di un cane i cani e i gatti sono tenuti e mantenuti meglio di molte persone sia giovani che anziane ma!!!!!!!!!! dovrei rinunciare a capire ma non riesco

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