"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

lunedì 5 ottobre 2009

Grillo Cinque Stelle

al Teatro Smeraldo di Milano. In sala anche Celentano, Claudia Mori e De Magistris

«Diamo fastidio a tutti»: Grillo
lancia il suo Movimento a 5 stelle

«Voglio vedere la gente di trent'anni prendersi questo Paese. Di Pietro? Un monumento per quello che fa».

Beppe Grillo al Teatro Smeraldo di Milano (Ansa)
Beppe Grillo al Teatro Smeraldo di Milano (Ansa)

MILANO - Beppe Grillo ha subito smesso i panni dello showman: appena salito sul palco del teatro Smeraldo di Milano ha sottolineato «questo non è uno spettacolo», fra gli applausi di circa 2 mila persone. L'incontro è stato annunciato come la presentazione del "Movimento a 5 stelle" - cinque come le liste civiche che hanno rappresentato il primo passo in politica di Grillo -, un partito per ora pulviscolare che dovrebbe presentarsi in tutta Italia alle prossime regionali. «La nostra forza - ha urlato il comico dal palco del teatro gremito - è che non capiscono cosa facciamo, ma diamo fastidio a tutti. È la rete. Io ho messo la faccia e la mia vita. Noi siamo indistruttibili». Poi l'attacco: «Se lo Stato sono i cittadini, allora questo è l'antistato. È uno Stato che sta chiudendo tutte le fessure, che fa le leggi per i delinquenti e io mi chiedo se la legge è uguale per tutti».

LISTE IN TRE REGIONI - «Se ci saranno le politiche, il movimento c’è», ha annunciato Grillo dal palco. «Io farò il presidente, credo, poi ci saranno una decina di voi, io voglio vedere la gente di 30 anni prendersi questo paese...». «Nelle nostre liste - ha aggiunto Grillo - non ci saranno persone che hanno problemi con la giustizia, persone che hanno più di due candidature e che sono presenti in altri partiti. Non ce la facciamo a essere presenti con le liste in tutte le regioni, ma solo in Emilia Romagna, Piemonte e Campania: per il resto sosterremo le liste civiche regionali che vorranno presentarsi». Quanto a future elezioni comunali, «saremo sempre disponibili a sostenere e lanciare le nostre liste civiche».

IL PROGRAMMA - Nel corso della manifestazione Grillo ha puntato il dito contro il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, «che si deve far processare come qualsiasi cittadino italiano», e contro il capo dello Stato Giorgio Napolitano, apostrofato come «Ponzio Pilato». Poi ha illustrato i contenuti del programma politico del Movimento, che punta sulla trasparenza amministrativa, il no ai condannati in Parlamento, provvedimenti per la riconversione energetica e contro il cemento, l'accesso gratuito a Internet per tutti.

I CONIUGI CELENTANO - Tra i presenti anche Adriano Celentano e la moglie Claudia Mori: quando i due cantanti sono entrati e si sono seduti nel palchetto d'onore della platea, sono scattati applausi e incitamenti («Adriano, Adriano»). Tra il pubblico anche Pietro Ricca, giornalista free lance noto per aver dato del "Buffone-Puffone" a Silvio Berlusconi, e l’eurodeputato dell’Idv Luigi De Magistris, che in una nota ha espresso sostegno al movimento di Beppe Grillo: «E' un interlocutore importante con cui resta e resterà aperto un canale diretto di confronto e di dialogo per un’azione comune».

«DI PIETRO? UN MONUMENTO» - Grillo ha anche accennato al lodo Alfano e alla legge sullo scudo fiscale, ribadendo la contrarietà alla firma del presidente della Repubblica. «Di Pietro va difeso. È un monumento per quello che fa», ha detto Beppe Grillo, dicendosi d'accordo con le critiche espresse dall'ex magistrato.

LIBERTÀ DI STAMPA - La manifestazione sulla libertà di stampa che si è tenuta ieri a Roma «era stata rinviata dopo la strage di Kabul, ma è stata fatta ugualmente con oltre 20 morti a Messina. Ma che senso ha? La libertà di stampa non significa nulla», ha affermato Grillo, che ha ricordato come a Torino il suo movimento avesse promosso una manifestazione alla quale avevano partecipato 140mila persone al fine di indire un referendum per chiedere la fine dei finanziamenti pubblici ai giornali e l'abrogazione dell'Ordine dei giornalisti.


04 ottobre 2009

Corriere della Sera

Si fanno bagnare il naso, hanno perso un'occasione

3 commenti:

  1. Continuo ad essere scettico al partito di Beppe Grillo. Un elenco di buone intenzioni ma molto vaghe,riempitive come si riempivano i volantini a scuola per le manifestazioni. Ero daccordo affinchè lo si lasciasse candidare come segretario del PD come principio, ma lui come politico non mi piace per nulla. Un urlatore, e chi urla non mi piace. E poi cosa significa che la manifestazione per la libertà di stampa non si doveva fare perchè ci sono i morti a Messina? Allora lui perchè l'ha fatta?
    Il paragone con i soldati non regge.
    Che centra l'abolizione dell'ordine dei giornalisti e il finanziamento ai giornali con la libertà di stampa?
    Il paragone con Di Pietro è abissale.

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  2. Lorenzo,
    io invece sono d'accordissimo, Grillo è da sempre che va predicando quanto ha ripetuto, cioè : gli attuali politici devono andarsene, è ora, perchè non sono politici ma despoti a vita.
    No alla rielezione dopo due legislature, ed anche questo è ora che si faccia in Italia per non vedere un potente diventarlo sempre di più.
    Ha detto che la manifestazione sulla libertà di stampa non si doveva fare...per rispetto alle vittime in Sicilia, ma sarebbe stato solo l'ennesimo vantaggio delle attuali forze politiche, che sulle sciagure ci costruiscono sempre più i loro consensi.
    L'ordine dei giornalisti è subdolamente controllato dai potenti ed i giovani non hanno facile accesso all'albo, inoltre i finanziamenti pubblici ai giornali sono l'intoppo per cui molti giornalisti servono i padroni e noi ci ritroviamo a questo punto.
    Con Di Pietro non ha fatto un paragone ma semplicemente sottolineato che è l'unico politico che tiene testa ai soliti "compagni di merende".
    Urla? Ben venga uno che urla più dei militanti del PDL. e si fa sentire dai sordomuti del PD.
    Io non capisco come Tu non capisca :))
    Non dimenticare che se dovesse riuscire in questo suo disegno ha sempre predicato che non resterà come politico, ma vuole una classe dirigente fatta da giovani italiani...lo voglio anch'io, non sopporto più di vedere gli "zombie" governare, mi fanno pure impressione!

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  3. Se ne accorgerà il P.D. alle prossime elezioni che siano regionali o altre sono daccordo con Grillo non più di 2 candidature e i condannati a casa diamo spazio ai giovani
    Sono sempre gli stessi nomi lasciano poi l'eredità ai figli nipoti generi ecc........
    Basta basta

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