"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

sabato 24 ottobre 2009

IBRIDAZIONE






Il brano del grande Fabrizio è emblematico...e fortemente attuale.
Cosa è cambiato nella nostra società da quando De Andrè scrisse questo testo?


Qualcosa è cambiato ....ma in peggio.

Oggi sappiamo,o almeno intuiamo, perchè fu fatto fuori Paolo Borsellino .


Il cosiddetto Papello è saltato fuori, facendo emergere i contatti, sempre sospettati, tra Stato ed Antistato.

De Andrè era un Poeta... e solo i poeti sanno vedere meglio di noi.

Ascoltando i suoi brani e questo del video in particolare e poi leggendo gli sviluppi odierni sulle stragi mafiose ... ed ancora leggere e sentire i vergognosi attacchi alla giustizia ed alla magistratura in questi giorni ... sono usciti fuori questi modestissimi versi che mi va di condividere con voi. Grazie dell'attenzione!


IBRIDAZIONE

E noi che viviamo del nostro lavoro

a noi che vorremmo cambiare il mondo

cosa altro ci rimane da fare?

Come, come potremmo stare in silenzio

con le bocche cucite

davanti al teatro lugubre

dei corvi che si ibridano

ed insieme succhiano il sangue del popolo?

Il seme malvagio

si è conficcato nella terra nuda

e germoglia dal profondo

frutti marci zeppi di vermi

che alla luce indossano il vestito della festa

mentre bevono da calici eleganti

il sangue vermiglio dei morti ammazzati

dei martiri che sono degli eroi

per noi, il cielo sopra le nostre teste

Giovanni, Paolo, Peppino,Ninni e gli altri

Il potere ha il volto dei KALASHNIKOV

del TRITOLO dei mandanti distruttivo

disintegra le voci limpide

spezza le ali ed interrompe la musica

spegne il sole e non lava con la pioggia

il fango

strappa con violenza acuta, bestiale

giustizia, libertà e dignità

E ... noi come potremmo stare a guardare?

Miriam

Pubblicato da Miriam anche su Orizzonti di senso


2 commenti:

  1. Miryam,
    Fabrizio De Andrè più che un poeta lo definisco un critico graffiante del sistema, non era poesia la sua lirica ma esplicita denuncia ad un'Italia corrotta da sempre .
    Don Raffaè è la condizione di chi pur finendo in carcere continua ad oscurare il sole tirando i fili dei burattini del teatro Italia.

    In quanto alla poesia "Ibridazione", Ti conviene chiarire chi ne è l'autore, così come l'hai presentata sembra essere di de Andrè ma credo sia Tua...complimenti!

    RispondiElimina
  2. Ciao Francy... De andrè era un poeta , ma non un poeta comune.
    Era uno che attraverso i suoi testi e la sua musica denunciava i mali sociali...
    D'altronde la letteratura è piena di opere rivolte a cogliere le essenze dell'humanitas e a cercare di contribuire per un mondo migliore.
    Si il testo l'ho scritto ieri, ascoltando Fabrizio in questo brano e leggendo gli altarini odierni.... e gli attacchi che si continuano a perpetuare con bordate vergognose alla giustizia.
    Hai ragione , mettero un rigo sopra...
    Un bacio!

    RispondiElimina