"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

mercoledì 28 ottobre 2009

Il popolo televisivo italiano



Mi sovviene questo passo del Nome della Rosa di Umberto Eco per immaginarmi il popolo televisivo presente alla trasmissione di" Domenica In" riguardante il fatto di Montalto.
Mai immagine apocalittica fu così precisa nel descrivere i personaggi intervistati.

Ricordo che nel medioevo la fantasia nel raccontare il mondo alla rovescia era davvero fervida. Erano forme di denuncia riferite al mondo di allora sia clericale che temporale:

« E mentre ritraevo l'occhio affascinato da quella enigmatica polifonia di membra sante e di lacerti infernali, [...] vidi una femmina lussuriosa nuda e scarnificata, rosa da rospi immondi, succhiata da serpenti, accoppiata a un satiro dal ventre rigonfio e dalle gambe di grifo coperte di ispidi peli, la gola oscena, che urlava la propria dannazione, e vidi un avaro, rigido della rigidità della morte sul suo letto sontuosamente colonnato, ormai preda imbelle di una coorte di demoni di cui uno gli strappava dalla bocca rantolante l'anima in forma di infante [...], e tutti gli animali del bestiario di Satana, riuniti a concistoro e posti a guardia e corona del trono che li fronteggiava, a cantarne la gloria con la loro sconfitta, fauni, esseri dal doppio sesso, bruti dalle mani con sei dita, sirene, ippocentauri, gorgoni, arpie, incubi, dracontopodi, minotauri, linci, pardi, chimere, cenoperi dal muso di cane che lanciavano fuoco dalle narici, dentetiranni, policaudati, serpenti pelosi, salamandre, ceraste, chelidri, colubri, bicipiti dalla schiena armata di denti, iene, lontre, cornacchie, coccodrilli, idropi dalle corna a sega, rane, grifoni, scimmie, cinocefali, leucroti, manticore, avvoltoi, parandri, donnole, draghi, upupe, civette, basilischi, ypnali, presteri, spectafichi, scorpioni, sauri, cetacei, scitali, anfisbene, jaculi, dipsadi, ramarri, remore, polipi, murene e testuggini. L'intera popolazione degli inferi pareva essersi data convegno per far da vestibolo, selva oscura, landa disperata dell'esclusione, all'apparizione dell'Assiso del timpano, al suo volto promettente e minaccioso, essi, gli sconfitti dell'Armageddon, di fronte a chi verrà a separare definitivamente i vivi dai morti. » ("Il nome della rosa", Bompiani, pp. 51-52)

Lorenzo

2 commenti:

  1. Lorenzo,
    non avresti potuto scegliere passo più appropriato per descrivere il popolo televisivo italiano. Il fascino dell'horror, dove le figure più infime hanno finalmente il loro attimo di gloria, osannati da occhi porcini avidi di particolari, calamitati sulle cose e sugli esseri più spregevoli, avidi di cogliere ogni scabroso resoconto per soddisfare l'abbisso di ignobiltà nel quale si sanno ritrovare perchè simili credendosi migliori.
    Miserere!!

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