Perchè si continuano a dare dati distorti e sbagliati sui morti per infortuni sul lavoro? Come mai non si riesce ad avere un'informazion seria e dettagliata su queste tragedie? Come mai un normale cittadino, uno che ha lavorato in fabbrica per quarant'anni, che ha deciso di fare questo lavoro per onorare i lavoratori morti nel rogo della Tyssen, che impegna diverse ore al giorno per monitorare il fenomeno non viene preso in nessuna considerazione mentre si continuano a dare notizie confuse e sbagliate, nonostante sommergo di mail giornalisti e politici e sindacalisti, senza che nessuno s'interroghi seriamnte sul fenomeno? Anche ieri guardando il TG3 regionale dell'Emilia Romagna dove volontari anche dell'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro piantavano 1140 croci dei caduti per infortuni sul lavoro del 2008, mentre in realtà come bene sa l'Organizzazione i morti per infortuni sul lavoro sono stati 649. Per arrivare a quel numero sono stati inseriti tra le vittime per infortuni sul lavoro anche i lavoratori morti per le strade. Son troppo pochi 650 morti in un anno? Fare del sensazionalismo crea solo confusione e lascia invariato il problema perchè non viene affrontato correttamante. C'è anche chi specula spudoramente su questo triste fenomeno?Ad oggi 11 ottobre i morti per infortuni sul lavoro sono stati 414 contro i 511 dello stesso periodo dell'anno scorso . Assistiamo quindi ad un clamoroso calo del 19% delle vittime. Questi sono i miei dati incontestabili. La stessa ANMIL, anche quest'anno come l'anno scorso, ha monitorato meno morti sul lavoro rispetto al mio blog http://cadutisullavoro.blogspot.com che ha diverse centinaia di visitatori al giorno e allora perchè sostiene che siano così tanti? A morire con il 30% delle vittime sul totale sono agricoltori schiacciati dal trattore, e che per un altro 27% sono poveri edili merdionali e stranieri. No si vuol dire per non far adirare la Lega che a morire sono quasi esclusivamente lavoratori non padani e dove il Sindacato non esiste? E' terribile questa manipolazione dei dati da parte di tutti. E' terribile perchè così si fa il buio completo su altrettante vittime sul lavoro che non muoiono per infortuni ma per le strade mentre vanno o tornano dal lavoro. Per turni massacranti, per orari impossibili dove sarebbe opportuno dormire. Questi lavoratori che muoiono per le strade sono figli di un'informazione minore? Carlo Soricelli
Mentre si muore sul lavoro, mentre tanta gente deve fare i conti con queste sofferenze .... la Mercegaglia oggi non ha trovato altro che lodare il suo faraone... tanto che questi gli ha replicato, credo ironicamente, che potrebbe diventare il vice premier.
RispondiEliminaAndiamo di peggio in peggio.
CHE VERGOGNA E CHE SCHIFO!
Ho solo acceso il televisore e l'ho subito spento ... a fronte di tanti problemi, come anche quello delle morti bianche, fede.. pardon vespa l'insetto sta parlando del delitto di Garlasco.
Ma si può andare avanti così in questo paese di burattinai?
Non sono daccordo con Carlo Soricelli.
RispondiEliminaE' giusto fare una analisi separata sulle cause della morti bianche, ma sono morti anche chi lavora nella agricoltura, chi muore per un incidente stradale.
Io non penso che lo facciano per sensazionalismo, sarebbe grave e non è certo l'intento del sindacato, ma se si vuole risolvere il problema alla radice, facendo un discorso globale sulle cause allora bisogna includere tutti i morti.
Anzi, proprio dicendo la verità si mette in luce la mancanza di controlli interni ( sindacato) ed esterni.
Caro Logos, io non voglio assolutamente sminuire il numero dei morti sul lavoro, ci mancherebbe altro. Ma sei d'accordo con me che chi muore sul posto di lavoro ha problematiche diverse di chi muore per le strade? Come puoi intervenire per alleviare il problema se c'è questa confusione? Guarda che dall'anaisi dei dati raccolti, che sono a dsposizione di chiunque li chieda, viwen fuori che dov'è presente ilsindacato i morti per infortuni sul lavoro sono quasi inesistenti.....Chiediamoci cosa si può fare per i lavoratori che muoiono per le strade...quali interventi si possono proporre. A tua disposizione Carlo Soricelli
RispondiEliminaInnanzitutto ti ringrazio veramente per la tua risposta e pazienza. Sono molto contento, anzi sono sicuro di parlare a nome di tutti gli appartenenti a questo blog.
RispondiEliminaVenendo al dunque io capisco il tuo punto di vista, prettamente politico, stai parlando con uno che ha fatto sindacato per anni e fino 4 anni fa l'RLS, ora sono ASPP.
Sono daccordo nel distinguere con lo scopo di far capire che dove c'è sindacato, cioè controllo diretto dei lavoratori,gli infortuni sono minori, purtroppo non sempre ma in linea di massima è così.
Ma cosa centra contestare chi questa distinzione non la fa, per di più organizzazioni parallele al sindacalismo e ai lavoratori?
Se il dato venisse da confindustria posso essere concorde perchè l'uso politico indurrebbe a fuorviare il ruolo del sindacato, ma in questo caso no.
Non sono daccordo poi sugli infortuni in itinere. E' invece un dato importantissimo proprio perchè ci sono turni massacranti, da ogni parte ormai, e sai meglio di me l'uso improprio che si fa degli straordinari. Individuare quelle realtà è molto importante, infatti io sono per l'analisi dei numeri ma non contestare il dato generale.
Esso è il termometro della malattia, è la prova che si muore non solo perchè vicini ad una macchina ma perchè è tutto l'ambiente lavorativo che non funziona e non è a dimensione d'uomo.
Chi muore per la strada magari lavora in un posto sicuro, ma se lavora 10 ore al giorno già io ci vedo un problema.
Lorenzo