"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
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mercoledì 21 ottobre 2009

Posto fisso

Posto fisso, è scontro. Il premier è con Tremonti

Epifani al governo: Aprire un tavolo di confronto Marcegaglia: Quella cultura è ritorno al passato

20 ottobre, 22:25







Una manifestazione dei precari della scuola

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Una manifestazione dei precari della scuola

ROMA - "Completa sintonia" con Giulio Tremonti: il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi entra così nel dibattito acceso dalle parole del ministro dell'Economia Giulio Tremonti sul valore del posto fisso. E' diversa la posizione di Confindustria: per la leader degli industriali, Emma Marcegaglia, "la cultura del posto fisso è un ritorno al passato, non possibile, che peraltro in questo Paese ha creato problemi". Mentre il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, sfida il governo a passare dalle parole ai fatti aprendo un tavolo di confronto.

Per Silvio Berlusconi "la polemica della sinistra sulle dichiarazioni di Tremonti è l'ennesima conferma della malafede di molti esponenti della sinistra. Per noi, come dimostrano i provvedimenti presi in questi mesi a tutela dell'occupazione - dice il presidente del Consiglio - è del tutto evidente che il posto fisso è un valore e non un disvalore. Così come sono un valore le cosiddette partite Iva". Il governo "é a fianco dei milioni di italiani che lavorano come collaboratori dipendenti così come è a fianco di milioni di italiani che intraprendono, rischiano e producono ricchezza per sé e per i loro collaboratori, nell'interesse dell'Italià" e, dice ancora Berlusconi, "lavora per una società fatta di libertà, di sviluppo economico e di solidarietà".

Emma Marcegaglia ha indicato la posizione degli industriali sottolineando che "ovviamente nessuno è a favore della precarietà e dell'insicurezza, in un momento particolare come questo. Però - aggiunge - noi siamo per la stabilità delle imprese e dei posti di lavoro, che peraltro non si fa per legge". La cultura del posto fisso ha portato più disoccupazione, più sommerso, più assenteismo e fannulloni nella pubblica amministrazione, sostiene Marcegaglia, che ritiene invece necessaria una "flessibilità regolata e tutelata, come quella fatta con Treu e Biagi, che ha creato tre milioni di posti di lavoro".

Lo stesso Tremonti è tornato sul tema: "Ho detto una cosa scontata. Come dire, preferisco stare al caldo che al freddo", commenta dal Lussemburgo. I commenti del ministro della Pubblica amministrazione? "Brunetta non c'entra nulla. Dire di preferire il posto fisso non è una difesa dei fannulloni", risponde Tremonti, che poi ribadisce: "Non mi sembra di aver detto una cosa fantomatica. E a suo tempo ho apprezzato il pacchetto Treu che per me è stato giustissimo, perché ha introdotto stabilità nel lavoro precario". Se così stanno le cose, sottolinea quindi Epifani, il governo affronti questi temi "senza perdere altro tempo". "Il tema della precarietà -sottolinea - è di grande rilievo e pone gravi problemi nel settore pubblico e in quello privato". E d'altro canto, afferma il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, il sistema produttivo italiano "deve poter contare su lavoratori stabili, soddisfatti e ben retribuiti".

Notizie Ansa

Mi sembra di vivere in un altro mondo.

2 commenti:

  1. Tranquilla Vanda, sei in Italia, tutto è nella norma, il discorso di Tremonti non era certo riferito ai lavoratori comuni o ai semplici impiegati, a cassintegrati e licenziati, ma :

    "il discorso va inserito nel contesto in cui è stato pronunciato: un convegno alla Banca popolare di Milano, un istituto di credito senza eguali nel mondo in cui sono i dipendenti a scegliere la dirigenza con un sistema di voto capitario (per teste e non per quote di capitale detenuto), dove i posti di lavoro si tramandano di generazione in generazione. E quindi era il contesto più consono per celebrare la stabilità. Anche perché la Bpm è l’unica banca davvero amica di Tremonti, che ha fortemente sponsorizzato la candidatura (vincente) di Massimo Ponzellini alla presidenza contro l’uscente Roberto Mazzotta, esponente di una finanza cattolica lontana dalla sfera culturale tremontiana."(dal il Fatto Quotidiano).

    Figuriamoci se Berlusconi non ci sguazzava sulle parole di Tremonti guardandosi bene dal citare il contesto nel quale il suo ministro ha pronunciato si tali ed eclatanti parole, la povera Marcegaglia è stata colta in contropiede e senza che nessuno le detasse il "discorso", s'è dovuta arrangiare ...porella l'hanno fatta incartare su se stessa!
    Miserere!!

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  2. Vero Francesca, pochi in Tv hanno colto il contesto in cui è stato detto questo da Tremonti.
    Mentre c'è gente che da contratto viene assunta il Lunedì e licenziata il Venerdì questo " ministro" auspica il posto fisso per i suoi compari di merende.

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