"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

venerdì 30 ottobre 2009

Premio

Sono tornato da Roma più incazzato di prima, anche se con qualche speranza in più


Partiamo da “qualche speranza in più”.
Anche perché, proprio in nome di questa speranza in più,
la mia incazzatura si fa ancora più ostinata.

Ho visto e soprattutto incontrato
giovani meravigliosi, fortemente impegnati
in un movimento politico e culturale
che abbiamo il dovere di sostenere.

Ciò che invece non fa la politica,
ciò che non fa la religione,
ciò che non fa l’opinione pubblica
rincoglionita dal potere bastardo.

Giovani che appena li vedi e li senti
trasmettono qualcosa di elettrizzante.

Giovani sul cui volto è inciso
quel senso di rabbia che
che li porta a lottare ogni giorno
contro l’indifferenza delle istituzioni pubbliche
che sembrano deriderli lasciandoli impotenti,
e l’impotenza oggi significa anche
farli morire nella impossibilità di far qualcosa,
senza quel dovuto sostegno, anche economico.

Ma il mondo politico, lo sappiamo,
- anche se tutti fanno finta di non accorgersene -,
si nutre di tanto denaro da toglierne anche le briciole
a chi veramente vorrebbe far Politica.

So che non dovrei generalizzare,
ma la realtà è sotto gli occhi di tutti:
un mondo politico che è un troiaio,
una pattumiera, un puttanaio...

che è l’oscenità più scandalosa,
che ci mette in ridicolo davanti a tutto il mondo.

Loro no: continuano a prenderci per il culo,
a strapazzare ogni senso democratico,
a non rispettare neppure il sangue dei giusti.

La rabbia ce l’hanno questi giovani:
tentano di comunicarla attraverso idee e proposte,
ma sono immancabilmente traditi dall’Idiota.

Il potere vuole che i ragazzi crescano come zombie,
ha paura che qualcuno esca dall’ovile,
adopera ogni mezzo per “castrarli”.

Loro, poi, i politici che abbiamo,
che il popolo rincoglionito ha scelto
su misura del loro rincoglionimento,
fanno di tutto per dimostrare al popolo
che questa è democrazia:
rincoglionimento di massa!

A Roma senti la puzza del parlamento,
lontano chilometri e chilometri,
e senti la nausea per una classe politica
che, quando vota leggi,
si diverte a scambiarsi barzellette.

Mi hanno detto che è veramente “vergognoso”
assistere ad una loro seduta:
in realtà, è un via vai continuo
tra amici-nemici e nemici-amici
che fanno i cazzi loro,
fregandosene del Bene pubblico.

Tutta gente che paghiamo noi,
ma loro se ne fregano, se ne fregano, se ne fregano…

E il popolo rincoglionito continua a votarli,
sperando che il rincoglionimento produca qualcosa.

E spera, spera, spera…

E loro se la ridono, a crepapelle.

Mercoledì 28, a mezzogiorno, ho incontrato
un gruppo di studenti, nella Casa del Jazz,
ex residenza della Magliana.

Mi avevano scelto per scuoterli dal coma.
Ho tentato, ho detto ciò che pensavo,
tra improperi contro il regime del Porco
e parole durissime contro il marcio del Nord,
che si chiama Lega e Cl + Compagnia delle Opere.

Una professoressa è uscita scandalizzata,
accusandomi di aver rovinato in pochi minuti
i suoi ragazzi educati con grande sacrificio
ai valori dell’ordine costituito.
Non poteva fermarsi, e al termine far valere
la sua protesta?
No, se ne è andata!

E, apertosi il dibattito dopo i nostri interventi,
si è atteso che qualche studente facesse delle domande.
Nessuno ha avuto il coraggio di esporsi.
Nessuno!

Che differenza col ’68!

Alla sera, c’è stata la premiazione.
Sono stato più moderato nel mio intervento finale.
Ma la verità è la stessa:
siamo governati da farabutti.

Ho voluto dedicare il Premio ad una grande donna:
Teresa Sarti, moglie di Gino Strada, appena scomparsa.
Se avessi chiesto agli studenti di dirmi chi fosse,
forse li avrei messi in imbarazzo.

Sì, una grande donna!

Un seme di speranza.

7 commenti:

  1. Non ho mai commentato, per principio, le parole di un prete. Ho una volta pubblicato un post con una lettera di aperta di Farinella al cardinale Bertone.
    Devo ricredermi su queste due persone, vanno direttamente al cuore del problema, senza troppi preamboli e senza cedimenti. Forse con un linguaggio cui non siamo più abituati a sentire, quello dell'onestà.
    Lorenzo

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  2. E" un uomo vero, senza preamboli senza falsità siamo abituati all'ipocrisia ( meno male che don Giorgio c'è )

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  3. Lorenzo,
    mi meraviglio di Te, per principio non commentare le parole di un prete? Sono felice che Ti sia ricreduto. Gli uomini veri non hanno dimora o appartenenza, sta ai veri uomini saperli riconoscere.
    Don Giorgio de Capitani e Don Paolo Farinella sono seguiaci di Cristo, veri, autentici, battaglieri. Perchè Cristo non è mai stato un moderato, anche se agli italiani è stato inculcato in mente che "porgeva l'altra guancia", un cavolo!! Si è fatto crocifiggere ma non ha mai porto l'altra guancia.
    Ammiro questi due uomini dall'abito talare.

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  4. Eh si Francesca, io ho le mie idee e i miei convincimenti, magari a volte sbagliati e pronto a ricredermi ma sono principi che non offendono nessuno e non fano male a nessuno.
    Non mi piace il clero, non mi piacciono i preti, non mi piace il loro ruolo. Chi vive di elemosina io penso viva alle spalle della gente, infatti i preti protestanti hano tutti un lavoro come gli altri.
    Il vangelo per me non è un punto di riferimento, concordo che la vita e gli insegnamenti di Cristo non siano in linea con la chiesa cattolica, ma non è un problema per me, semplicemente non mi voglio relazionare con loro.
    Inizio però ad interessarmi quando fanno politica, quello si. Li ascolto e cerco di farmi un idea.
    In questo caso una idea positiva.

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  5. E'questo un uomo che non ha paura.
    Che ha il sublime coraggio delle proprie idee.
    E' salito sul ring e mena cazzotti a questa banda di malavitosi che sta spartendosi il bottino Italia.
    Ma l'abito talare non è una corazza antiproiettili.
    Lui non ha paura.
    Io, per lui, si
    Marilena

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  6. Lorenzo,
    confesso, neanche a me piacciono i preti e qualche volta li ho anche messi con le spalle al muro con le mie domande ed i miei ragionamenti, quindi la mia osservazione era ironica. Conosco perfettamente il ruolo dei pastori protestanti all'estero, diverso, molto diverso dai cattolici, ma è un discorso che parte da Goffredo di Buglione, personaggio sconosciuto in Italia, celato, o meglio cancllato, per convenienza dal Vaticano che lo aveva assoldato per riconquistare il Santo Sepolcro. Gli envangelisti italiani non mi piacciano, sono peggio dei cattolici, perchè hanno ben radicato il comportamento cattolico della sopraffazione del "gregge".
    Ho scritto molto su quest'argomento ma pubblicarne qualche spunto risulterebbe riduttivo ed incomprensibile.
    Poi sono convinta che l'argomento religione sia delicato da trattare in pubblico, inevitabilmente si finisce con l'offendere qualcuno, anche se qualche volta ho azzardato :)
    Don Giorgio e don Paolo sono due persone degne d'essere ascoltate, al di la dell'abito che indossano, per la loro dignità e spirito combattivo, hanno capito prima di tutti gli altri che mai Governo ha offeso tanto il Credo come questo attuale.

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  7. Certo Francesca, avevo capito che il tuo commento non era una sgridata a me! hehhee:DDDD
    Ma ne ho approfittato per dire la mia sul clero.
    Invece dovresti postare qualcosa sulla storia della religione e mi interessa il tuo punto di vista anche perchè hai vissuto molto nella patria dei Calvinisti.
    Godefroy de Bouillon!! Vero! e chi se lo ricordava più!!
    Il governatore di Gerusalemme ai tempi del primo Re Baldovino.
    Nel film le crociate non era stato presentato molto bene, ma in effetti in Italia è pressochè sconosciuto tranne che quando si commenta la Gerusalemme Liberata.
    Lorenzo

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