"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

giovedì 22 ottobre 2009

Vespa

conduttore: «Giusto approfondire, ma si pubblichino le cifre di tutti»

«Troppo costoso il contratto di Vespa»

Il Cda della Rai rinvia il rinnovo: «Troppo oneroso, bisogna contenere le spese»




Bruno Vespa (Eidon)
Bruno Vespa (Eidon)

ROMA - Non è passato in Cda Rai il rinnovo del contratto di Bruno Vespa. L'ipotesi portata dal direttore generale, Mauro Masi, all'attenzione degli amministratori dell'azienda di viale Mazzini non ha avuto il via libera. Il contratto in questione deve in qualche maniera «essere coerente» - come è stato sottolineato in alcuni interventi, a quanto riferisce l'Agi - con la situazione generale dell'azienda e non invece in contraddizione con la necessità di contenere i costi. A sollevare il problema sul rinnovo del



contratto al conduttore di 'Porta a Porta' è stato peraltro un consigliere della maggioranza, cui è seguito poi l'intervento - per la minoranza - di Nino Rizzo Nervo. Dal canto suo il presidente Paolo Garimberti ha preso atto delle posizioni che venivano espresse, come pure il direttore generale Masi. E alla fine, insieme ad altri temi all'ordine del giorno rimandati ad una nuova riunione (come l'audizione del direttore di Raidue, Massimo Liofredi), è stato deciso un riesame complessivo del contratto di Vespa, da sottoporre più in avanti nuovamente all'attenzione del consiglio di amministrazione di viale Mazzini. L'ipotesi di nuovo contratto - durata triennale - che era stata portata in Cda prevedeva - a quanto riferiscono alcune indiscrezioni - un compenso 'minimo' di 1,6 milioni di euro l'anno, ma poi la misura reale del compenso per il conduttore è data dal meccanismo delle sue presenze in programmi Rai, dal numero degli 'speciali' realizzati, e dal numero delle prime e seconde serate di 'Porta a Porta', il che finisce con il far lievitare il 'minimo garantito'.

VESPA - «Mi pare giusto che il Cda della Rai abbia chiesto un approfondimento su tutti i contratti da rinnovare e non soltanto sul mio», ha replicato Vespa. «Si potrà così constatare che alcuni elementi del mio contratto risalgono al 2001 e altri al 2004. Se si pensa che quando entrerà il vigore il prossimo contratto l'inflazione del decennio sarà intorno al 22%, sarà più facile ragionare». Poi il conduttore si dice dispiaciuto che «le fughe di notizie riguardino sempre e solo il mio contratto. Mi dispiace che si dimentichi che nel 2001 il direttore generale Cappon stabilì lui la cifra, calcolando il 15% in meno di quanto offerto a Gad Lerner e Fabio Fazio per due trasmissioni meno importanti che mai si fecero. Mi dispiace che non si pubblichino i contratti del compianto Enzo Biagi, il contratto precedente e quello attuale di Fabio Fazio, quello di Daria Bignardi e altri ancora. Io sono pronto a confrontarmi pubblicamente con tutti. Peccato che mi manchino gli interlocutori».

RAISAT - Il Cda della Rai ha poi deciso di riportare RaiSat, finora società consociata, tutta dentro l'azienda di viale Mazzini. La decisione è maturata dopo il fallimento della trattativa con Sky e la logica è quella - come sottolinea il consigliere Rodolfo de Laurentiis - di operare un «passaggio ineludibile di riportare dentro l'azienda una struttura che serviva a Sky e che ora, con il digitale terrestre, garantisce i suoi canali in maniera free. Non aveva quindi senso tenere RaiSat in quella situazione».


22 ottobre 2009

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