"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

giovedì 19 novembre 2009

FIOM E CGIL verso la manifestazione nazionale

Quello che sta succedendo in questi giorni in Italia, visto che nessun TG ne parla



di Anna Maria Bruni

Proseguono le mobilitazioni contro il contratto separato nelle aziende metalmeccaniche.

Le lotte contro i licenziamenti.

Il Direttivo nazionale annuncia le date del Congresso, dal 5 all’8 maggio a Rimini

ROMA - Continua la settimana di scioperi e mobilitazioni dei metalmeccanici Fiom contro il contratto separato, che sfocerà nella manifestazione nazionale di sabato prossimo, 14 novembre, indetta dalla Cgil.

Cominciata con la manifestazione dei 10.000 a Bergamo venerdì scorso, dove lo sciopero ha registrato adesioni altissime in tutte le aziende della provincia, è proseguita ieri coinvolgendo le aziende del territorio romano, capitanata dall’Eutelia-Agile, l’azienda It in lotta da mesi per il pagamento degli stipendi pregressi e contro i licenziamenti, che solo a Roma coinvolgerebbero 1192 dipendenti su 2000. Con 4 ore di sciopero distribuite secondo i turni, le tute blu della provincia hanno dato vita ad una manifestazione intorno alla Tiburtina. Il corteo è partito alle 9 dall’azienda Vitrociset e si è concluso presso lo stabilimento Eutelia con un comizio tenuto dalla segretaria nazionale Laura Spezia.

Oggi gli scioperi proseguiranno nel modenese e nel reggiano, con un concentramento ai cancelli della Lombardini per dare vita a un corteo che coinvolgerà altre fabbriche della zona. Sciopero di 2 ore anche per le aziende metalmeccaniche della Val di Sangro indetto dalla Fiom di Chieti, e 2 ore anche a Napoli, con concentramento davanti ai cancelli della Dresser. Inoltre lo stabilimento Fiat di Arese ha organizzato per oggi una manifestazione che confluirà in presidio sotto la Regione Lombardia, per “esigere risposte”, dice la segretaria Fiom di Milano Maria Sciancati, contro la chiusura dell’azienda annunciata da Marchionne.

Domani lo sciopero coinvolgerà altre aziende del modenese e del reggiano, la Brianza e tutta la provincia triestina, mentre giovedì 12 si sposterà nel milanese, in Toscana, Liguria e Sicilia.

In particolare in Toscana, gli operai della Piaggio di Pontedera, insieme a tutte le aziende dell’indotto, incroceranno le braccia dalla 8 alle 12 e formeranno un corteo composto da una colonna di auto sulla Firenze-Pisa-Livorno per essere ricevuti da amministratori e rappresentanti politici per protestare e spiegare le ragioni del no all'accordo separato firmato da Federmeccanica e da Fim Uilm e Ugl, che hanno rifiutato di indire un referendum per far votare i lavoratori.

I lavoratori della provincia fiorentina invece presidieranno il cuore di Firenze con lo slogan “Il Duomo è a passo d'uomo, ma la democrazia non è al passo con i lavoratori”. "I lavoratori metalmeccanici fiorentini si approprieranno per un giorno di Piazza Duomo - si legge nella nota - finalmente restituita alla città, per spiegare che in un paese dove si votano anche le veline ai lavoratori non viene permesso di votare il proprio contratto".

"Vogliamo che la democrazia – prosegue il comunicato - sia al passo con i lavoratori. Oggi nelle imprese metalmeccaniche, come in ogni posto di lavoro, i lavoratori sentono sulla propria pelle le conseguenze della crisi, in una quasi totale assenza di strumenti per fronteggiarla. La Fiom chiede a Federmeccanica il blocco dei licenziamenti a Fim e Uilm il referendum sull’accordo. In una fase di crisi come quella che stiamo vivendo i lavoratori non avevano bisogno di un contratto che non difende salario e occupazione".

Prosegue intanto il presidio nelle quattro piazze romane organizzato dalla Cgil. Arrivato al diciassettesimo giorno, questa settimana tornano in scena i lavoratori della Lombardia dove, da gennaio ad oggi, la Cassa integrazione ha subito un incremento pari al 495% e nello stesso periodo 40.000 lavoratori sono stati licenziati, con un aumento del 70% rispetto all'anno precedente. Tra le tante aziende in crisi presenti oggi in piazza la Parker ITR di Veniano, produttrice di tubazioni industriali, la Moto Guzzi di Mandela dell'Ario, storico marchio italiano di moto, la Lares, i cui lavoratori sono giunti al 10° mese di presidio della fabbrica, ma anche tante altre, come la Agile, coinvolta nella mobilitazione su tutto il territorio, la Dalmine e la CiErreCi. Tutte aziende con i lavoratori in Cassa integrazione, con provvedimenti di mobilità o l'imminente rischio di chiusura.

Il Direttivo nazionale della Cgil ha annunciato intanto le date del Congresso, che si terrà a Rimini dal 5 all’8 maggio. A chiusura dell’assise, questo pomeriggio, verranno presentati i due documenti che saranno discussi e votati nei prossimi mesi. Il documento di maggioranza, portato avanti dal segretario uscente Guglielmo Epifani, che si ricandida alla guida, e quello ‘trasversale’, firmato dal segretario dei bancari Domenico Moccia, portavoce della mozione, dalla segretaria confederale Nicoletta Rocchi, dal segretario generale Fiom Gianni Rinalidni e dal segretario nazionale Giorgio Cremaschi.

4 commenti:

  1. Bravo Lorenzo non ne parla mai nessuno

    Oggi è stato raggiunto l'accordo per
    Ideal Standar: i lavoratori entro due anni dico due anni saranno assunti da un polo Logistico che verrà costruito dove si trova la fabbrica.

    In Italia siamo invasi da Logistiche quindi coperative e lavoratori precari

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  2. Dimenticavo cemento e trasporti su gomma tanto per cambiare!!!!!

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  3. Ci stanno massacrando Vanda.
    E in ferrovia è solo l'inizio.
    Sono previsti 20.000 posti in meno. Notare che eravamo 220.000 ora siamo 85.000.
    In Lombardia i ferrovieri non sono più FS ma fanno parte di una società mista con le Nord.
    Ma il bello è che hanno lavoro solo per 11 mesi poi la maggior parte a casa con la mobilità lunga.

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  4. Me la permettete una considerazione ?
    Io ho sempre ammirato Regioni come il Piemonte, la Lombardia, l'Emilia Romagna e la Toscana, Regioni che ritenevo forti di ideali indistruttibili, ma da quando è sceso in campo SB. la mia ammirazione per queste Regioni è andata via via sciamando.Alle ultime regionali quando ho appreso che a Prato aveva vinto il PDL mi è crollato un mito. Il mio scoramento è avvenuto in gran parte per la presa di posizione politica da parte di queste regioni, mi sono sentita come tradita.
    Se solo avessero continuato con quella forza e coerenza, oggi non si sarebbero trovati con le spalle al muro, ed il Sud non si troverebbe completamente nelle mani della mafia, che fino al 1994 viveva ai margini della società.

    Naturalmente appoggio le loro manifestazioni che spero siano sempre più affollate, decise e combattive, insomma il risveglio di queste grandi Regioni sarà il sorgere dell'intera Italia, sono loro la forza trainante d'ogni sistema.

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