"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

martedì 10 novembre 2009

Giustizia

Il presidente della camera: «no alla prescrizione breve». E Bersani: niente colpi di spugna

Giustizia, patto Berlusconi-Fini
«Tempi brevi per i processi»

Faccia a faccia di due ore per discutere di riforme: «Immunità, se ne parli ma non sia impunità»

Berlusconi e Fini in una foto d'archivio
Berlusconi e Fini in una foto d'archivio
ROMA - Due ore di faccia a faccia. Per parlare di giustizia. E stabilire l'agenda del governo sulla riforma dei processi. Alla fine del colloquio con Fini, Berlusconi appare soddisfatto: «È andata bene» dice il premier. Che non aggiunge altro. Poco dopo, tocca al presidente della Camera delineare, in un'intervista a SkyTg24, i punti del patto tra i due leader del Pdl. Fini annuncia innanzitutto che nei prossimi giorni sarà presentato un disegno di legge per garantire tempi brevi per i processi. «Il premier - ha assicurato il presidente della Camera - ha garantito stanziamenti in finanziaria» per il settore della giustizia. «Si è ragionato - ha spiegato Fini - sulla possibilità di presentare un ddl per definire tempi certi entro cui si deve svolgere il processo nei suoi 3 gradi. Nei prossimi giorni sarà presentato e sarà relativo alla definizione dei tempi del processo unicamente per gli incensurati». Il tempo massimo sarà «entro sei anni». Una conferma sull'iter è arrivata poi da Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl: «I tecnici stanno preparando il disegno di legge sulla durata dei processi. Lo presenteremo nei prossimi giorni al Senato. Sarà un ddl della maggioranza ed io sarò fra i firmatari».

LE IMMUNITA' - Niente «prescrizione breve», però, ha precisato Fini. «Si tratta di un'ipotesi impraticabile» ha dichiarato, spiegando che l'idea è stata scartata per l'impatto che potrebbe avere su migliaia di processi. L'ex leader di An afferma poi che parlare di immunità parlamentare non è «uno scandalo». La terza carica dello Stato osserva: «Abbiamo in Italia un assetto di tipo legislativo originale. Mentre infatti i parlamentari nazionali non godono di alcuna immunità, quelli europei sì. Già questa considerazione dimostra che discutere dell'opportunità dell’immunità parlamentare non è un’ipotesi che deve destare scandalo». Tuttavia, precisa Fini, «non deve essere impunità: bisogna garantire che vi sia per il potere legislativo la possibilità che la Costituzione definisce, cioè di agire in piena autonomia senza per questo limitare il diritto del potere giudiziario di indagare e stabilire la verità dei fatti».

ELEZIONE DIRETTA DEL PREMIER - Fini annuncia poi che «tra le ipotesi di riforma c'è anche l'elezione diretta del capo dell'esecutivo, come in Francia o come era in Israele, non mi soffermerei su questi aspetti». «Non considero motivo di preoccupazione se il capo dell'esecutivo è eletto direttamente dal popolo - afferma Fini - è evidente però che ci vuole un contrappeso, ci vuole un rafforzamento del potere del Parlamento».

BERSANI E D'ALEMA - Il presidente della Camera parla anche del nuovo segretario del Pd, che secondo Berlusconi sarebbe già «partito male». «È stato eletto da poco e non si può certo giudicarlo per quello che ha detto - dice invece Fini - semmai lo si giudica per quello che farà». E la candidatura di Massimo D'Alema a "mister Pesc"? «Sarebbe per l'Italia una dimostrazione di grande prestigio a livello internazionale. D'Alema è un uomo che si rivelerebbe all'altezza di un compito molto, molto impegnativo».

«CANCELLARE I PROCESSI? NO» - Lo stesso Bersani è poi intervenuto sui temi della giustizia, spiegando che «se vogliono migliorare il servizio giustizia siamo qua a dire sì, se vogliono cancellare i processi in corso siamo qua a dire no». - «Noi abbiamo già fatto una riflessione attenta, per noi la riforma dell'immunità parlamentare non è da mettere all'ordine del giorno - ha pio precisato Bersani incontrando i giornalisti in Transatlantico a Montecitorio -. È necessario invece ridurre il numero dei parlamentari, riformare la legge elettorale e parametrare i costi della politica a quelli europei».


10 novembre 2009

Corriere della Sera

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