"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

martedì 3 novembre 2009

La libertà di credere

SCUOLA & GIOVANI
La Corte europea dei diritti dell'uomo accoglie la denmuncia di una madreIl ministro Gelmini attacca. Bersani: "E' una tradizione inoffensiva"


Strasburgo, no al crocifisso in aula
Il governo annuncia il ricorso

L'affondo della Cei: "Decisione parziale e ideologica. No alle derive laiciste"

STRASBURGO - La presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche è "una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni". E' quanto ha stabilito oggi la Corte europea dei diritti dell'uomo su istanza presentata da una cittadina italiana. Ma il governo italiano annuncia ricorso e, in caso di accoglimento, il caso verrà ridiscusso nella Grande Camera. Altrimenti la sentenza diventerà definitiva tra tre mesi. Durissime le prime reazioni, soprattutto nel centrodestra tra i cattolici. A partire dal ministro Gelmini che parla di tradizioni italiane offese. La Cei attacca: "Decisione parziale e ideologica". Prudente Bersani.

Risarcimento per la donna che ha denunciato. Il caso era stato sollevato da Soile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia, che nel 2002 aveva chiesto all'istituto statale "Vittorino da Feltre" di Abano Terme, in provincia di Padova, frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocifissi dalle aule. A nulla, in precedenza, erano valsi i suoi
ricorsi'>http://www.repubblica.it/2004/l/sezioni/cronaca/crociconsulta/crociconsulta/crociconsulta.html?ref=search">ricorsi davanti ai tribunali in Italia.

Ora i giudici di Strasburgo le hanno dato ragione, stabilendo inoltre che il governo italiano debba pagare alla donna un risarcimento di cinquemila euro per danni morali. La sentenza è la prima in assoluto in materia di esposizione dei simboli religiosi nelle aule scolastiche.

La decisione della Corte europea. I sette giudici della Corte europea hanno sentenziato che la presenza dei crocifissi nelle aule può facilmente essere interpretata dai ragazzi di ogni età come un evidente "segno religioso" e, dunque, potrebbe condizionarli. E se questo condizionamento può essere di "incoraggiamento" per i bambini già cattolici, può invece "disturbare" quelli di altre religioni o gli atei.

Le reazioni. In attesa che vengano depositate le motivazioni della sentenza, arriva la prima levata di scudi da parte del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini: "La presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo, ma è un simbolo della nostra tradizione". Sulla stessa linea il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli e quello della Giustizia Angelino Alfano. E' critico il presidente della Camera Gianfranco Fini: "Mi auguro che la sentenza non venga salutata come giusta affermazione della laicità delle istituzioni, che è valore ben diverso dalla negazione, propria del laicismo più deteriore, del ruolo del Cristianesimo nella società e nella identità italiana".

E' cauta la reazione del neosegretario del Pd Pier Luigi Bersani: "Un'antica tradizione come il crocifisso non può essere offensiva per nessuno. Penso che su questioni delicate come questa qualche volta il buonsenso finisce di essere vittima del diritto". E l'esponente Udc Rocco Buttiglione parla di "decisione aberrante".

Netta anche la reazione della Conferenza episcopale italiana, che in una nota parla di "sopravvento di una visione parziale e ideologica" che "ignora o trascura il molteplice significato del crocifisso, considerato non solo simbolo religioso ma anche segno culturale". Per l'Osservatore Romano "tra tutti i simboli quotidianamente percepiti dai giovani la sentenza colpisce quello che piu' rappresenta una grande tradizione, non solo religiosa, del continente europeo''.

I precedenti in Italia e Spagna. L'ultimo round dell'annosa polemica sui crocifissi a scuola si era chiuso a febbraio, quando una
sentenza della Cassazione aveva annullato una condanna per interruzione di pubblico ufficio nei confronti del giudice Luigi Tosti, "colpevole" di aver rifiutato di celebrare udienze in un'aula dove era affisso un crocifisso. Fino al precedente che fece clamore del presidente dell'Unione musulmani d'Italia Adel Smith, protagonista di un episodio'>http://www.repubblica.it/2003/j/sezioni/cronaca/crocifisso/crocifisso/crocifisso.html?ref=search">episodio analogo e che ora commenta: "Sentenza inevitabile".

La questione non coinvolge solo il nostro Paese. Duri
scontri'>http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/esteri/spagna-crocifisso/spagna-crocifisso/ spagna-crocifisso.html?ref=search">scontri tra Stato e vescovi sono avvenuti anche in Spagna nel novembre dello scorso anno, in seguito a una decisione di un giudice di Valladolid di far rimuovere tutti i simboli cattolici da una scuola.

(3 novembre 2009)

Come da prassi i politici italiani ci danno sempre il buon esempio su come rispettare le leggi, su come essere cittadini europei e cosa ancora più importante sui diritti dell'uomo . Sono d'accordo con la sentenza di Strasburgo per varie ragioni, primo: gli italiani non sono cristiani ma cattolici e fra le due cose corre una grande differenza. Secondo : l'Italia non è più una Nazine abitata da credenti obbligati ma liberi di seguire o non seguire qualunque credo. Terzo ; l'Italia è una Nazione multietnica e pertanto i politici devono tenerne conto. Quarto : siamo in uno Stato laico ed è ora che lo si dimostri. Volendo tenere conto della cristianità faccio presente che in Italia ci sono molte correnti bibbliche che non amano esposizioni di simboli religiosi .
Da quando in qua il Credo è una tradizione?? Sembra di sentirli parlare di "riso e bisi", "polenta e osei", "pizza e sfogliatelle", "anduja e melanzane ripiene" e "cassata siciliana". Ecco, per clero e politici credere in Dio è mangiare tutte le specialità tradizionali da me citate ..è la stessa cosa, guai a dire che una di queste pietanze non piace... direbbero in coro : ma come? è la nostra tradizione e le DOVETE mangiare!!!
Le loro affermazioni sanno di falsi credenti già a lunga distanza, sono talmente abarbicati nella convinzione di perdere i voti dei cattolici che non sanno che molti di questi, credenti davvero, sono indignati perchè vengono violati i diritti d'essere trattati in modo uguale nei luoghi pubblici, e la scuola è un luogo pubblico !!!

Francesca

8 commenti:

  1. ridicoli. e ora si fanno avanti tutti gli sciovinisti della cultura cristiana. ciò testimonia che il fatto di essere laico o ad ogni modo la libertà di scelta in materia religiosa sono da sempre un tabù in italia. un conto è la diffusione di una cultura, cristiana o qualuncue sia, un conto è l'imposizione di questa cultura in tutti i suoi simbolismi in ambienti pubblici che nulla hanno a che fare con questa cultura.
    ma siamo in italia. e finchè c'è la chiesa...

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  2. Vero Mattia,
    siamo in Italia è l'assurdo diventa normale amministrazione. Nessuna logica, nessuna coerenza e tutto diventa ... giusto. La colpa è anche nostra comunque, che non riusciamo a staccarci da questa cultura bigotta e strampalata.
    In Italia i vecchi ormai hanno il cervello cotto, gli adulti lo abbiamo fuso ...ed i giovani...forse non lo hanno proprio ereditato, boh!

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  3. Le affermazioni politiche sanno di richiesta di perdono cattolico, di assoluzione, di remissione dei peccati.
    Uno dei tanti passi indietro dello stato, un'altra vittoria del clero vaticano.

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  4. Decisione impeccabile
    faranno la fila a chiedere perdono sono falsi.
    Se uno è cristiano lo è indipendentemente dal crocefisso

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  5. Un'antica tradizione come il crocifisso non può essere offensiva per nessuno. Penso che su questioni delicate come questa qualche volta il buonsenso finisce di essere vittima del diritto"

    Questa, Bersani, poteva risparmiarcela.
    Un passo indietro anche da chi, dovrebbe rivendicare la piena laicità dello Stato e, dar voce, a chi non si riconosce in questa o in alcun'altra religione.
    Il crocefisso è una tradizione italiana, come il cotechino, le frappe, l'uovo di pasqua.
    E le tradizioni si sa, rappresentano il cuore ed i valori di una Nazione.
    Marilena

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  6. Il problema Vanda è che sono solo i cattolici non i cristiani tutti a volere un crocefisso.
    Ricordiamoci che il cattolicesimo ha solo combinato guai nella storia.

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  7. Buongiorno a tutti,
    concordo in pieno con Lorenzo, sono i cattolici non i cristiani a volere simboli religiosi sparsi ovunque. Questo Dio cattolico che perdona ogni misfatto ai danni delle minoranze non c'entra nulla con Gesù Cristo che era di corrente diametralmente opposta a questi vergognosi comportamenti dei potenti.

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  8. Faccio presente un fatto strano, forse è colpa del mio pc., ma sulla home-page di questo blog il post ha un altro titolo e la foto di Belpietro, sulla pagina dei commenti è esattamente come l'avevo postato.
    Succede anche a voi? e se si, sapete dirmi il perchè? :DDD
    Sarò ancora assonnata?

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