"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

mercoledì 18 novembre 2009

Maggioranza

Casini all'attacco di Schifani: «Poca sensibilità istituzionale verso Napolitano»

Berlusconi: «Maggioranza solida.
Mai pensato a elezioni anticipate»

Il premier rompe il silenzio con una nota: «Concluderemo la legislatura»

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi

MILANO - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rompe il silenzio. mettendo a tacere le voci di quanti credevano che il premier avesse in mente di andare a elezioni anticipate. «Non ho mai pensato nulla di simile» scrive il presidente del Consiglio in una nota rassicurando elettori e non sulla durata del suo esecutivo e sulla compattezza della maggioranza. «Il mandato che abbiamo ricevuto è di governare per i cinque anni della legislatura, ed è questo l'impegno che stiamo già portando avanti con determinazione e che intendiamo concludere nell'interesse del Paese» scrive Berlusconi, sottolineando che la maggioranza è solida «anche al di là di una dialettica interna che comunque ne accentua le capacità ideative».

LO «STUPORE DEL PREMIER» - Il capo del governo esprime «stupore» per le notizie che in questi giorni hanno fatti apparire come imminente l'ipotesi di un voto anticipato. E nel sottolineare la coesione all'interno della maggioranza, pone l'accento anche sulla fiducia «che ci manifesta ogni giorno oltre il 60% degli italiani»: grazie a queste due componenti, conclude il premier, «completeremo le riforme di cui l'Italia ha bisogno».

L'INCONTRO FINI-TREMONTI - Nel frattempo è iniziato a Montecitorio un incontro tra il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Non sono però stati rilasciati dettagli sui contenuti del confronto tra i due.

«MEGLIO IL VOTO» - Il commento dell'Idv alla nota del premier è caustico: «Meglio andare al voto piuttosto che assistere a questo indecente spettacolo» dice Massimo Donadi. Al contrario, per il ministro Altero Matteoli «la dichiarazione del presidente Berlusconi fa tabula rasa di tutte le illazioni e a volte delle malignità tutte mirate a indebolire il capo del governo e la sua leadership politica del centrodestra. Il governo e la maggioranza sono solidi e hanno il dovere di andare avanti».

«SERVIVA SENSIBILITA' ISTITUZIONALE» - Prima della dichiarazione di Berlusconi anche il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, aveva parlato della minaccia di elezioni anticipate (una ipotesi che è stata rilanciata con forza martedì dal presidente del Senato Renato Schifani) come «impropria e inopportuna». Casini, memore del suo incarico di presidente della Camera, non ha gradito le esternazioni di Schifani proprio per il ruolo istituzionale che questi ricopre. «Lo dico con grande stima nei confronti della secondo carica dello Stato - spiega il leader dell' Udc - ma in assenza dal territorio nazionale del Presidente della Repubblica, in visita in Turchia, ci sarebbe voluta maggiore sensibilità istituzionale. Spero che Schifani non si offenda di questo mio giudizio che penso, tuttavia, sia largamente condiviso». In ogni caso, per l'esponente centrista, «minacciare le elezioni anticipate significa brandire una pistola scarica», portare avanti una minaccia «sterile e autolesionista che prefigura un'impotenza della maggioranza».

CICCHITTO: «SONO OTTIMISTA» - Nel Pdl, intanto, già prima della nota di Berlusconi, c'era chi cercava di smorzare i toni. «Io sono ottimista perché voglio escluderle le elezioni - dice il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto - perché reputo che il nostro elettorato ci richiede una soluzione positiva». Quanto all'ipotesi che esista un pericolo di franchi tiratori nella maggioranza, Cicchitto fa notare che «se ci fossero, questo creerebbe un problema evidentemente traumatico e drammatico. Io mi auguro che non ci siano» ha detto il parlamentare intervenendo su Canale 5.

MARONI: BENE SCHIFANI - D'accordo con la linea più intransigente sembra invece il ministro dell'Interno, il leghista Roberto Maroni: «Per fare le riforme ci vuole una maggioranza compatta e noi abbiamo una vasta maggioranza e non abbiamo alibi, non possiamo dire che l'opposizione ci blocca. Se quindi la maggioranza è divisa, l'alternativa non può che essere quella indicata da Schifani».


18 novembre 2009

Corriere della Sera

Secondo lui è solida secondo me no prima se ne vanno meglio è per il paese

5 commenti:

  1. Condivido il loro ottimisto, questa classe politica reggerà fino alla notte dei tempi perchè sono come i moschettieri "tutti per uno e uno per uno". Il mio elevato pessimismo è per noi italiani, che seguiamo il sentiero obbligato come pecore, e non adotteremo mai la regola dei moschettieri per noi come popolo, ci fanno rispettare il loro patto usando frasi e parole eclatanti ma prive di pratiche azioni.

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  2. Anno 1983,Monaco di Baviera, stazione centrale.
    Il treno arrivato da Amburgo arrivò con un ora di ritardo causa investimento.
    Su quel treno c'ero io, altri 30 italiani, poi tedeschi, danesi ecc....
    Già sul treno ci avvisano che non ci sarebbe stata la coincidenza per Venezia ma ci avrebbero ospitato in vari alberghi.
    In stazione a Monaco appunti ci mettono in sala d'aspetto. Dopo mezzora una assistente di stazione ci avvisa che eravamo troppi e ci voleva ancora un ora per sistemare tutti, notare che erano le 10 di sera non mezzanotte.
    Il gruppo di italiani protesta vivacemente, io no ovviamente. Gli italiani pretendono di parlare con un direttore.
    Urlano e spaccano alcune bottiglie, gli altri stranieri sono attoniti.
    Arriva la polizia, mette il gruppo italiano fuori dala sala di aspetto, arriva la polizia a cavallo (!!!!) in stazione si mette davanti ai facinorosi. Intanto arrivano le hostess ad assegnarci gli alberghi, ci portano tutti in taxi e avevamo diritto a due o tre panini in albergo e una birra.
    Gli italiani li lasciano in stazione tutta la notte scortati a vista dalla polizia ( non c'erano bambini).
    Questi siamo noi, solo che all'estero il nostro comportamento è intollerabile.
    Ma quando è ora di farsi sentire perchè l'ITALIA VA PUTTANE, noi stiamo allo stadio o davanti alla TV.

    Ah dimenticavo, gli altri viagiatori uscendo dicevano agli italiani ; "siete sempre i soliti voi italiani"

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  3. Idioti!! Non lo fanno certo in Italia dove di questi episodi ne avviene uno al giorno, allora sfoderano la pazienza e la rassegnazione da pecore tonte. Mi fa piacere che abbiano passato la notte piantonati in stazione dalla polizia, villani!!
    Però mi hai fatta ridere, anche Tu hai detto loro "siete sempre i soliti italiani"?... e dimmi hai assunto l'aria del bretone doc? :DDDD

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  4. hehehheheheheh cavolo hai ragione!!!
    Ma mi preoccupo invece! Non è che invece sto assumendo l'aria del leghista????
    No, quella frase era detta soltanto dagli altri viaggiatori mentre si stava uscendo per andare ai taxi. Io volevo sprofondare dalla vergogna!
    C'è un'altra cosa invece che ho notato e con il tempo ho avuto molte conferme.
    Quando c'è da protestare, da farsi sentire contro i potenti siamo davvero pecore, mentre se c'è da prendersela con i più deboli, tipo un impiegato, un professore, un poveraccio di ferroviere in divisa siamo dei campioni.
    In questo caso citato sopra dimostra, secondo me, che non sappiamo mai stare al nostro posto. La dirigenza ferroviaria tedesca si stava muovendo e si sono incazzati proprio perchè se loro dicono una cosa è quella, c'era solo da avere pazienza.

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  5. VergognarTi? Tu hai rappresentato gli italiani per bene e non certo responsabile del comportamento di alcuni connazionali. Quelli che hanno pronunciato questa frase non eccellevano nemmeno in buone maniere, hanno fatto di tutte le erbe un fascio, razzisti!!

    Per il resto concordo lo noto anch'io, e noto anche che se qualcuno invece solleva una protesta per una causa giusta nei confronti di chi avendo il potere commette una scorrettezza, gli altri si girano tranquillamente dall'altra parte fingendo di non capire, come a dire : "falla Tu la rivoluzione, se la vinci, la vinci per tutti, se la perdi, la perdi Tu solo".
    Altro che "fratelli d'Italia", ci sarebbe da intonare "ve c'hanno mai mannato a quel paese".

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