"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

mercoledì 16 dicembre 2009

Mancanza di fiducia?

Finanziaria, il governo mette la fiducia
Ma Fini contesta: «Scelta deprecabile»

L'annuncio del ministro Elio Vito accolto da applausi,
poi la maggioranza attacca il presidente della Camera

ROMA - «Pongo la questione di fiducia sull'approvazione dell'articolo due della legge finanziaria nel testo licenziato dalla commissione Bilancio». L'annuncio del ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito è stato accompagnato dagli applausi dei deputati della maggioranza. Applausi che il presidente Gianfranco Fini ha commentato così: «Sono bene augurali».
Gianfranco Fini (Eidon)
Gianfranco Fini (Eidon)

FINI CONTRO - Ma poi Fini ha bacchettato la maggioranza: «La decisione del governo di apporre la questione di fiducia è legittima ma riveste carattere politico perché attinente esclusivamente ai rapporti tra maggioranza e governo. Ed è per tale motivo che la presidenza della Camera ritiene deprecabile la decisione del governo perché impedisce all'Aula di pronunciarsi sugli emendamenti». Da parte delle opposizioni, spiega infatti Fini, «gli ostacoli all'approvazione sono stati inesistenti».





REAZIONI - Posta la fiducia, si comincerà a votare mercoledì alle 12. Il voto finale sul provvedimento è previsto per giovedì. Nell'attesa non sono mancate le reazioni alle parole di Fini da parte della stessa maggioranza. A cominciare dal ministro leghista Roberto Calderoli: «Dalla presidenza della Camera ci si attende l'applicazione e il rispetto dei regolamenti e della Carta Costituzionale e non certo valutazioni sul fatto se sia deprecabile o meno una richiesta di fiducia, la cui valutazione di merito spetta all'esecutivo, in quanto la richiesta di fiducia è finalizzata proprio a verificare il rapporto fiduciario intercorrente tra la maggioranza e l'esecutivo». Parole di critica a Fini anche da Giancarlo Lehner, deputato del Pdl: «Fini, a questo punto, da un lato si staglia nitidamente come capo di tutte le opposizioni, parlamentari ed extraparlamentari, dall'altro marca la sua separazione dal Pdl. Gli auguro un ottimo proseguimento nel campo opposto». Contro Fini anche Osvaldo Napoli, vicepresidente del Pdl: «Il presidente della Camera indica scelte politiche che non gli competono. La sua posizione è insostenibile. Lui non dirige più i lavori d'Aula, ma detta scelte che spettano al governo. Neppure può scambiarsi per il leader dell'opposizione». Critiche anche da Sandro Bondi, coordinatore del Pdl: «La decisione e soprattutto la valutazione espressa dal presidente della Camera sono destinate a non aiutare l'apertura di un clima politico nuovo di cui l'Italia ha bisogno». La sintesi di tutto ciò si trova nella nota dei capigruppo di Pdl e Lega Fabrizio Cicchitto e Roberto Cota, che hanno sottolineato che la questione di fiducia appartiene «alla competenza e alle valutazioni del governo e della maggioranza» tanto da essere una scelta «certamente del tutto fisiologica e naturale». Parole che il ministro dell'Economia Giulio Tremonti condivide «pienamente». Conversando a Montecitorio con parlamentari della maggioranza, Tremonti avrebbe confidato di «riconoscersi pienamente ed esclusivamente nel testo della nota congiunta dei capigruppo».

L'OPPOSIZIONE - Sul fronte del Pd, Dario Franceschini rileva: «Nella maggioranza ci sono problemi politici irrisolti che emergono puntualmente. E la fiducia è l'unico modo per tenere insieme questa maggioranza». Secondo il segretario Pier Luigi Bersani «le osservazioni di Fini sono più che motivate». Più volte, aggiunge, abbiamo detto «che vanno raccolti gli elementi di disagio e di proposta che vengono dal Paese e che il Parlamento sia messo nelle condizioni di lavorare. Invece tutto viene messo a tacere con continui voti di fiducia. Così non si può andare avanti. Siamo di fronte a una situazione ingestibile».


15 dicembre 2009

Corriere della sera

4 commenti:

  1. "Gli ostacoli all'approvazione sono stati inesistenti".. mi chiedo che diavolo fanno a sinistra, aspettano che sia il Presidente della Camera a biasimare la prepotenza della maggioranza?? Si rendono conto che B.e la sua corte mirano a distruggere il Parlamento?? Se solo gli elettori di destra capissero cosa veramente stanno combinando i loro eletti, se capissero che solo in Fini hanno un politico vero, forse potremmo sperare.

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  2. L'opposizione ha il grande pregio di sentirsi sempre in colpa. Le esternazioni della Bindi e di Di Pietro miravano proprio, secondo me,ad evitare questo, dicendo appunto le cose come stavano.
    Per quanto riguarda l'opposizione in parlamento, beh, lì sono i numeri a parlare.
    Abbiamo avuto la dimostrazione, prima del fattaccio, che le opposizioni dialogavano fra loro e progettavano, con Fini e Casini, una uscita dignitosa da questo marasma istituzionale. Qualcuno l'ha chiamato una ricostituzione del CLN, e torto non aveva.
    E' ovvio che le uscite di Fini hanno più valenza e impatto sui mezzi di comunicazione, innanzitutto perchè suscita nei partiti a lui alleati reazioni politiche e non parole di sberleffo contro l'opposizione, secondo perchè è il presidente della camera che politica non dovrebbe fare ma facendola è indice di emergenza.
    Come critica alla sinistra posso dire che è ricaduta nel tranello berlusconiano di parlare quando lui vuole, sugli argomenti che lui vuole, con i tempi che lui vuole. Tutti si aspettavano una sorta di cattolica commiserazione e pietà verso B. mentre la politica l'avrebbero fatta lo stesso i suoi sgherri. Fini, Di Pietro e parte del PD hanno rotto questo schema.
    Voglio precisare una cosa, al contrario di molte tesi lette in internet, nulla è stato premeditato da prima dell'aggressione fino ad ora, è soltanto la forte capacità di sfruttare le situazioni anche imprevedibili di mister B. quello che è successo.

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  3. Hai pienamente ragione Lorenzo,
    abbiamo oltrepassato la linea del codice rosso, e come tutti anch'io sono caduta in un tranello.. non è la prima volta che B.vine aggredito da una persona, a tutti sfugge il fatto della stampella, voglio documentarmi, mi sfugge la tecnica dell'episodio e come fu gestito, certo è che cadde nel silenzio.
    Sono ben due volte che B. viene aggredito, questa volta è più chiassosa la cosa...perchè???

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  4. ciao cara, tanti auguri di buone feste
    Serafina

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