"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

giovedì 31 dicembre 2009

Miglior Donna del 2009

Invece che a Craxi il corrotto perché non dedicare una via a Teresa Sarti?


da EMERGENCY - dicembre 2009

Adesso, morte, puoi ben vantarti:
hai in tuo possesso una ragazza senza pari.

E ancora una volta sono testi antichi a dire, meglio di come tutti noi sapremmo, quello che tutti noi proviamo - oggi, primo settembre del duemilanove. Oggi che Teresa se n'è andata, e abbiamo addosso e dentro un gran dolore, e rabbia, e tenerezza, e gratitudine.

L’altro giorno ho perso un mondo -
qualcuno l'ha trovato?
Si riconosce dal diadema di stelle.
Che gli circonda la fronte.

Si riconosce dai capelli incendiati, dal sorriso negli occhi, dalla pacata passione della voce - quella voce di Lombardia che è così bella quando è bella.

Si riconosce dalla rettitudine - parola desueta eppure così perfetta, così adatta a lei, al suo rigore, alla semplicità inesorabile con cui ti spiegava che la guerra è scandalo, e dunque intollerabile. E che ogni vittima ci riguarda, tutti, sempre.

Provare lutto per la morte di persone
che non abbiamo mai visto
implica una parentela vitale
fra l'anima loro e la nostra.

Grande combattente della vita, Teresa: quella degli altri innanzitutto, e poi la sua, quando è stato il momento. Senza mai barare, ha affrontato ogni prova, ha chiamato per nome ogni nemico, esorcizzando diagnosi ed analisi con la sua tempra di guerriera. Guai a te se piangi, diceva; non posso farcela, se tu, se voi piangete. Cosa c'è che non va, come stai oggi, chiedeva; come mai quella faccia, come sta la tua mamma, torna a casa che è tardi.

Se questo morire così grande e paziente -
tutte queste agonie e ferite e scorrere di sangue -
potrà insegnarci a vivere,
questo morire non è stato invano.

Invano no, e di sicuro ci ha insegnato tanto; ma avremmo preferito imparare un po' meno, e tenerci Teresa. E invece adesso dobbiamo salutarla, e non sappiamo come: confondiamo memoria e desiderio. Non lo insegna nessuno, il passo dell'addio. Solo qualche poeta.

C'è chi dice buonanotte la sera
Io invece dico buonanotte di giorno.
Arrivederci - dice chi va.
Buonanotte - abitualmente rispondo.
Perché la separazione, quella è la notte.

Buonanotte a te, ragazza senza pari.

LELLA COSTA

Teresa era una fiamma, era tutta nella sua chioma di capelli rossi che raccontava bene la sua ostinazione e la sua combattività. Ci conoscevamo da dieci anni, una amicizia abbastanza profonda e non priva di conflitti, perché era una donna morbida, ma molto ferma. E anche i litigi non erano mai gravi, perché condividevamo i principi, i valori. L’hanno guidata per tutta la vita, io ero un neofita al confronto.
Una cosa provo a dirla, sarà anche semplice e banale, non mi importa: Teresa con la sua presenza a tanti di noi ha dato molto coraggio. Ora dovremo usare un pezzetto di quel coraggio per sopportare la sua assenza.
VAURO




Teresa Sarti nasce a Sesto San Giovanni, Milano, il 28 marzo 1946. Madre casalinga e padre idraulico, Teresa è l'ultima di tre sorelle. Dopo il liceo classico si laurea in lettere moderne, con una tesi sulla didattica della storia, e inizia subito a insegnare. Per vent'anni lavora nella scuola media di via Giolli, quartiere Bicocca di Milano: un ambiente difficile, dove riesce a farsi amare da (quasi) tutti i suoi alunni. Nel 1971 sposa un giovane studente di medicina, Gino Strada, e nel 1979 nasce la loro unica figlia, Cecilia. Nel 1994, attorno al tavolo della cucina, insieme a Gino e a un gruppo di amici appassionati fonda Emergency. Per qualche anno Teresa si divide tra l'insegnamento in alcune scuole superiori e l'attività di presidente di Emergency, poi va in pensione e si dedica completamente – a titolo volontario – all'associazione. In quindici anni ha preso migliaia di treni e centinaia di aerei per raccontare i nostri ospedali, le facce dei nostri pazienti e le loro storie, inventandosi ogni giorno un modo per fare meglio e di più. E il risultato sono 3 milioni e mezzo di persone curate in quindici paesi. Teresa è morta a Milano il primo settembre 2009.

Mi sembra una bella proposta inviamola al sito della Moratti


Dal blog di Don Giorgio

7 commenti:

  1. Sono contento che abbiate condiviso la mia proposta, però avrei gradito la segnalazione del mio sito, don giorgio

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  2. Reddite quae sunt Caesaris, Caesari et quae sunt Dei, Deo.

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  3. Pensavo di avere scritto il nome del sito di Don Giorgio Grazie per la segnalazione starò più attenta mi serviva una tirata di orecchie hahaha

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  4. Teresa Sarti è stata forse una donna politica stipendiata con i soldi dei contribuenti?
    Ha intascato tangenti da qualcuno a qualsiasi titolo?
    E' stata indagata, processata e condannata per vari reati?
    Si è resa latitante dopo essere stata condannata?
    NO, NO, NO, NO.
    Si può quindi intitolare una via, una piazza o un parco a una persona come Teresa Sarti moglie di Gino Strada e presidente di Emergency?
    NO, non si può, meglio il condannato in "esilio".

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  5. Piena condivisione ...
    Teresa Sarti lo meriterebbe un riconoscimento ...
    Craxi no, prese abbastanza, in vita, dall'Italia e dagli italiani... e ci ha lasciato un "regalino" che tiene legato ed imbagliato il nostro Paese con lo sdoganamento del suo "AMIGO".
    Proporrei di mobilitarci per evitare quest'altra incongruenza...
    Per me e per tanti italiani Craxi resta un latitante morto in terra straniera. Ed è stata solo una sua scelta.
    Teresa Sarti invece una donna che ha speso la sua vita per gli altri.
    Farò anch'io un post su questa tematica!

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  6. Sono perfettamente d'accordo!!!
    ....la strada a Craxi.....
    ....il premio nobel per la pace a chi è in guerra e manda a morire .....
    ....mentre viene viene tolta la targa di Peppino Impastato....
    Tutto segue un progetto.....FOLLE!!!!


    Vi abbraccio
    Ornella

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