"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

martedì 29 dicembre 2009

Per non dimenticare chi era B.Craxi



E così la politica, quella con il vizietto di autoassolversi e dalla memoria corta, ci riprova.
Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, in occasione del decennale della scomparsa di Craxi che ricorrerà il prossimo 19 gennaio, propone di intitolare a Bettino qualcosa: una strada, una piazza o un parco, quello che sia, l’importante è riabilitare ed uscire da anni che definire “squallidi”, secondo il Paolo Pillitteri, sindaco di Milano alla vigilia dello scoppio di Tangentopoli e cognato del leader socialista, inquisito anche lui, è dir poco.
Punti di vista. Ovviamente, per noi lo squallore è una politica che, per anni, ha rubato e truffato i cittadini.
Per questo, l’idea di intitolare a Bettino Craxi una strada, una piazza o un parco è fuori dalla nostra concezione etica della politica e delle vita sociale e civile. Perché per noi, per Italia dei Valori, c’è un limite invalicabile tra onestà e criminalità e quando un politico commette crimini la sua immagine si infanga per sempre.
Non c’è una via di mezzo e la politica dovrebbe rendersene conto una volta per tutte.
Un politico corrotto è solo un corrotto, non può essere scisso in due, per dimostrare che è stato anche uno statista.
Un chirurgo, per quanto bravo, se fa esperimenti su cavie umane, non è un bravo chirurgo è un assassino e basta. Anzi, forse è il peggiore dei chirurghi.E’ questo che alla politica proprio non va giù. Ed è per questo che a Di Pietro e a Italia dei Valori certa politica non perdona il fatto che ama ricordare ad essa quanto sia sporca.
Bettino Craxi non merita l’intestazione di nulla perché non era un esiliato ma un latitante, una persona condannata per corruzione e illecito finanziamento ai partiti, responsabile di tanti debiti nelle casse dello Stato nella prima Repubblica.
Ha ragione Antonio Di Pietro quando dice che c’è una distorsione della realtà e che se targa ha da essere allora ci si scriva sopra “Bettino Craxi, politico, condannato, latitante”, perché questa è la verità che una stagione, quella di Tangentopoli, ha consegnato alla storia.
Italia dei Valori ritiene offensivo, indecoroso intitolare una via, una piazza o un parco o qualunque altra cosa ad un latitante. Nulla contro l’uomo. E’ rivoltante la strumentalizzazione che molti nella maggioranza stanno mettendo in atto in queste ultime ore.
Ma nessuno sconto quando c’è il gioco la verità.

Dal blog di M.Donadi (link sul titolo)
Lorenzo

7 commenti:

  1. Desolante, mi chiedo quand'è che si fermeranno con tutte queste ignobiltà.
    Si spera sempre in un domani migliore ma temo che davvero chi di speranza vive disperato muore!
    Gli Auguri servono oggi come non mai affinchè questo popolo di "belli addormentati" si svegli ed inizi a pretendere il dovuto!

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  2. Tutto vero, però in politica estera va ammesso che craxi è stato un politico di sinistra. basti pensare all'aiuto politico che diede ad alcuni membri del Solidarność condannati e così via. in politica interna invece ricordiamo tristemente tutti cosa abbia combinato. E ovviamente il fatto che fosse latitante è un aggravante. Detto ciò, non trovo scandaloso che alcuni dell'a maggioranza e lo stesso napolitano partecipano alla commemorazione. In fondo, pur avendo fatto ingenti danni qualcosa di buono l'aveva fatto.

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  3. Cappellaio,
    perdona la mia ignoranza in materia ma se vogliamo parlare della politica estera di questo grande latitante che fu Bettino Craxi allora conviene ricordare anche il denaro sottratto indebitamente agli italiani in favore del pacifista Arafat, e la consegna dell'Italia in mano a pagliacci d'ogni specie, anche magnati arabi.. Si era in gamba a mettercela in saccoccia, meno irruento del suo successore ma di uguale spessore morale.
    Il pool di Mani Pulite non la pensa come Te, ma tutto è soggettivo!

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  4. Hai ragione Francy tranne che per Arafat. Ricordiamoci che battersi per la libertà di un popolo non significa solo fare delle belle parole.

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  5. sì ma quell'episodio è sempre legato al fatto che fosse di natura un truffatore coi soldi degli italiani. e siamo tutti d'accordo. ma chiedo solo di non fare sensazionalismi sul fatto che napolitano vi partecipi alla commemorazione. cioè, oltre alla merda che ha fatto in politica interna, almeno riconosciamogli che in politica estera ha saputo essere anche terzomonista, chiedendo al congresso usa la libertà per il cile, a jaruzelsky di tirar fuori dalle carceri i capi del solidarnosc a gorbaciov di liberare sacharov e yelena. e inoltre prese le difese dell'argentina nella battaglia per l'appartenenza delle isole falkland. sarò un pazzo, e pure essendo io un uomo di sinistra credo che craxi pensasse davvero da socialista in politica estera. e pensava magari che il mondo potesse essere un giorno utile alla democrazia e alla libertà anche degli oppressi. ma magari vivo su un altro pianeta.

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  6. Lorenzo,
    sei poetico, ma nei soldi illeciti sottratti agli italiani per la "causa palestinese" vi erano tutti gli scopi tranni quelli nobili, se poi vogliamo intavolare un discorso sulla "colomba bianca Arafat"... a esposizione :)
    Bettino non ha mai chiesto agli italiani se fossero d'accordo nel finanziare Arafat, tutto è stato fatto alla chetichella e pensa che i soldi erano Nostri. A Bettino non gliene fregava un bel niente dei palestinesi.. ma tanto, tanto del denaro di noi contribuenti.
    E' stato condannato dal pool Mani Pulite insieme al suo amico Silvio Berlusconi a 4-anni di reclusione per averci sottratto la bellezza di 20-miliardi di lire.. e tanto altro ancora, parte di quei soldi andavano alla "nobile causa palestinese".
    Arafat e Bettino sedevano al tavolo della pace per promuovere la guerra tutto di tasca nostra.
    Bravi guaglioni davvero!


    Cappellaio,
    non farci caso, non se Tu ma bensì io a vivere su un altro pianeta, non riesco a santificare chi ha saputo pronunciare quattro frasi a livello internazionale e ha promosso guerre e impoverito la sua gente.
    Bettino Craxi doveva dimettersi già al primo scandalo e perdere titoli e riconoscimenti, ma questo in Italia non è fattibile, non siamo mai stati in democrazia e gli italiani sono pronti a riconoscere "grandi" meriti a chi li deruba o li massacra con le bombe facendone degli eroi nazionali.
    Italia "democratica".. cuccagna per i dittatori!

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