"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

domenica 6 dicembre 2009

Referendum


Salvini: «Contiamo di raccogliere in queste settimane centomila firme»
Lega, referendum anti moschee
«Milano come la Svizzera»
In Cordusio gazebo per la raccolta di firme contro la nascita di nuovi luoghi per il culto islamico

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La Svizzera dice no ai minareti

MILANO - Malgrado il confronto avviato tra il sindaco di Milano Letizia Moratti e il ministro degli Interni Roberto Maroni, la Lega Nord a Milano ha lanciato una raccolta di firme contro la nascita di nuove moschee in città. Da sabato 5 dicembre fino a Natale, in un gazebo di piazza Cordusio, i militanti del Carroccio inviteranno i passanti a riempire con i propri dati anagrafici un formulario che ha un'intestazione non equivocabile: «Nuove moschee a Milano? No grazie». «Siamo convinti che i milanesi e i lombardi - ha spiegato l'eurodeputato Matteo Salvini, promotore della raccolta di firme - la pensino come gli svizzeri, che la scorsa settimana hanno detto no a nuovi minareti nel loro territorio. Contiamo di raccogliere in queste settimane centomila firme. Poi le consegneremo al sindaco Moratti che così avrà argomenti di cui discutere con i tanti filoislamici del Pdl».

ANCHE VIA WEB - Accanto al gazebo di piazza Cordusio, la Lega Nord ha già attivato l'indirizzo di posta elettronica nomoscheamilano@libero.it per raccogliere anche via web i pareri dei milanesi contrari a nuovi luoghi per il culto islamico. E Matteo Salvini non ha escluso che nei prossimi giorni i formulari per le firme saranno distribuiti anche in alcuni negozi e in alcune parrocchie.


04 dicembre 2009 Corriere della Sera
Io raccoglierei le firme per mandarli a casa

4 commenti:

  1. Io raccoglierei firme per mandarli in esilio...non meritano di vivere nel nostro paese perchè contribuiscono in modo eclatante a dare dell'Italia un'immagine di inciviltà....

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  2. Arrivare a capire il ragionamento degli svizzeri è una cosa assai difficile per i leghisti. Gli svizzeri negli anni '60 votarono un referendum per il "no" agli italiani senza permesso di soggiorno, che furono accompagnati alle frontiere senza indugi, non ci furono ribellioni e slogan razziali ma la cosa fu discussa civilmente e il popolo cambiò opinione.
    Il no ai minareti non è certo un atteggiamento razziale, infatti nessuno impedirà agli islamici di continuare a usare le moschee già esistenti, a praticare tranquillamente la loro religione e a continuare la loro vita in quel bellissimo Paese. (beati loro).
    Gli svizzeri a differenza degli italiani non sono amanti dei tempi, a loro basta una chiesa per ogni Paese. Nella città d'Aarau, dove sono nata e cresciuta, fu costruita per esigenze di aumento della popolazione una sola grande Chiesa divisa in due ali, una protestante e l'altra cattolica. Loro non amano certo 100-Chiese per 10 case in ogni Paese come sul Nostro territorio, non concepiscono queste innumerevoli ed inutili costruzioni che deturpano i loro spazi verdi.
    La lega farebbe bene a non avvalersi di quanto deciso dagli svizzeri facendone una ragione d'appoggio per il loro razzismo.
    No alle costruzioni religiose sempre più numerose e che non salvaguardano l'ambiente sono d'accordo, anche perchè gli dei non le richiedono, queste sono megalomanie umane e nulla più, schiaffi alla povertà senza vergogna e ritegno da parte di tutte le religioni, nessuna esclusa!!

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  3. E' vero Francesca, sono contento della tua testimonianza.
    In Svizzera come nel resto dell'Europa protestante e calvinista ( oddio ragiono come chi chiama gli arabi islamici!!!) ma è per capirci, il pensiero predominante è che la religione è una questione interiore, non pubblica. La chiesa è un luogo di riflessione non di richiesta. Non si chiede nulla in chiesa, si ascolta.
    Detto ciò il referendum parte proprio da questa esigenza. Gli svizzeri vedono come spreco la costruzione di chiese perchè non è un patrimonio della comunità.
    Esiste però un problema politico nel canton ticino ed è la nascita della lega anche lì, e questo non è ben visto negli altri cantoni.

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  4. Il Canton Ticino... ogni volta che attraversavo la frontiera Como-Chiasso, fin da bambina, notavo che oltre ai doganieri non c'era niente di diverso attraversando quella linea, paesaggi, mentalità e modi di fare erato tali e quali a quelli italiani.
    La civiltà diffusa dal pensiero dei grandi filosofi si è evoluta sempre più al di là delle Alpi, è quella la vera frontiera che separa la mentalità che al di qua della catena montuosa fino al Polo Sud è ottusa, involutiva e chiusa in testi ammuffiti che spingono i popoli a preoccuparsi di quanto saranno beati dopo la morte, perchè gli agi della vita appartengono ai predicatori.

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