"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

domenica 31 gennaio 2010

Perdere il posto di lavoro


E' morto all'ospedale di Verona
il giovane che si era dato fuoco



E" morto nella tarda mattinata di domenica al Centro grandi ustionati di Verona l'operaio di 36 anni di Bergamo che sabato mattina ha tentato il suicidio dandosi fuoco. La tragedia è avvenuta sabato mattina, in una piazzola lungo la strada provinciale tra Brembate e Marne di Filago: il giovane si è fermato lì con l'auto, poi è sceso e ha acceso le fiamme dopo essersi cosparso di benzina. Un gesto tragico a cui hanno assistito sconvolti tre passanti che non hanno esitato a intervenire per prestare i primi soccorsi.

Tanti gli interrogativi sui motivi di un'azione così estrema: i carabinieri subito dopo il fatto hanno provato a cercare qualche prima risposta e hanno ricostruito che, tra le possibili spiegazioni, potrebbe esserci anche lo sconforto provocato dal fatto che l'operaio aveva perso il lavoro lo scorso novembre. Una ricostruzione che comunque non viene considerata definitiva e che attende di essere approfondita.

La drammatica vicenda è avvenuta sabato mattina poco prima delle 10 in una piazzola a pochi metri dalla provinciale 156, poco prima del cavalcavia che attraversa l'autostrada al confine tra Brembate a Filago. La zona è appartata, distante dai centri abitati di Brembate e di Marne, ma si trova di fronte ai nuovi capannoni industriali ed artigianali di Brembate. L'uomo ha posteggiato la sua utilitaria ed è sceso con la tanica di benzina, che poi ha usato per compiere il gesto tragico. Due artigiani sono arrivati proprio in quel momento e sono intervenuti,
giacche. Poi in loro aiuto è arrivata una donna che ha spento il fuoco con l'estintore che aveva in auto.

«Stavamo andando in officina – hanno raccontato i due artigiani, visibilmente provati –: quando ci siamo resi conto di quello che stava succedendo abbiamo cercato di aiutarlo con le nostre giacche, ma i suoi abiti continuavano a bruciare». «È stata una scena terribile – ha raccontato la donna, che passava in quel punto per raggiungere la sede del Plis di Marne –: istintivamente ho preso l'estintore e ho fatto il possibile». I tre soccorritori, aiutati da un altro automobilista che ha praticato il massaggio cardiaco al ferito, hanno chiamato anche il 118 che ha inviato sul posto un'automedica e un mezzo della Croce Rossa di Capriate. Con loro sono arrivati i carabinieri della stazione di Brembate e la polizia locale di Filago.

L'operaio è stato portato d'urgenza agli Ospedali Riuniti di Bergamo, quindi trasferito nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Verona Borgo Trento, struttura che ospita un centro specializzato nella cura delle ustioni. Ai carabinieri è spettato poi il compito di avvisare la moglie dell'operaio e di trovare una possibile spiegazione al gesto. A quanto si è potuto apprendere, l'episodio sarebbe scaturito dunque da problemi personali, tra cui - secondo i militari - potrebbe esserci anche il fatto che lo scorso novembre il trentaseienne aveva perso il lavoro nella ditta bergamasca dove prestava servizio. Con il passare delle ore, però, le tante domande sui perché hanno lasciato il posto al silenzio. Un silenzio di dolore e rispetto che ha raggiunto anche il condominio dell'operaio alle porte di Bergamo, dove nessuno se l'è sentita di parlare, mentre i familiari erano in ospedale in attesa di notizie.
L'eco di Bergamo


Non esistono parole bisogna tacere oppure urlare a squarciagola
BASTAAAAAAAAAAA

8 commenti:

  1. Hai ragione Vanda.. non ci sono parole , BISOGNEREBBE SOLO URLARE ....
    E i politici che fanno? Nulla
    E i sindacati? Nulla
    E i giornali? Nulla.
    Per i giornalisti è molto più importante e redditizio scrivere della separazione miliardaria del premier ...che degli operai che sono alla disperazione ...

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  2. Parlarne sui blog è importante, ma non basta.
    Bisognerebbe organizzare manifestazioni in tutte le città d'Italia. Ma a queste manifestazioni dovrebbero aderire anche chi il posto di lavoro ce l'ha e, non come sempre, guardare al proprio orticello. Qui dovrebbero intervenire anche i sindacati, indicendo un giorno di sciopero di solidarietà con chi il lavoro l'ha perso o non lo ha garantito.
    Ma mi rendo conto che questa è utopia.
    Chi ha il culo al caldo, non gliene frega niente di chi, invece, è allo scoperto.
    Salvo, poi, essere toccati personalmente dal problema.
    Perchè come è nelle nostre radici contadine, qui in Italia, ognuno si coltiva il proprio orticello.
    Marilena

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  3. Non riesco a dire niete, ho davanti a me le immagini della scorsa puntata di AnnoZero.
    C'è il nulla intorno a Noi, le flebili voci di Santoro e Travaglio, cosi come la disperazione della gente , venivano inghiottite nell'inutilità dei discorsi dei rappresentati dei due schieramenti politici. Sono davvero demoralizzata.

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  4. Sarebbe da aggiungere anche questo caso alle morti sul lavoro. La sicurezza passa anche per la sicurezza del posto di lavoro e di non essere buttati fuori così facilmente. Noi però continuiamo a occuparci del processo breve e del legittimo impedimento, queste improrogabili necessità.

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  5. Visto questo mondo schifoso ha fatto un gesto forte ma dettato da una disparazione che posso comprendere. E purtroppo, non é l'unica realtà drammatica di persona senza lavoro. E poi la crisi non esiste...

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  6. @ Benvenuto Pino, grazie del pensiero
    @ Matteo è vero bisognerebbe aggiungerli come vittime sul lavoro purtroppo invece se ne parla poco tutto finisce in sordina anche i quotidiani non ne parlano.

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  7. Miriam tu dici
    i politici che fanno? Nulla...no, no, no ci sono politici che fanno molto, ma proprio molto: la rovina dell'Italia
    E i sindacati? Nulla, anche qua noooo, hanno fatto tanto: si sono divisi.
    E i giornali? Nulla.. noooo certa stampa fa tanto, anzi tantissimo, basti leggere quello che dice il signor Del Pietro.
    E le TV dove me le lasciate? Fanno tanto, ma propri tanto...di tutto per rimbambire il cervello della gente.
    Ciao e per oggi basta, perchè mi si è già alzata la pressione. Bruna

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