"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

lunedì 25 gennaio 2010

Giuseppina Virgili: microimprese e abbandono delle istituzioni



Dal BLOG DI ANNARITA http://websomethingelse.blogspot.com/
Una notizia da far circolare


L'amico Marco di Splinder segnala il caso di Giuseppina Virgili, che, a sua volta, ha appreso da questo blog, da cui riporto l'articolo che leggerete di seguito.

Penso che l'unico modo concreto di cui disponiamo, per dare un segno tangibile della nostra solidarietà, sia quello di contribuire alla diffusione della notizia, perché le sole parole si dissolvono come neve al sole e svaniscono come foglie trascinate dal vento.

Riporto da Bistrot Chez Maurice.

La signora mi scuserà, ma fino a stamani*, quando è apparsa sugli schermi di Rai3 a Cominciamo Bene (il video sarà disponibile nei prossimi giorni), non avevo neanche mai sentito nominare Giuseppina Virgili. Non è una sconosciuta se Google dà oltre 120 mila voci per lei, ed esistono un gruppo di solidarietà su Facebook, un blog ed un sito che raccoglie le Imprese che resistono, come la sua.
Molti ne hanno parlano – fra gli altri qui, qui e l’Espresso qui – e c’è anche un programma per questo movimento al quale possono aderire tutte le piccole e medie aziende che hanno problemi nell’attuale crisi.
Bastano due soli numeri per capire la drammaticità della situazione:
sono 1608 i piccoli imprenditori del nordest che dall’inizio della crisi si sono tolti la vita, l’ultimo buttandosi sotto il treno della Venezia-Trento
sono 30 le aziende che ogni giorno chiudono in Italia.
Se i lavoratori dipendenti hanno al loro fianco le organizzazioni sindacali che li tutelano, e se le grandi aziende hanno voce in capitolo in Confindustria, quell’esercito di micro- imprese che lavorano nei diversi settori sono gli "invisibili", come ormai sono definiti. Neppure le cosiddette organizzazioni di categoria, Confcommercio in testa, si preoccupano di loro e li hanno da tempo abbandonati, salvo farsi vivi quando c’è da perorare il voto per qualche candidato locale.
Sono quelli che se chiudono non lasciano traccia se non nei libri contabili delle banche e dei fornitori, dell’Agenzia delle Entrate e – spesso – nei libretti neri degli usurai. Sono quelli che una volta venivano additati come l’ossatura portante della nostra economia, quelli che non ricevevano sussidi di nessun tipo dallo Stato, ma che facevano tanto comodo allo Stato per le sue statistiche ed il poderoso prelievo fiscale.

Anche la stampa comincia ad interessarsi di loro non più come evasori fiscali tout court, ma come entità economiche che stanno lottando a denti stretti per tener aperta la saracinesca ogni santa mattina, sperando che succeda qualcosa per raddrizzare la barca.
Sono aziende che occupano spesso marito, moglie, uno o più figli, uno o più dipendenti, nate di recente su un progetto di vita o in tempi passati, con generazioni laboriose che hanno mantenuto famiglie ed economie.

Fino ad ieri i problemi venivano lavati in casa perché la dignità e l’orgoglio di queste persone non permettevano di esternare la loro difficile situazione. Oggi, finalmente, hanno preso coscienza che la loro è una condizione condivisa dalla grande maggioranza delle imprese, che la banca che rifiuta loro credito lo rifiuta anche a centinaia e migliaia di altri "invisibili", che non basta sorridere perché i conti tornino in attivo.

Non c’è ricetta magica che li possa salvare, non c’è innovazione, liberalizzazione o globalizzazione che ridia loro speranza. L’unica cosa che vogliono è tornare a lavorare, per pagarsi i debiti e vivere. Non possono più aspettare.

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* Il riferimento è alla mattina del 20 gennaio 2010.

18 commenti:

  1. Concordo sulla loro iniziativa e mi spiace per queste persone, spesso veramente sono i primi a subire le crisi economiche e a volte non riescono a rialzarsi. Ma in questo articolo del blog di cui sopra paragonare i lavoratori dipendendi con i proprietari di grandi industrie in quanto tutte e due protetti mi sembra esagerato.
    Fra i lavoratori dipendenti ci sono i precari e non mi sembra che abbiano anche protezione, non hanno nemmeno associazioni cui rivolgersi, forse alcuni nemmeno i soldi per comprarsi un computer e aprirsi un blog.
    1608 imprenditori suicidi mi sembra un grande numero, forse un pò troppo, non vorrei che in mezzo ci fossero lavoratori dipendenti inquadrati come autonomi, molto frequente al nord.
    La crisi la stiamo pagando tutti, solo che per la Tv non esiste e nemmeno per il capo del governo. Sono cinico, lo so, ma mi chiedo anche per chi abbiano votato i piccoli imprenditori del nord-est e della Lombardia e i loro dipendenti se erano liberi di votare.
    Io vivo al nord e conosco bene queste realtà.
    Scusa Miryam ma ho dovuto dire la mia anche se concordo con l'iniziativa.
    Lorenzo

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  2. Forse non hai letto bene l'articolo,i grandi noi piccoli imprenditori nonci identifichiamo con la classe ben protetta dei gandi industriali.Siamo persone che si sporcano le mani lavorando insieme ai propri dipendenti che hanno un nome un volto ed una storia e non sono un semplice numero di matricola come per le grandi aziende che non si fanno alcun scrupolo,vedi termini Imerese,quando devono licenziare.Chi può anticipa la cassa integrazione,perhè sanno che hanno un mtuo da pagare,bambini da crescere.Purtroppo i 1660 imprenditori morti suicida nel 2008 è un dato ufficiale ancora non abbiamo i dari del 2009.Tdo altri dati,2009 12.000 miscoaziende fallite per circa 120.000,00 dipendenti.Ma ai media fa comodo tacere,alrimenti come fanno a dire poi che lacrisi è finita!!!! Continuano a produrre povertà e poi ci dicono che dalla crisi stiamo uscendo.Su quale programma???la cassa integrazione o ammortizzatori sociali dovrebbero essere provvedimenti temporali,in attesa di un programma economico tale per cui si esca dalla crisi.ne sentite voi?? I sindacati cosa stanno facendo.Io parlo peruna zona che conosco,prato,non avete idea di quanti laboratori non proprio con metodi ortodossi operano su questo terrirorio e tutti lo sanno compreso i sindacati e cosa fanno?? Quello è lavoro tolto ai nostri diendenti ed agli imprenditori,ma tutti facciamo finta di niente.
    lo sapete vero che il credito parallelo è sempre più fiorente.E non é l'agnelli di turno che va da queste persone.Continuo a dire che dobbiamo unirci e cercare di essere più informati.ed un altra cosa non confondere gli industriali con la piccola e piccolissima impresa dove spesso all'interno della stessa lavora tutto il nucleo familiare.Purtroppo noi micro abbiamo la certezza dei debiti ma non certo quella dei crediti oltre al fatto che il fatturato è sceso mediamente del 70/80% e le spese sono rimaste le stesse.
    Giuseppina Virgili

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  3. Lorenzo , bisogna fare un distinguo, tra i lavoratori dipendenti, di cui si parla nell'articolo, e i precari che sono lavoratori a tempo determinato o, oramai, non rientrano neanche più sotto la categoria del termine"lavoratori" .. e non hanno, il più delle volte, la protezione. Forse , lo sbaglio sta nel non aver compresi nel post anche i precari.
    Il problema delle piccole imprese sta diventando drammatico quanto quello dei lavoratori dipendenti ... i titolari di piccole ed anche medie imprese sono spesso considerati alla stregua delle grandi imprese ed invece sono i primi a pagare la crisi, spesso sono operai ed impresari di se stessi ...
    Non so se 1608 suicidi sono troppi , le informazioni dicono questo, ma anche se fossero solo la metà sarebbe lo stesso drammatico.
    Forse è vero, ed hai ragione, ad affermare che dovrebbero fare pure mea culpa e rendersi conto che hanno votato per chi li aveva irretiti di promesse ed invece da più di due anni nega la crisi, solo da pochi giorni qualche flebile ammissione.
    Ma, cmq, non bisogna lasciarli soli, al loro destino., anche se hanno sbagliato valutazione e si sono fidati di chi invece li ha traditi e nasconde, attraverso una informazione di facciata ed orientata, i problemi del nostro Paese.
    Anche per questo ho ritenuto giusto pubblicare la notizia ... per far circolare l'abbandono delle istituzioni di intere categorie , anche di quelle che , in teoria, avrebbero dovuto difendere.
    E poi, noi , popolo di sinistra, siamo sempre solidali con chi si imbatte in problemi di lavoro ed ha difficoltà economiche ed è oggetto di completo disinteresse istituzionale.
    Anche quando ci verrebbe da affermare , a ragione" Chi è causa del suo male, pianga se stesso"
    Ma noi siamo fatti di "un'altra pasta" e nelle nostree vene scorre sangue "socialista".
    Nessuna scusa Lorenzo, ognuno può dire la sua, il confronto è il sale della democrazia e la critica è "costruzione sociale" positiva.
    Miriam

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  4. @ Giuseppina Virgili
    Non avevo letto il suo intervento ...concordo con quanto da lei postato.
    Converrà tuttavia che il governo in carica tende a nascondere questi problemi che stanno sfaldando l'ordine sociale?
    E che i mass-media non ne parlano quasi?
    Il parlamento è ingessato nelle questioni personali/giudiziarie del premier e per arginare la crisi si sta facendo ben poco.
    Le banche continuano i soliti giochi , si fanno solo chiacchiere e vengono dette cumuli di bugie.
    Spero vivamente che si cambi rotta.
    Saluti!

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  5. Concordo con Lorenzo,
    quando Berlusconi scese in politica fu accolto come "l'uomo del futuro", i primi a farne le spese furono proprio gli operai, poi toccò ai sindacati e via via tutte le altre classi sociali che lo avevano eletto "re d'Italia" a loro stessa insaputa.
    Ora però non serve recriminare, siamo tutti insieme ad un passo dal fondo degli abissi, l'unico salvagente che ci resta è internet, solo tramite questo mezzo di comunicazione, sul quale non hanno ancora messo le mani, possiamo tenerci informati e stare uniti, ce la faremo, abbiamo sbagliato tutti e tutti insieme rimedieremo.
    Ben vengano post come quello della Signora Giuseppina Virgili, che ringrazio altresì per la Sua presenza sul Nostro blog.

    Asta Siempre IDV :DD

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  6. Certo che stanno cercando di distogliere l'attenzione dai veri problemi.I media fanno il loro gioco,probabilmente ne avranno un ritorno altrimenti on si spiega perchè ci sbomballano una volta con le escort,poi la separazione del Premier,poi Marrazzo, ora non avevano come distoglierci dai guai è uscito brunetta con le sua dichiarazioni in seguto alla sentenza del tribunale sul caso della trentadueenne,come se queste cose creano ancora scandalo!!!purtroppo oramai non ci stupiamo più di niente.L'eccezione è diventata la normalità e così facendo cercano di distrarci ma penso con scarso successo.C'è un clima che mi preoccupa e non capisco come facciano a non sentirlo anche i nostri politici.Ci stanno mettendo gli uni contro gli altri.Intanto hanno iniziato a mettere gli extracomunitari contro gli italiani,fra non molto sarà una guerra tutti contro tutti e la cosa mi preoccupa.Sento come un terremoto sotto i piedi che prima o poi esploderà.L'Italia oramai ha rotto gli ormeggi e sta andando alla deriva.Faremo come il Titanic?
    Giuseppina Virgili

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  7. I media fanno il gioco dei politici visti i grandi "incentivi" che ne ricavano da destra a manca, l'unico giornale che merita d'essere acquistato è "Il fatto quotidiano" di Travaglio eCo, che di queste notizie ne denuncia molte, tocca a Noi italiani svegliarci.
    Riguardo al fatto dell'essere tutti contro tutti è atavico, i media ci hanno costruito la loro fortuna nel tenere divisi gli italiani, il risentimento dei nordisti verso i sudisti e viceversa, ora gli extracomunitari contro gli italiani e viceversa, l'importante che l'odio non si riversi verso la classe dirigente, prima però in qualche modo stavamo benino tutti.
    Ora ci ritroviamo tanti popoli divisi pronti ad azzannarci come lupi pur di proteggere la casta,
    qualcosa succederà ma cosa non so dirtelo Giuseppina, permettimi di darTi del Tu come si usa fra blogger :)
    Dal Titanic qualcuno tornò vivo.. speriamo bene!

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  8. Signora Virgili, innanzitutto io concordo con lei in questa battaglia di informazione innazitutto.La mia è una critica all'atteggiamnto di molti di questi imprenditori che prima della crisi si vantavano di Berlusconi, giusto per mettere i puntini sulle I. Quanti discordi ho sentito a tal proposito del tipo. finalmente faremo stare zitto il sindacato, finalmente gli operai lavoreranno, hanno finito i comunisti di rovinare l'Italia. Proprio qui al Nord ho sentito di peggio in nome di una voluta ( da loro) secessione e non aggiungo altro.
    Io, ripeto, concordo con lei, ma allora perchè non unirci?? Perchè non unirsi sotto una idea comune di Italia unita innanzitutto, una Italia sana fatta di gente che lavora e...che paga le tasse, tutte.
    Uniti dal salumiere al piccolo imprenditore che si fa un amzzo tanto per cercare commesse fino all'operaio che lavora per lui. Concordo di non lasciare solo nessuno, concordo che se hanno votato per Berlusconi qualcuno era in buona fede, ma mi creda, la maggioranza no e le dico di più, molti, moltissimi volevano sapere cosa votavano i loro dipendenti, molti non permettono agli operai di iscriversi ad un sindacato. Iniziamo a rispettarci uno con l'altro, c'è qualcuno che vuole che stiamo divisi, nemici come lo sono i tifosi delle squadre di calcio...ma la vita non è un gioco.
    Grazie signora per questo commento, lo apprezzo molto e grazie per essere intervenuta in quest blog.
    Lorenzo

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  9. E' vero qualcuno tornò vivo.Guarda caso gli appartenenti al ceto sociale alto.Succederà anche a noi??....Per qunto riguarda IL Fatto quotiiano,non sono molto d'accordo sulla imparzialità.tu non sai quante volte ho scritto per denunciare il Comportamento delle banche,possibile che abbiano meno timore a parlare di mafia che di banChe''' dei fali provvedimenti anticrisi,chiedendo perchè mai nessuno si occupasse di noi,piccoli imprenditori e dei nostri dipendenti.silenzio.Sembra che lo scopo di tale quotidiano sia solo parlare degli scandali di berlsconi,oramai li sappiamoe non ci sconvolgono più.A Lorenzo rispondo ancora di non confonderci con gli industriali che da Berlusoni ne hnno tratto solo vantaggi.abolizione del reato falsoin bilncioper esempio.Noi cosa vogliamo falsificare,abbiamo gl istudi di settore
    anche volendo,oltre ad un etica imprenditoriale.Molti di noi vengono dafamiglie umili,o erni dipendenti loro stessi.Io è un anno e mezo che scrivo a tutti,senza mollaree incit gli altr ia scendere in piazza,ma non so perchè hanno una sorta di vergogna a metterci la propria fccia.Se volete saperne di più andate su internet e digitate il mio nome e vedrete.Io sono pronta a scendere in piazza uniti,e dimostrare a tutti quanti siamo e che non siamo invisibili.Diamoci una data per quando ritrovarsi tutti a roma emettiamo il tutto in rete.A quel punto si renderannoconto che se ne devonoandare tutti a casa e che non vogliamo più
    vivere in un anrchia per una parte sociale ein dittatura per il restante.
    Che ne dite??
    Giuseppina Virgili

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  10. Per me va bene. Ci sarà uno sciopero generale a Marzo della CGIL magari unirsi al corteo e far sentire le voci di chi la crisi la vive sulla propria pelle non sarebbe male.
    Io non vi confondo con gli industriali e capisco che tu, come altri, siete una voce fuori dal coro. Le mie critiche comportamentali e di voto erano rivolte proprio ai piccoli imprenditori. I grandi non si sporcano le mani con i macchinari.
    Conosco la vostra realtà ho parenti in Veneto e in Piemonte che lavorano per proprio conto, amici a Valenza con gli stessi problemi.....ma tutti hanno votato per Berlusconi o per la lega e siamo una famiglia con una tradizione proveniente dal PCI.

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  11. secondo questo è un momento politico dove sia destra che sinistra anno fatto i loro sbagli.se proprio devo dire la mia anche la sinistra ha fatto la sua parte contribuendo a mettere l'elettorato in uno stato di confusione e non portando un programma chiaro e convincente per battere l'opposizione.Se devo essere proprio sincera personalmente non mi riconosco in nessuna corrente politica attuale.La destra è molto coesa cò che non sta avvenendo nella sinitra.Moltivotiandati a berlusconi sono stati voti di protesta alla sinistra,ne convieni???Purtroppo ognuno di noi ha perso il suo credo,almeno questa è la mia sensazione e moli non vanno neanche più a votare.Non ci sono pù politici questo è il probema.Scusamise ti ho detto che ci confondevi con gli industriali,avevo capito male.Tu dici siamo tutti provenienti dal PCI tutt'altra cosa dal PD, non pensi?Prima i partiti avevano posizioi chare nette.Mi dici tu un giovane che vuole affaciarsi al mondo poliico cosa vede???Solo persone che non si rispettano e non rispettano la società.Vedono corruzione ovunque,intrallazzi,chie era di destra va a sinistra e viceversa a seconda della covenienza.Io ho una figlia di 19 anni che va al liceo,bè ai miei tempi eravamo impegnati polticamente chi più chi meno,ora vedo lei e i suoi amici li sento parlare,sono completamente disinteressati al mondo politico e di questa ignoranza si fanno tutti forte.Forse sono anche da capire.Io penso che uniri a questo scioperonon dia risultati.Noi dobbiamo unirci senza etichette,fa più paura,e manifestare ad oltranza magari facendo delle staffette.La cosa di cui si fa forte il Governo è proprio data dal fatto che se non abbiamo qualcuno che ci coordina non siamo in grado di unirci.Dobbiamo far capire a tutti che il malessere non ha colore ma pe tutti ha lo stesso sapore.
    Giuseppina Virgili

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  12. Bello il confronto, ho letto con piacere i punti di incontro e le sintesi ritrovate.
    In effetti constato che non c'è molto divario tra il mondo della piccola impresa e il mondo del lavoro, quello degli operai per intenderci.
    Il problema sta sempre a monte ... si sono affrontati con estrema leggerezza i mali che erano nell'aria già da oltre due anni.
    E se la crisi continuerà a colpire le piccole e medie imprese, compresi i piccoli esercizi commerciali, ci avvieremo davvero verso la catastrofe economica e il tracollo finanziario.
    Non dimentichiamo che l'economia dell'Italia si regge, per una percentuale abbastanza alta, sulle piccole imprese e quelle medie , dove il titolare è, spesso, anche il "capo mastro" ....
    Non bisogna quindi sottovalutare, anzi bisogna informare e "lottare"
    Anch'io ci sto a dare una mano, in qualsiasi modo.
    Anche per questo, venuta a conoscenza della storia della signora Virgili, ho deciso di pubblicarla su questo blog ed anche sul mio http://politicacriticadimiryam.blogspot.com/.
    Per motivi personali non potrò essere molto presente nei prossimi giorni, ma su questo mi terrò informata.
    Un saluto a tutti.

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  13. La microazienda,ovvero max 15 dipendenti,è il 90% del tessuto economico.Cosa succederebbe se tutti portassimo i libri in tribunale???La crisi è iniziata,in sordina nel 2006,ed abbiamo iniziato a sbraitare,ma tutti sordi.Poi a fine 2008 è stata conclamata e non potevano più nasconderla e cosa hanno fatto???Invece di darci la cura continuano a dirci la malattia cercando di addolcirla dicendo che il Pil è salito.Ci devono dire prima di quanto è sceso e poi quanto è risalito altrimenti come facciamo a renderci conto? Come per lo scudo fiscale,non diteci quanto rientrerà diteci quanto è uscito e quante tasse abbiamo perso.Poi per fare lo scudo fiscale vuol dire che lo stato sapeva che i capitali andavano all'estero e perchè è stato in silenzio? se non c'era la crisi questi evasori la facevano franca!!Come dicevo è dal 2006 che sbracciamo per dire che le aziende chiudevano ma non ci ascoltano ora che il tumore è conclamato figuriamoci prima.
    Giuseppina Virgili

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  14. Certo che conosco la differenza fra PCI e PD, in questo blog ci sono quasi 500 post e molti parlano proprio di questo, alcuni scritti da me.
    Ho quasi 51 anni, faccio politica e prima sindacato da 35 e credimi ne ho viste delle belle. Ma una cosa mi ha sempre colpito, chi diceva che voleva fare le cose senza interessarsi alla politica, perchè una cosa sporca. Quella stessa gente ora si lamenta ed ha messo al governo gente che di cose sporche ne ha fatte tante. Il PD ne sta facendo di cotte e di crude ma c'è un grande vantaggio, il suo elettorato è molto critico e sa reagire sempre al meglio come in Puglia. Questo elettorato sono le stesse persone che per anni hanno subito frasi del tipo: invece di fare politica pensa a divertirti che è meglio.
    Lorenzo

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  15. ehehhehe non avevo voglia di loggarmi allora ho messo il commento come anonimo. Poi però ho dovuto loggarmi per metterlo perchè c'è il moderacommenti!:))))
    Beh vista l'ora.......
    Lorenzo

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  16. @ Giuseppina
    Ho visto Report in ottobre tratta dei vostri problemi lo cerco e lo pubblico certe trasmissioni purtroppo sono in pochi a vederle preferiscono il gossip.

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  17. Purtroppo il messaggio che passa è questo.Che si fa politica espressamente per interessi pesonali.io respiro ques'aria.sarò pessimista?forse.La politica è il termometro intellettivo ed intellettuale di un paese.Forse è più oggi il pensa a diverirti e lascia da parte la politica he qualche anno fa.
    Giuseppina <virgili

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  18. Grazie Vanda,penso di averlo visto,essendo una delle poche trasmissioni che dice la verità la guardo quasi sempre.Mandamelo pure mi interessa.
    Grazie davvero
    Giuseppina Virgili

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