"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

giovedì 7 gennaio 2010

Manifesti


di Tiziana Arnone
Singolare iniziativa di Flavio Marco Cirillo, Sindaco di Basiglio, comune del Milanese che comprende anche Milano 3, la cittadella edificata da Silvio Berlusconi.

Al secondo mandato per il PDL, il primo cittadino, regnante su 8 mila e piu' anime, ha cosparso, da circa due settimane, il borgo comunale con una serie di affissioni. 100 per la precisione.

I manifesti riportano, in formato large, la foto del Presidente del Consiglio con il volto imbrattato di sangue e il sembiante deformato dal dolore, all'indomani dell'aggressione occorsa in Piazza Duomo il 13 dicembre scorso. Il claim d'impatto, posto reverenzialmente, al di sotto dell'effige dice cosi: "E' questo il Paese che vogliamo? Una società che non rispetta le istituzioni è destinata a morire".

Ancora piu' stupefacente e' che, interpellata la segreteria del premier ex post, il novello Savonarola non abbia avuto riscontro alcuno. Palazzo Grazioli tace. Consapevole, speriamo, di una boutade. E, per di piu', di cattivo gusto.

In questi casi il silenzio e' d'oro. Non cosi' per Cirillo, evidentemente. Per scuotere le coscenze intorpidite della gens italica non ha esitato a rendere l'interpretazione autentica del suo gesto, ossia "un doveroso messaggio alla cittadinanza per dire che certe cose sono sbagliate. Per questo, anche se alcuni di sinistra non erano d'accordo, abbiamo usato anche gli spazi riservati alla comunicazione istituzionale. Attentare al presidente del consiglio significa avere spregio per la nostra democrazia".

Quand'e' cosi', non c'e' altro da aggiungere.
Sono senza vergogna

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