"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

sabato 9 gennaio 2010

Saviano


Saviano: il coraggio di insorgere contro la mafia

«Gli immigrati non vengono in Italia solo a fare lavori che gli italiani non vogliono più fare, ma anche a difendere diritti che gli italiani non vogliono più difendere». Roberto Saviano, autore trentenne del bestseller mondiale Gomorra, simbolo della lotta alle mafie che il Sole 24 Ore ha inserito nella classifica dell'uomo dell'anno per la battaglia di legalità, non rinuncia a vedere negli incidenti di Rosarno un lato positivo. L'altra faccia della luna. A mostrarla sono gli immigrati che protestano contro le mafie oggi come a Villa Literno nel settembre 1989, dopo l'omicidio del sudafricano Jerry Masso, e a Castel Volturno nel settembre 2008 dopo l'uccisione di sei immigrati.
Saviano - che in questa intervista lancia

l'allarme per il rischio di nuovi attentati di 'ndrangheta e camorra dopo la bomba di Reggio Calabria - non nega che le modalità della rivolta siano criticabili, ma è convinto che «a ribellarsi è la parte sana della comunità africana» che non accetta compromessi con la criminalità. «Quello che colpisce - dice lo scrittore - è che gli

immigrati hanno un coraggio contro le mafie che gli italiani hanno perso. Per loro il contrasto alle organizzazioni criminali è questione di vita o di morte». Non vanno criminalizzati. «Piuttosto dovremmo considerarli alleati nella battaglia all'illegalità».
Saviano non vuole criminalizzare gli immigrati di Rosarno, che nelle regioni a rischio mafia entrano nella rete della criminalità organizzata fin dallo sbarco. «Mentre nel nord Italia la Lega ha continuato a ostacolare l'immigrazione, la camorra si è lentamente impadronita del monopolio dei documenti falsi: le leggi più severe sull'immigrazione le hanno fruttato milioni di euro».

Saviano, lei usò parole dure anche in occasione del massacro di Castel Volturno, territorio che conosce bene.
Di Rosarno come di Castel Volturno si parla solo quando c'è una rivolta. Anche questo mi colpisce: il silenzio favorisce le mafie e si perdono occasioni di sviluppo. Castel Volturno ha il maggior numero di abusi edilizi al mondo ed è il comune più africano d'Italia.

C'è una connessione fra le due cose?
Era una città abbandonata per via dell'abusivismo e nei palazzi vuoti arrivarono gli africani. È diventata così la prima città africana d'Italia. Anziché valorizzarla, l'abbiamo nascosta come fosse una suburra.

Valorizzarla, come?
Qualunque paese europeo avrebbe fatto un vanto di avere una città tutta africana e l'avrebbe messa sotto i riflettori mediatici. Avrebbe fatto un sindaco immigrato, avrebbe portato lì le ambasciate dei paesi africani, avrebbe organizzato un bel festival africano. Ne avrebbe fatto una porta sul Mediterraneo. Invece, si è consegnata la città in mano alla mafia nigeriana con il risultato di farne uno snodo del traffico della droga. Una città dove la maggior parte degli immigrati onesti vivono una vita d'inferno.

Cos'è che i media non raccontano?
La Calabria è, come la Campania, un territorio che vive una guerra quotidiana. Se si vedono i dati, ci sono tantissimi attentati alle associazioni antiracket o a consiglieri comunali, intimidazioni con un colpo sparato alla porta o una molotov su una tomba. Magistrati continuamente nel mirino come Raffaele Cantone o Nicola Gratteri. È una guerra silenziosa che non trovi sui giornali.

Che significa in questa guerra quotidiana la bomba alla procura di Reggio?
È il segno che la 'ndrangheta alza il livello dello scontro. È una bomba artigianale, quindi un segnale di misura contenuta e simbolica ancora, un messaggino. La famiglia Condello possiede bazooka ed esplosivi C3 e C4, capaci di far saltare l'intero edificio della procura.

È credibile che l'attentato sia stato deciso da una riunione di tutti i capiclan?
Mi pare più probabile che l'abbia deciso una famiglia e abbia ottenuto il silenzio-assenso delle altre. Certo è un segnale condiviso in qualche misura da tutte le 'ndrine.

Un segnale alla procura o a chi altro?
Alla procura, non c'è dubbio. Le grammatiche delle mafie sono disciplinatissime. Se avessero voluto intimidire la direzione antimafia, l'avrebbero messo alla loro sede.

Perché ora?
Ci sono due livelli di risposta. Il primo riguarda la procura di Reggio Calabria. Il destinatario della bomba è il procuratore capo che è arrivato un mese fa e ha già fatto scelte importanti. Penso ci fossero correnti di magistrati, all'interno della procura, che le cosche preferivano. Non necessariamente colluse. Forse, più semplicemente, meno efficienti. Istruire le carte di un processo in tre mesi o due anni può cambiare il destino di una famiglia, saltano attività economiche, azioni criminose.

CONTINUA ...»http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2010/01/rosarno-saviano-immigrati.shtml


Fonte: il Sole 24 ore:

di Giorgio Santilli

5 commenti:

  1. Quando l'Italia si sveglierà sarà già troppo tardi. Avevo sperato che i simpatizzanti dell'inutile PD votassero Franceschini o Marini, invece no.. hanno votato Bersani, appoggiato dall'illustre padrino Max. Tutto questo in alte regioni forse è insignificante ma in Calabria PD e PDL sventolano le bandiere dei "corsari", il guaio è che la 'ndrangheta è forte e la sua forza l'attinge proprio nelle regioni italiane più industrializzate, oltre che all'estero, ma come da prassi gli italiani sono sempre più convinti che sia un problema solo e tutto calabrese.
    Povera gente onesta, poveri immigrati costretti a lasciare l'inferno delle loro terre per ritrovarsi in un inferno peggiore!

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  2. L'Italia fa "finta" di non sapere...di non vedere,di non sentire...E' per questo che siamo colpevoli...colpevoli dell'indifferenza,di aver creato una forma di schiavitù diversa da quella a cui eravamo abituati ,catene,marchi sulla pelle....ma schiavitù è anche far vivere queste persone nel modo in cui abbiamo visto,non dargli l'opportunità di vivere,di farli lavorare per 20 euro al giorno...chi si meraviglia di questa ribellione? Io cosa avrei fatto? Questa domanda dovremmo porcela tutti...o volevamo che oltre ad essere sfruttati "dovevano" essere anche l'oggetto di tiro al piattello di qualche sciocco,malvagio,borioso mafioso?

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  3. Non ci sono parole!!!
    E Maroni continua ad organizzare le ronde padane ...e a toglire fondi alle forze dell'ordine.
    In Calabria lo Stato è assente come anche in Campania ed in Sicilia ...non fatemi parlare ...si vedono cose "turche" ( modo di dire)
    In qualsiasi altro Paese civile il ministro degli interni avrebbe dovuto dimettersi 24 ore dopo gli scontri.
    Maroni non è capace , è solo un razzista e per questo piace a molti.
    Perchè non manda i rondisti padani a raccoglire le clementine???
    FANNO PENA ...ED ORRORE!!!!

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  4. I padani le mangiano le clementine
    Esistono le ronde?????????? dove a casa loro non si è visto niente in giro tutte parole come il resto

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  5. Upupa, purtroppo il trattamento riservato agli extracomunitari non si può nemmeno definire "schiavitù", oserei dire che, rispetto alla situazione creatasi in Italia, sarebbe stato meno denigrante renderli schiavi. La storia ci dice che i "padroni" agli schiavi dovevano assicurare vitto, alloggio e cure mediche, non mi pare che ciò sia garantito a questa gente trattata.. non riesco a trovare il termine, perchè anche gli animali sono tenuti meglio.
    La maggior parte degli italiani hanno ancora nel loro DNA il razzismo, non lo hanno mai celato ne tanto meno fatto nulla per debellarlo come in Germania, dove le leggi puniscono persino chi osa cantare in pubblico le prime due strofe dell' inno Nazionale perchè tanto amate da Hitler.
    Non mi meraviglia questo exploit del razzismo in Italia, quasi quasi sono pure grata agli stranieri d'essere venuti in Italia, da chè ci sono loro il razzismo è meno marcato verso noi sudisti, anche da parte dei media che un tempo ci ritenevano importante argomento da botteghino, oggi un pò meno, abbiamo perso l'importanza d'essere star :)

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