"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

sabato 2 gennaio 2010

Sentivamo la mancanza

Bonaiuti: «il confronto sulle riforme è possibile»

Brunetta: «Cambiare l'art.1 della Carta»
Insorgono Pd e Idv, frenano Pdl e Lega

Di Pietro: «Dai un dito e ti fregano un braccio». No
di Chiti. Calderoli: «A voler fare tutto si rischia il nulla»

Il ministro Brunetta (Eidon)
Il ministro Brunetta (Eidon)

ROMA - Prove di dialogo sulle riforme. Dopo l'appello di Giorgio Napolitano nel discorso di fine anno, maggioranza e opposizione (con qualche distinguo) provano a riannodare l'esile filo del confronto politico. «Da contatti informali - confermano in una nota congiunta il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, e il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri - abbiamo tratto l'impressione che sia possibile riavviare un confronto partendo da molte proposte giacenti nella commissione Affari costituzionali del Senato e, in particolare, dalla cosiddetta bozza Violante. Anche se occorre a nostro parere ridiscutere a fondo i poteri e l'elezione del premier e diversi altri aspetti che non ci lasciano pienamente persuasi, soprattutto in riferimento alla soluzione di legge elettorale indicata». I due esponenti del Pdl concludono: «Convinti però come siamo che con le chiacchiere non si vada lontano, restiamo aperti a un confronto soltanto ed esclusivamente sui fatti, partendo anche da basi limitate, per arrivare poi con il tempo, se prevarrà la buona volontà, a risultati maggiori».

ARTICOLO 1 - «Basi limitate», sottolineano Bonaiuti e Gasparri. Forse una risposta indiretta alla proposta lanciata dal ministro Brunetta in un'intervista a Libero: secondo il ministro della Pubblica amministrazione, le riforme non dovranno riguardare solo la seconda parte della Costituzione, «ma anche la prima, a partire dall'articolo 1: stabilire che l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro non significa assolutamente nulla». Parole che provocano le immediate reazioni di Pd e Italia dei Valori. Secondo il vicepresidente del Senato, Vannino Chiti, «l'uscita del ministro Brunetta, l'ennesima da parte della maggioranza che dice cose diverse e spesso opposte, conferma la necessità di un chiarimento condiviso sugli obiettivi e le finalità che ci si propongono». «La modifica della prima parte della Costituzione - aggiunge Chiti - non è all'ordine del giorno. Non siamo disponibili. Anzi, le modifiche nella seconda parte devono essere assolutamente coerenti con i principi guida della Costituzione. Se la linea della destra è quella di Brunetta - conclude il vicepresidente del Senato - il discorso sulle riforme diventa non possibile intesa ma sicuro scontro». Insorge anche Antonio Di Pietro: «Come volevasi dimostrare: dai un dito e si fregano il braccio - dichiara il leader dell'Idv. - All'indomani dell'invito del Presidente della Repubblica a collaborare per riformare la seconda parte della Costituzione, subito la maggioranza, a cominciare dal ministro Brunetta, si affretta a chiedere di cambiare addirittura l'articolo 1 della Costituzione». «È il solito disegno di stampo piduista portato avanti dal governo Berlusconi e dalla sua maggioranza - rincara la dose l'ex pm - hanno cominciato dalla giustizia, depenalizzando ciò che prima era reato e proponendo leggi ad personam, per continuare con il lavoro, visto che non riescono a garantire quello che avevano promesso a centinaia di migliaia di lavoratori che oggi si ritrovano in uno stato di assoluta povertà». La Cgil parla invece di «demagogia reazionaria». «Brunetta - afferma Carlo Podda, Segretario Generale dell'Fp-Cgil - inaugura il 2010 con un'altra delle sue bordate eversive»

PDL E LEGA - Lo stesso Bonaiuti, in un'intervista a SkyTg24, non pare persuaso dalla proposta di Brunetta: «Io sono del parere che non bisogna mai mettere troppa carne al fuoco - dice - però tutto si può vedere». È dello stesso avviso il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli: «Io non sono un entusiasta dell'art. 1 della Costituzione, ma esso fa parte della nostra storia e penso che se si vogliono fare le riforme adesso bisogna limitarsi a cambiare la seconda parte della Costituzione». «C'è poi un rischio grave - aggiunge il coordinatore delle segreterie della Lega - ed è quello che a voler far tutto si finisce con il far nulla. Visto che sta emergendo un desiderio diffuso, che pare sincero, di cambiare le cose, io dico: limitiamoci a cambiare la seconda parte della Costituzione».

PD - E sempre a proposito di riforme, in un'intervista al Riformista è Enrico Letta a dettare le condizioni del Pd: «Noi possiamo discutere di tutti i temi, e siamo aperti al confronto più ampio senza pregiudizi. Ma il Pdl e Berlusconi devono assolutamente ritirare il provvedimento sul processo breve, che è dichiaratamente una legge ad personam concepita per risolvere i suoi problemi giudiziari. Ribadisco che il Pd non è disponibile ad alcun baratto o scambio».


02 gennaio 2010

Corriere della Sera

3 commenti:

  1. Da chi poteva fuoriuscire una simile idea, dal lavoratore per eccellenza : il grande raccoglitore di lumache !!!
    Il primo articolo della Costituzione lo hanno sfasciato da anni ormai, cancellarlo è l'ultimo passo che resta da fare a questa classe politica ignobile.
    Ciò che mi sbalordisce sempre più è che ci siano italiani che hanno votato e votano simili personaggi.
    Se fra i disoccupati e i cassintegrati ci sono, e penso ce ne siano, chi li ha votati mi verrebbe loro da dire : chi è colpa del suo male.. pianga se stesso!!
    Invece sono qui a urlare il mio sdegno anche per chi ha simpatizzato e simmpatizza ancora per Berlusconi e la sua corte.

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  2. ..........e intanto si parla di queste uscite "demenziali" e non si parla dei migliaia di lavoratori a casa...di lavoratori che sono costretti a salire sui tetti per farsi ascoltare,di ricercatori che devono andare all'estero se vogliono lavorare,dei posti promessi da Lady Star e che non sono stati dati, di posti di lavoro promessi dal governo e che sono un miraggio,di mafiosi a cui viene tolto il 41 bis perchè parlano a favore dei forti....
    e chi parla di Luca Tornatore arrestato a Copenaghen durante la messa in scena dei potenti che viaggiano,mangiano e si divertono alle nostre spalle?Non una parola a favore di Luca un giovane astrofisico che seguiva i lavori e che hanno accusato perchè....qualcuno dovevano prendere!!!!!!!!!!!
    E il nostro governo dov'è?...come te mi rivolgo agli elettori di questo governo...è ora di riflettere!!!!!!!!!!!!

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  3. @ upupa Ho dei dubbi che i loro elettori facciano un giro in questo o in altro blog, sono troppo integralisti vedono solo loro basta , sono arrivati a mettere degli striscioni fuori dal San Raffaele mai vista una cosa simile lo fanno diventare una Lady Star.
    Per Brunetta sono tutti fannulloni non mi fa arrabbiare più di tanto non lo considero.
    Se penso però che prende un signor stipendio alle nostre spalle mi arrabbio ed ancora di più con chi ha votato per lui e tutta la banda bassotti

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