"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

venerdì 1 gennaio 2010

Tragico Bilancio




MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO NEL 2009. I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO IN EDILIZIA AUMENTANO DEL 22%. IN AGRICOLTURA DEL 3,4%

I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO NEL 2009 AUMENTANO VERGOGNOSAMENTE DEL 22% IN EDILIZIA, LE VITTIME SONO QUASI TUTTE MERIDIONALI E STANIERI. QUEST'ULTIMI CON IL 14,7% DELLE VITTIME SUL TOTALE. GLI AGRICOLTORI REGISTRANO UN CALO DEL 3,4% E MUOIONO QUASI TUTTI IN TARDA ETA'(DAI 60 AI 90 ANNI)SCHIACCIATI DAL TRATTORE CHE GUIDANO. MENTRE NELL'INDUSTRIA, A CAUSA DELLA CRISI I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO DIMINUISCONO DEL 49% (70 VITTIME IN ASSOLUTO CONTRO LE 136 DELL'ANNO SCORSO)
Vi lascio il link di un volontario che raccoglie i dati
http://cadutisullavoro.blogspot.com/

3 commenti:

  1. Questi dati sono spiegabilissimi....
    La Legge 626 (ora mi sembra abbiano modificato 626...) sulla sicurezza nel lavoro è fatta benissimo, ma prevede stage formativi continui in azienda, prevede un responsabile fra i lavoratori, che vigila su tutti per il rispetto dei dispositivi di sicurezza.
    Ora se vengono continuamente "assunti" operai ed extracomunitari senza alcuna formazione e senza alcun tipo di sorveglianza e preparazione gli incidenti si moltiplicano e con le nuove leggi a favore dei titolari di aziende edili (pensate che un ispettore deve notificare l'ispezione alcuni giorni prima....) ecco qui che i dati tornano....
    (La legge sulla Sicurezza deve essere applicata non solo nell'edilizia, ma come avete ben detto voi, le altre aziende chiudono per crisi.....)
    Vi saluto
    Ornella

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  2. La legge 626 ha ben 98 articoli e leggerli tutti c'è da deliziarsi, alla fine si evince che l'intera responsabilità degli incidenti sul lavoro ricade sul lavoratore stesso.
    E' confortante constatare che la percentuale dei morti nell'industria sia dimunuita del 49%, viene da dire "meno male che è cresciuta la disoccupazione".
    Per contro sono aumentati i suicidi e la depressione fra i disoccupati, ma certo non sono da annoverare fra i morti sul lavoro.. sono solo dei pazzi che non reggono la mancanza di stipendio. L'aumento oscilla fra il 30 e il 40% di depressi, a detta di Di Pietro il 10% di questi si sono già suicidati e altri si sono trasformati in assassini dei figli, mogli e familiari conviventi. Morti e depressi di cui nessuno parla tranne il famoso "giustizialista" italiano per antonomasia.
    Le donne in queste percentuali sono più a rischio perchè più fragili, si ritrovano con figli a carico e, come da prassi, abbandonate dal compagno anch'egli disoccupato.

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  3. La legge 626 è stata abolita sostituita con il Decreto legislativo 81.
    Questo decreto è deletereo per i lavoratori in quanto oltre a responsabilizzarli per il mancato rispetto delle norme di sicurezza, e mi sembra giusto, possono anche pagare di persona, in termini di condanna, questo mancato rispetto. E questo non mi sembra assolutamente giusto.
    Inoltre il datore di lavoro può delegare a qualche dirigente la responsabilità penale del mancato rispetto delle norme.
    tale decreto è retroattivo, in sostanza i lavoratori della Tyssen possono essere condannati per il disastro di Torino!!!
    Questa è la nuova legge che in un mio post di qualche mese fa io denunciai.
    Concordo inoltre con Francesca e Ornella, le norme non vengono rispettate, ma mentre prima a pagare era il datore di lavoro ora saranno gli operai stessi a pagare il conto. Una farsa bella e buona!

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