"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

lunedì 22 febbraio 2010

Ci chiamano sciacalli


Gli sciacalli della sinistra

Il Pd e Di Pietro cavalcano la protesta degli ex abitanti della zona rossa dell’Aquila che vorrebbero rientrare nelle loro case. Sapendo che è impossibile e che servirebbero quelle leggi e quei poteri speciali che hanno voluto togliere a Bertolaso

I furbetti dell’emergenza, tre funzionari probabilmente infedeli della Protezione civile e tre imprenditori probabilmente mascalzoni, stavano per fuggire all’estero pochi giorni prima di essere arrestati o indagati. Così sostengono gli inquirenti che per questo avrebbero accelerato le indagini e gli ordini di custodia. Per colpa di questi signori tutto il sistema Bertolaso è stato trascinato prima nel fango e poi smontato, con lo svuotamento della nuova legge approvata giovedì scorso che avrebbe dovuto invece dargli nuovi poteri e più efficienza. Rispetto a questo ci sono responsabilità precise. La prima è l’uso disinvolto che la magistratura
ha fatto delle intercettazioni telefoniche, ventimila pagine di parole in libertà, date in pasto all’opinione pubblica, nelle quali è difficile stabilire il confine tra reati, peccati e semplici coincidenze. La seconda è stato il feroce assalto dell’opposizione alla Protezione civile, un tiro ad alzo zero, senza distinguere il bene dal marcio, l’utile dal dannoso. Bertolaso è diventato un bersaglio, il cattivo da impallinare per far cadere Berlusconi, esattamente come è stato fatto con la D’Addario, con Spatuzza e Ciancimino.

Per Bersani e Di Pietro tutto fa brodo. Fallito l’assalto con le escort, caduto nel ridicolo quello con la mafia, ora ci provano mandando in prima linea i terremotati dell’Aquila, scudi umani di una battaglia politica che non conosce più regole né etica. Ieri in mille hanno superato i divieti e invaso la zona rossa della città, là dove il sisma ha fatto il maggior numero di danni e vittime. Chiedono comprensibilmente di accelerare la ricostruzione. È tutta gente che merita il nostro rispetto ma ciò non può cancellare la verità dei fatti. A queste famiglie il «sistema Bertolaso» ha ridato casa, confortevol
mano al centro storico devastato e che in buona parte prima andrà abbattuto. Tutti gli esperti del mondo convengono che l’operazione durerà anni, tanti anni. Sì ma quanti? Tra i cinque e i dieci ma molto dipenderà dalle regole che verranno adottate.

Ieri il sindaco (di sinistra) si è lamentato che con le procedure ordinarie non è immaginabile neppure iniziare, cioè liberare la zona dai quattro milioni di tonnellate di detriti accumulati per le strade. Appunto. Per affrontare emergenze e ricostruzioni servono leggi e poteri speciali, gli stessi che la sinistra ha preteso (e ottenuto da una maggioranza frastornata e impaurita) di cancellare pochi giorni fa in nome di un presunto massaggio, di qualche regalia di un pugno di farabutti già individuati e neutralizzati. Chi è più sciacallo sui terremotati? La banda Anemone-Balducci o quella Bersani-Di Pietro che sta barattando l’efficienza della ricostruzione con lo sputtanamento di Bertolaso e Berlusconi? Credo che la politica possa fare più danni di un funzionario corrotto. Basta vedere come il Tg3 e Rai Tre hanno strumentalizzato ieri la rabbia degli aquilani che abitavano in case che neppure un miracolo potrebbe restituirgli domani, non per colpa del governo ma per via di un piccolo particolare che nessuno a sinistra, su La Repubblica come ad Annozero, vuole ricordare: lì c’è stato un potente e devastante terremoto.
I magistrati vadano avanti nelle loro indagini, fino in fondo. Ma il governo e la maggioranza devono riprendere velocemente la strada di modernizzazione delle regole e del Paese che avevano intrapreso. Senza temere di doversi poi imbattere nel mariuolo di turno, senza farsi intimidire dall’opposizione. Altrimenti sarà travolta dalle urla, ben organizzate, di gente che reclama una casa che per ora non può avere.
Di alessandro Sallustri il Giornale

Questa mattina mi è venuto voglia di andare a curiosare i quotidiani di destra e per questo, pubblico questo articolo ce ne sono altri ma basta e avanza per capire come siamo messi
è la prima volta e sarà l'ultima perdonatemi se i miei coinquilini non lo trovano consono lo tolgo ciao a tutti

3 commenti:

  1. Hai fatto benissimo Vanda a mettere questo articolo. Dimostra l'ottusità, l'ignoranza, e la cattiveria di una certa " destra" che non si vuole arrendere ai propri fallimenti e continua a propagandare, per conto del loro padrone, idee pericolose.
    Del resto basta chiedersi come in Friuli si sia ricostruito il tutto senza i poteri speciali e non c'era nemmeno la protezione civile.
    Ma questa gentaglia usa i loro potesi speciali per farsi gli affari loro.

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  2. La ricostruzione, tanto decantata, dal berlusca in quei giorni disastrosi si sta rivelando un grange bluff...
    Sono state costruite le "tane per i maiali" per fare presto, dare gli appalti e ricevere le ricompense.
    Lo scenario dell'Aquila distrutta è lì, sottogli occhi di tutti ... fino a pochi giorni fa nessuno sapeva, tenevano lontani tutti, nessuno poteva mettere piede nel centro storico e rendersi conto che non sono stati rimossi neanche i calcinacci, L'Aquila è una città fantasma, completamente abbandonata.
    Ora che sono stati scoperti devono metterci le "solite pezze" con i pezzi giornalistici dei dipendenti dei giornali di famiglia.
    E vedrete che non si fermeranno ... a breve ci sarà qualche serata dell'aquilano venduto.( se già non è stata fatta, io non lo guardo più quell'approfondimento , mi fa venire il voltastomaco)
    E sapete di chi parlo.
    Il sistema Bertolaso andava messo sottoaccusa già prima del terremoto , quando erano mesi che la terra tremava e il capo della protezione civile aveva affermato l'inconsistenza dei pericoli e quindi degli allarmi.

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  3. I fallimenti della destra sono sempre colpa delle sinistre, ci siamo abituati.
    Magari Bersani facesse la voce grossa, manco miagola quello!!!
    E' stato Berlusconi che aveva promesso le case agli aquilani in meno di tre mesi,fra lacrime e struggimenti di commozione, sempre Berlusconi ha permesso che venissero costruite in tempo di record le case per gli operai delle ditte del Nord per la ricostruzione dell'Aquila, invece di spendere il denaro pubblico per le case dei cittadini terremotati. Sempre Berlusconi ha fatto costruire un edificio per la protezione civile costato un sacco di miliardi, tutto ciò ha ritardato i tempi della ricostruzione e lo sperpero di denaro per cose inutili, è naturale che gli aquilani sono incavolati neri. Che c'entrano Bersani-Di Pietro in tutto questo??? L'inquietudine è che si parli dei problemi della gente in TV? Ho capito!
    Riguardo alle intercettazioni telefoniche i tabulati vengono acquisiti dagli avvocati di difesa, non sono i magistrati che li distribuiscono a destra e a manca ma gli stessi avvocati, sono atti pubblici non di proprietà privata degli inquisiti. I tabulati prima che diventano pubblici subiscono un controllo accurato, vengono scartati quelli inutili e messi agli atti e a disposizione degli avvocati quelli che saranno affini al processo. Sono gli avvocati i leoni dei tribunali, non i giudici.. aaaahh quanta ignorantitudine c'è in questo mondo!!!

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