"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

lunedì 15 febbraio 2010

Italia "fumettista"


febbraio 14th, 2010 da Diego
Scritto in alcatraz-italia

Mi illudevo che Pier Luigi Bersani sarebbe risultato negativo al test del “cugino di campagna”. Errore. Anche Bersani si sta rivelando fatalmente un “vorrei ma non posso”, uno che non avendo i soldi per comprarsi la Ferrari si fa montare gli pneumatici di un Testarossa sulla sua 500, trucca il motore e sfonda i timpani a tutto il paese con le marmitte della Ferrari, che la gente, sentendo il rombo, strilla: “Eccola! E’ arrivata La Rossa!” e invece sulla curva spunta la solita 500 truccata di sempre, quella di D’Alema, ma con Bersani al volante, unico ritocchino: gli interni leopardati.
Insomma la sinistra del cugino di campagna che vorrebbe tanto essere come Berlusconi, ma “nun je la po’ fa”, il Pd del vorrei ma non posso, sempre quello, il peggio di questi anni grevi. Se questa è l’alternativa, perché stupirsi che gli italiani si ostinano a votare il cugino di città con la sua Ferrari nuova di fabbrica? Perché dovrebbero votare un gregario, il cugino campestre in 500 che gli tira la volata?Il fatto che anche Bersani sia stato contagiato dagli ultracorpi di Arcore lo ricavo da due brevi di cronaca.
La prima. Domani sera, all’edizione serale del Tg 4, Bersani sarà ospite di Emilio Fede. “Sarà la prima volta per un leader Pd!” Accipicchia. E non ce la poteva risparmiare? Ma la seconda notiziola è peggio: il cugino di campagna andrà ospite al Festival di Sanremo. Dalla zinnona della “Prova del cuoco”, in quel puzzolente pentolone cucinato da Lucio Presta a uso e consumo dell’Italia trullallera berlusconiana. Non è un caso, infatti, che Mediaset non farà concorrenza al minestrone sanremese della Rai.
E perché, invece di stare al gelo fra noialtri, Bersani si precipita dalla calorosa zinnona? “Perché il Pd è un partito popolare, senza snobismi”, ha dichiarato il cugino di campagna, “che va dove la gente ha dei problemi e soffre ma anche dove la gente si diverte.” A parte che chi riesce a divertirsi a Sanremo soffre di problemi quasi più gravi dei nostri, non mi capacito del motivo per cui persone ragionevoli come Bersani possano incorrere in scelte tanto demenziali. “Su, vai da Emilio Fede e poi fai un salto a Sanremo!”
Sembra un consiglio di Bonaiuti, il mellifluo portavoce del premier. Perché se vai nell’Italia che fa schifo finisci col fare schifo pure tu. Di Pietro (che sempre di campagna è) almeno è furbo come i contadini e l’ha capito. Il cugino di campagna, invece, si imbocca da Fede o dalla Clerici con tutte le scarpe. Così anche il bravo Bersani (come, prima di lui, Rutelli e tutti gli altri antagonisti di Berlusconi) si è trasformato in un personaggio di Paperino: Filo Sganga. Ve lo ricordate Filo Sganga?
Cito da Wikipedia: “Filo Sganga è un papero intrallazzatore sempre in cerca di grandi affari, e sempre disposto a creare imprese strampalate e spesso fallimentari. Ha fatto suo il motto “gli affari sono affari”, rendendosi protagonista di imprese ed avventure che spesso, almeno in partenza, sembrano destinate ad andare per il giusto verso. Sganga vuole soprattutto emulare il successo di Paperon de Paperoni, motivo per cui spesso lo spia o cerca di carpirne i piani. A separare i due è invero una sensibile differenza di mentalità: Sganga ricerca infatti un arricchimento facile e immediato, senza passare per i sacrifici con cui il vecchio miliardario ha costruito la sua fortuna.”
Ecco, chiamateli come vi pare, cugini di campagna, “vorrei ma non posso” o Fili Sganga, tutti i segretari del Pd finiscono col patire la stessa sindrome. Non si sacrificano davvero, vogliono il risultato immediato e non si accorgono che la scorciatoia non li conduce all’opposizione ma all’emulazione.


Non me lo sarei mai aspettato che Cugia spendesse una parola per Di Pietro, se un vecchio simpatizzante della destra, come Lui, dice ciò che dice.. è uno dei pochi che ha il senso dell'attuale miseria sulla realtà italiana!!!
Che nessuno dica: Diego Cugia è comunista.. perchè racconterebbe una barzelletta.
Buona Notte Italia, e alle prossime elezioni votiamoli..altrimenti.. potrebbero finire in galera!
Francy274

6 commenti:

  1. @Francy ti devo confessare che non guarderò Fede neanche morta.
    Si stanno emulando sicuramente ma speriamo!!!!!!!!!! vada bene ho dei dubbi

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  2. Francy ma sei sicura che sia di destra?
    Ricordo la trasmissione Alcatraz e il suo personaggio, Jack Folla e non mi sembravano molto destroidi.
    Anzi per radio ricordo che una volta si era sbilanciato dicendo che aveva militato in Lotta Continua. Ma non ricordo bene.
    Comunque ha scritto una cosa vera e molto ironica

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  3. Vanda e chi lo ha guardato? Bersani lo sotterrerà il PD e sinceramente non vedo l'ora.
    Si, Lorenzo, Cugia era un vecchio militante del PCI, la mia considerazione è volutamente provocatoria visto che comunista lo è Travaglio allora Cugia non lo è.. raginamento tortuoso il mio,lo so.
    Volevo solo sottolineare quanto Uomini come Loro da anni ci stanno mettendo in guardia contro le due false congreghe politiche.. perchè sono congreghe, per non dire sette, e non più partiti.

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  4. ....perchè non dire direttamente"sette"?
    Lo sono ... e lo dimostrano in ogni occasione!
    Da ieri nel mio paese i dipendenti di una clinica del famoso "Angelini", dello scandalo della sanità in Abruzzo,sono saliti di nuovo sul tetto...sono 11 mesi che non percepiscono lo stipendio...
    E questi vanno a Sanremo....

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  5. Wow Francesca, mi hai fregato in pieno!:DDDDDD
    Bellissima la tua ironia, ammetto la mia mancanza e ora leggo il tuo scritto sotto una chiave veramente interessante.
    Brava davvero
    Lorenzo

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  6. :DDD.. divertente vero Lorenzo? Mi piace ogni tanto ironizzare in modo contorto, mi piacciono le reazioni.

    Vero Upupa sono sette.. diciamole le cose come stanno e così sia!

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