"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

mercoledì 17 febbraio 2010

Scuola




Domenica, ho visto Presa Diretta sono rimasta allibita

3 commenti:

  1. Il discorso sulla scuola è complesso e ha radici nel passato politico e culturale di questo paese che ha perso il valore del sapere,quel sapere in grado di attivare la capacità di ragionamento e di libero pensiero...
    PENSARE LIBERAMENTE e autonomamente è la forza della democrazia e nelle scuole si educa a fare ciò...ma ai nostri politici questo non interessa, tutto perchè hanno bisogno di un popolo "ignorante",incapace di riflettere,distinguere,analizzare...per poterlo manovrare e condurlo in un abisso di illegalità...Così fanno passare per riforma un semplice taglio di spesa e riducono ore di insegnamento...e posti di lavoro affamando le persone che a quel punto sono costrette a cercare di nutrire il corpo e non l'intelligenza...logorando chi non riesce a capire come uno stato possa "stupidire" i propri cittadini mostrando un paese che sistematicamente va a "escort",mazzette e droga...Sembra così inverosimile che molti sono portati a pensare che non è possibile e quindi si "inneggia " al complotto....si raccontano balle..ma la verità....?
    La verità è che nella scuola non c'è carta igienica,carta per fotocopie,lavori straordinari di messa a sicurezza sono un miraggio,supplenze non se ne parla...sono stata in malattia per 10 g.(bronchite sospetta...) niente supplenti,non ci sono soldi...ragazzi affidati a chi c'era.....
    Tutte le attività svolte l'anno passato,funzione strumentale,corsi di recupero,supplenze,non è stato pagato nulla....ancora aspettiamo...
    I soldi? Servono all'Italia becerona e puttaniera!

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  2. Concordo pienamente con Upupa.
    La scuola oggi è diventata l'obiettivo su cui scagliare le motivazioni di una società che sta andando a rotoli.
    Ma chi decide del futuro della scuola?Il governo ha forse diritto ad uno suo progetto "pedagogico" compiuto, ad un suo modello di scuola?
    Credo che non bastino le rivincite di breve respiro,occorre argomentare, leggere i bisogni del Paes, degli studenti,fare diagnosi convincenti,costruire una proposta avvincente.
    Il governo non ha un progetto per la scuola. Un programma diventa progetto se diventa una < ballata popolare>, una narrazione a più mani,ove anche gli operatori della scuola possano diventare narratori, ove i ruoli si intrecciano,solo così si rende giustizia al lavoro di tanti insegnanti e alla formazione dei giovani.Ma la smettessero di crocifiggere gli insegnanti ( uno stipendificio .. così è stata definita una istituzione basilare per una società civile ..che Bovari, terra terra) Se l'insegnante fosse un funzionario, un burocrate,un manager a cosa potrebbe servire? Gli insegnanti devono insegnare agli allievi a difendersi dalla cultura omologantee parcellizzante che invade la società, li devono aiutare ad acquisire spirito critico.I saperi e la conoscenza non va vista solo nell'ottica dell'istruzione ma in quella, ben più delicata dell' educazione per la costruzione di identità personali.
    La scuola è oggetto di una curiosa strategia discorsiva, si promette su di essa investimento(???), si proclamano gli insegnanti risorse principali del sistema e poi...si fa precipitare su di essa ed i suoi operatori il demerito di tutto ciò che non funziona nella società.
    Mi fermo qui, il discorso sarebbe lunghissimo.
    Sono delusa ed amareggiata .. per il momento, nonostante tutto, continuo a dare.

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  3. Non ho nulla da aggiungere a quanto avete già detto, se non la grande amarezza di vedere minata la creatività dei ragazzi che nella scuola hanno sempre meno voce in capitolo.
    Un attentato legale alla mente di quei giovani che non si sono lasciati rimbambire da alcool e droga. Fiutano dove può esserci il pericolo della loro caduta di potere e tutti insieme, coalizzati, i potenti ne annientano le fondamenta. La scuola, lo studio, causa del sapere e della conoscienza induce a pensare con la propria mente, a volere quella "famigerata" libertà per tutti e tanto deleteria per chi è ai posti di comando.
    Ripeto : giovani l'Italia è vostra, prendetevela!!!

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