"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

venerdì 12 marzo 2010

La coppia più bella




Il direttore tg1: «Le chiamate del capo del governo? due o tre. Come casini...»

«Telefonate» per bloccare Annozero
Di Pietro contro Minzolini e Agcom

Il leader Idv presenta un'interrogazione al premier dopo le indiscrezioni pubblicate da "Il fatto quotidiano"

ROMA - «Abbiamo presentato un'interrogazione urgente rivolta al premier per chiedergli con quale diritto si è arrogato il potere di condizionare un organo di controllo come l'Agcom chiedendo la chiusura di 'Annozero'. Il responsabile dell'Agcom Innocenzi deve dimettersi ed essere cacciato a calci nel sedere, così come il direttore del Tg1 Minzolini». Lo ha annunciato Antonio Di Pietro in una conferenza stampa, commentando la ricostruzione di alcune intercettazioni telefoniche pubblicata da «Il Fatto Quotidiano». «Le pressioni di Berlusconi sull'Agcom per far chiudere 'Annozero' - aggiunge in una nota il presidente dei deputati Idv, Massimo Donadi - sono la prova che siamo al regime, al fascismo mediatico. Le forze democratiche di questo Paese devono reagire con durezza e determinazione a questo tentativo di piegare l'opinione pubblica con una finta informazione».

LE PRESSIONI - Secondo «Il Fatto Quotidiano», Silvio Berlusconi, il direttore del Tg1 Augusto Minzolini e il commissario dell'Authority Giancarlo Innocenzi sarebbero indagati nell'ambito di un procedimento aperto dalla procura di Trani e condotto dal Pm Michele Ruggiero. All'attenzione della magistratura sono finite, scrive «Il Fatto», alcune intercettazioni della Guardia di finanza di Bari (comprese quelle con il Dg Rai Mauro Masi che però non risulterebbe tra gli indagati) in cui il premier farebbe «pressioni» per arrivare alla chiusura di 'Annozero' di Michele Santoro e in cui si lamenterebbe tra gli altri anche di 'Ballarò' e 'Parla con me'. Minzolini (secondo il quotidiano chiamato «direttorissimo» al telefono dal premier), invece, nelle intercettazioni rassicurerebbe Berlusconi su alcuni servizi del Tg1.

MINZOLINI - «Non so di cosa si parla, non ho ricevuto nessun avviso di garanzia» commenta Minzolini, che poi chiede: «E quale è il reato?». «Berlusconi? Mi avrà telefonato due o tre volte, non di più - aggiunge - e comunque quanto Casini e gli altri.... Siamo alla follia, credo di essere la persona più cristallina del mondo, quello che penso lo dico in tv».

IL PDL - Secondo Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, «le frasi pronunciate dal signor Di Pietro contro Augusto Minzolini e Giancarlo Innocenzi sono degne di uno squadrista». «In pochi giorni, parlando di altri (a partire da Berlusconi), Di Pietro ha citato Pinochet, Mussolini, Lucifero, e sempre parlando del Premier, lo ha definito un "assassino della democrazia". Questa - aggiunge Capezzone in una nota - è semina di odio e di violenza, che dovrebbe fare paura ai veri democratici e ai veri liberali. Ma ancora una volta, la sinistra, muta e obbediente, segue l'Idv».

Il PD - Opposta la reazione del Partito democratico. «Le pressioni avrebbero come obiettivo proprio i talk show della Rai - afferma il vicepresidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda. - Si tratterebbe di interventi talmente violenti che Mauro Masi avrebbe detto che certe pressioni non si ascoltano neanche nello Zimbawe. «Se queste notizie non vengono immediatamente smentite - conclude Zanda- costituiscono una conferma sia del processo di spappolamento dello Stato messo in atto dal governo Berlusconi (a che serve un'Autorità indipendente se al suo interno ci sono commissari prendono ordini direttamente dal Presidente del Consiglio?), sia la totale inutilità della legge Frattini sul conflitto di interessi».

Fonte: Corriere della Sera

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