"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

lunedì 27 settembre 2010





«I partiti sono morti, sono una concezione vecchia della politica. E noi non vogliamo commistioni con i morti».
Si risveglia sulla linea del precedente il secondo giorno di Woodstock 5 stelle a Cesena, l'adunata dei cosiddetti grillini. Con Beppe Grillo che, a margine, ritorna sui temi, con un'unica concessione al turpiloquio, di cui per altro chiede venia.
«Noi non abbiamo soldi pubblici. Se metti i soldi dentro la politica, la politica diventa merda. Scusate il termine. Noi non siamo di destra né di sinistra, siamo sopra, siamo andati oltre». E, di conseguenza, nessuna alleanza in vista per il movimento, se non quelle fatte «tutti i giorni, ma con i comitati dei cittadini».
Ventimila le persone che tra tende, camper e alberghi hanno dormito nella zona e dalle prime ore della mattinata hanno popolato l'erba del parco.
«Al campeggio ieri sera alle 11 dormivano tutti, con un silenzio, un cinguettio di uccellini... Il massimo della depravazione erano chinotti e succhi di frutta - ha detto Grillo - Questa non è gente tranquilla, è gente che ha capito, gente informata. Che non vuole essere rappresentata da quei quattro morti che sono sottoterra. Noi siamo vivi! La nostra è un'espressione di vita. Questa è la vera politica, parliamo di come fare una casa, una città, di come muoversi. La nostra costituzione la stiamo mettendo in pratica e vogliamo aggiungere il diritto alla felicità. Due giorni di felicità così sono un miracolo oggi in Italia».
Nel pomeriggio Grillo ha lanciato la piattaforma nazionale del movimento, davanti a una platea stimata in centomila presenti, mentre il discorso veniva trasmesso in streaming, totalizzando quasi 4 milionid i contatti alle 16:
«Siamo già centomila iscritti e chiunque può iscriversi gratis su www.movimentocinquestelle.it, con cui possiamo veramente cambiarlo questo paese qua. Abbiamo un programma work in progress. E ciascun cittadino può contribuire, con la sua professionalità: usiamo il metodo wiki. Non abbiamo sedie, non abbiamo capibastone. Hanno paura che ci tramutiamo in cittadini liberi, ci vogliono contaminare, state attenti, che ad andare con i morti si viene contagiati. Ci dicono che siamo movimento di protesta, ma noi facciamo proposte. Dico basta a Fassino, D'Alema, Chiamparino, Bossi, Maroni. Gente che da 40 anni abbiamo sulle spalle, che vadano a lavorare». Poi, in una frase, il succo del suo discorso: «Basta con i partiti, è semplice».
Grillo ha insistito sull'alternativa rappresentata dal suo popolo:
«Vorrei sapere cosa abbiamo da perdere. Il comunismo è morto, perchè l'hanno applicato male e non sanno neanche il perchè. E anche questo capitalismo è morto, perchè non prevede la democrazia. L'Italia non è più una democrazia, ciascuno di noi ha un debito di trentamila euro».
Grillo ha detto anche una battuta sulla Fiat:
«È inutile continuare a finanziarla, perchè produce auto che sono già morte». E ancora: «Non riesco a capire: investiamo 15 miliardi di euro per comprare dei bombardieri, finanziando la più grande azienda di armi del mondo, poi chiudiamo le scuole». «Questo è un movimento nato in rete - ha continuato Grillo - del quale io non sono il leader, ma solo un coordinatore di idee. Questo è un movimento che è nato senza il bisogno di un soldo pubblico, perchè si può fare una politica senza soldi, solo con passione, cuore e idee. Ed è nato il 4 ottobre 2009, nel giorno di San Francesco, perchè lui era il pazzo di Dio e noi siamo i pazzi della democrazia».
Uno degli obiettivi della piattaforma è il Parlamento.
«Sceglieremo insieme con un clic 10-20 ragazzi che condividono le nostre idee, e li porteremo in Parlamento - ha detto Grillo - Lo faremo attraverso la rete, non con qualcuno che li cala dall'alto. Le alleanze non ci sono e non sono neppure previste. Noi non scendiamo in politica, ma ci alziamo».

E' ora di mandare i giovani in politica. In un mondo in cui tutto è legato a internet e alla conoscenza delle lingue straniere, non è più possibile sostenere una classe dirigente composta da personaggi che parlano solo la lingua del passato e non sanno accendere neanche un pc.
Grillo propone da sempre un rinnovo del "personale politico" che sia lungimirante e pragmatico,.
Ho voglia di gioventù, di ragazzi in gamba, pieni di idee e pronti a prendere in mano l'Italia.
Da sempre i giovani hanno costruito, mentre i vecchi hanno demolito per paura di perdere il potere.. persino nelle famiglie molti uomini (vecchi) hanno questo comportamento.
I figli ribelli sono sempre stati l'evuluzione della specie. Il movimento a 5-stelle offre tutto ciò... e mi piace molto! Io ho aderito!

4 commenti:

  1. Come si fà a non dargli ragione , la politica oggi è fatta da tette culi , ladri ,mafiosi , in parlamento ci sono CONDANNATI , nessuno dice niente (opposizione) buttarli fuori a calci nel culo (si può dire culo ? noooo? azz ).
    Noooooo !!! quì deve cambiare qualcosa non se ne può più !!!!

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  2. Concordo con Grillo, basta che non cerchi una sedia in parlamento ma segua l'esigenze del popolo tra il popolo.
    Maurizio

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  3. Valerio, concordo con quanto hai detto!

    Maurizio, Grillo poteva già sedere in Parlamento dopo le elezioni Regionali, ma ha detto chiaramente che non andrà mai in quella sede, che non siederà mai fra quei morti.
    Mi sembra sia coerente, fonora non l'ha fatto.
    Ultimamente ha dichiarato che lui ha prestato solo la faccia al Movimento 5-stelle ma che non ha mai avuto e non ha intenzione di fare il politico. Saranno i ragazzi del Movimento a diventare politici se Noi, il popolo, li eleggeremo.

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  4. Ho sempre ritenuto Beppe Grillo un comico e tale rimarrà per me. Ciò non toglie la giustezza di quello che dice, anche se è facile sparare sulla politica.
    Ritengo però l'IdV un partito molto più serio, una forza onesta che potrebbe davvero governare avendo senso dello stato non senso del disfattismo politco.
    Lorenzo

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