"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

mercoledì 23 marzo 2011

Lezione di Democrazia


Israele, 7 anni di galera all’ex premier
CONDANNATO KATZAV PER STUPRO: È SEMPRE STATO IN AULA. NETANYAHU: UN GRANDE GIORNO
di Roberta Zunini


Lacrime e giustizia per Israele. Ieri, al termine di un'udienza carica di tensione, il Tribunale di Tel Aviv ha condannato a 7 anni di carcere per stupro l'ex presidente della Repubblica, il sessantacinquenne Moshe Katzav, per violenza sessuale nei confronti di alcune collaboratrici mentre era ministro del turismo e poi presidente.
“È un giorno di orgoglio per il nostro sistema giudiziario” ha commentato il premier Benjamin Netanyahu, leader del partito conservatore Likud, da cui lo stesso Katzav proveniva. Il capo dello Stato Shimon Peres, eletto proprio dopo le dimissioni di Katzav nel 2007, ha aggiunto che “pur essendo un momento di vergogna e tristezza”, a causa dell'odiosità del reato e per il ruolo di alta responsabilità istituzionale di chi l'ha commesso, “è tuttavia il giorno in cui si è data prova che il nostro sistema giudiziario non ammette corsie preferenziali per i politici”. Ieri mattina Israele si è fermata per sapere ciò che i giudici avevano deliberato. Tutti i canali televisivi hanno interrotto la programmazione per trasmettere in diretta la sentenza di condanna dell'ex capo dello Stato.

L'AUDIENCE è stata altissima, segno che l'affaire Katzav ha interessato trasversalmente tutte le fasce della popolazione israeliana. Anche il partito di opposizione più importante, Kadima, ha espresso – attraverso una dichiarazione della sua leader Tzipi Livni – soddisfazione per la sentenza: “Il nostro sentimento non è certo di gioia nell'apprendere che un presidente della Repubblica andrà in carcere per stupro, ma siamo soddisfatti nel constatare che nessuno si può sottrarre alle legge”.
Nessuno, nemmeno il primo cittadino dello Stato può pensare di sfuggire al principio di uguaglianza di fronte alla legge. È la prima volta nel corso della sua storia, lunga più di mezzo secolo, che la giustizia israeliana si trova ad affrontare un caso così spinoso. Il Tribunale di Tel Aviv e di Gerusalemme in questi ultimi dieci anni hanno processato molti esponenti delle istituzioni: dai primi ministri Bibi Netanyahu, Ariel Sharon fino a Ehud Olmert. Ognuno di loro ha dovuto affrontare pesanti accuse di corruzione e distrazione di fondi pubblici. Olmert si dimise per difendersi nel processo, così come Moshe Katzav. Nemmeno coloro che non si sono dimessi, hanno mai pensato di utilizzare lo strumento dell'immunità, di far richiudere cioè per spirito corporativo le valve della conchiglia protettiva, in possesso alla casta politica, per difendersi dai processi: non ci sono politici in Israele che pretendono di camuffare da perle le proprie nefandezze.

TUTTI GLI UOMINI politici citati si sono sempre presentati in tribunale. Sbandierare il “legittimo” impedimento non è un atto contemplato sulla scena politica. I ministri corrotti finiscono davanti alla magistratura ordinaria, non hanno un tribunale per loro. Israele non è una terra dove i politici sono tutti duri e puri, specchiati. O dove i politici bevono solo latte e miele. Spesso devono ingoiare la bevanda amara della condanna perché la legge è uguale per tutti. E non che non provino a protestare o ad avvalersi della facoltà di non rispondere. Ma in aula vanno e piangono. Come Moshe Katzav, che ascoltando la sentenza di condanna è scoppiato in lacrime, urlando che veniva condannato ingiustamente. Katzav ha sempre dichiarato di essere innocente. Secondo la difesa, la corte non è stata imparziale e non è stato permesso di portare nuovi testimoni a favore dell'ex presidente. Addirittura i figli di Katzav hanno accusato l'establishment israeliano di razzismo, sostenendo che i politici hanno voluto estromettere il padre perché ebreo sefardita. Tra poche settimane per Katzav si apriranno le porte del carcere. Il verdetto della Corte Suprema a Gerusalemme, a cui i suoi avvocati presenteranno appello, lo ascolterà da dietro le sbarre.

Lo schifo che c'è in Italia, dove ogni reato commesso da un politico è seguito da una legge, concordata all'unanimità, che lo salva dalle accuse e lo tiene lontano dal carcere.
Hanno la sfacciataggine di accusare i Giudici come "attentatori" della stabilità della democrazia.

6 commenti:

  1. Beh Francesca concordata all'unanimità non proprio, qualcuno si salva da questa bolgia.
    Sarebbe interessante sapere se quelli israeliani erano giudici " comunisti":DDD
    Lorenzo

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  2. Certo che erano giudici comunisti!
    Ciò che mi fa rabbia è che all'estero chi delinque e viene scoperto, abbassa la testa davanti alla legge. Da noi non ci sono più neanche i delinquenti con un minimo di onore, svergognati e balordi fino al midollo. Una volta scoperti diventano arroganti, e spacciano un reo come un candido agnello, e un tutore della legge come il peggiore dei delinquenti.
    Ma gli italiani quando da bambini giocavano a guardie e ladri... morivano le guarde nel gioco?
    All'estero i ladri dovevano fingere di morire o arrendersi e farsi arrestare :)

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  3. PS. certo, avrei dovuto specificare. Quel "all'unanimità" per me equivale all'intera coalizione di destra con annesso PD.

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  4. La legge è uguale per tutti.. eccetto il signor b. Egli è un perseguitato politico, anzi, più esatto dire perseguitato dalle toghe rosse.

    A la faccia come c..o, dal nulla è arrivato ad essere tra i più ricchi del mondo...ovvio che qualche migliaio di illegalità le avrà commesse .
    Ci vorrebbe Totò " ma mi faccia il piacere!" Dovrebbe starsene zitto, non dico di vergognarsi, perchè per vergognarsi bisogna avere un minimo di dignità.
    Di lui ormai non mi stupisce più nulla. La sua viltà nei confronti della giustizia conferma la sua colpevolezza.
    Cumunque mi fanno incazzare di più i suoi leccapiedi , anzi mi fanno schifo. Non si può sostenere un elemento del genere.
    Ciao Francy.

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  5. La cosa che a me fa più rabbia è che mentre nei Paesi, così detti del terzo mondo, si stanno liberando dei dittatori corroti, Noi restiamo inermi davanti a una dittatura sempre più incalzante. Dalla Costituzione all'inferno... e stiamo fermi!!!
    Cacchiooooo!!!

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  6. il commento di Lorenzo , fotografa il nostro paese con questa demodittatura

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