"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

sabato 5 marzo 2011

Two is... peggio che... one!


IL CAVALIERE E IL COLONNELLO: CHE EMPATIA


di Bruno Tinti



A me piacciono molto le automobili. Qualche tempo fa ne ho trovata una fantastica e ho deciso di comprarla. Il venditore era un uomo volgare, arrogante e stupido. E così, dopo un po’, ho deciso che non avevo nessuna voglia di dargli i miei soldi; ne avrei trovata un’altra. Certo che, si fosse trattato di un’automobile necessaria e avesse avuto un prezzo assai conveniente, avrei inghiottito il fastidio.
Questa storia mi è venuta in mente adesso che nessuno può negare che Gheddafi era quello che molti dicevano: un tiranno stupido e sanguinario, arrogante e volgare, prepotente e maleducato.
Il problema è che da lui dovevamo comprare petrolio (dovevamo? Non lo so, forse sì); e, sembra, potevamo fare con lui altri affari vantaggiosi. Sicché, ho pensato, è comprensibile che B. gli abbia stretto la mano (speriamo se la sia lavata subito dopo) e lo abbia trattato come un capo di Stato in visita; nonostante tutto, questo era Gheddafi. È anche comprensibile che sia stato necessario adeguarsi alla sua puerile personalità e accettare il circo equestre (letteralmente) che ha accompagnato ogni sua visita: gli affari non basta concluderli, bisogna mantenerli. Ne consegue che non vi sarebbe ragione di rimproverare a B. la tolleranza nei confronti della fotografia di non so quale martire libico ucciso dai fascisti, il bacio dell’anello, il ridicolo cerimoniale, la pubblicizzata conversione (a pagamento) di 500 ragazze. Pecunia non olet, turiamoci il naso e prendiamoci il petrolio: in fondo gli europei hanno una lunga tradizione di rapporti commerciali con selvaggi che scambiavano oro con specchietti e palline colorate. Anche se credo che Gheddafi fosse un po’ più furbo.
Il problema sta nel fatto che tutto lascia pensare che B. tutto questo lo abbia fatto volentieri; che le smargiassate di Gheddafi gli siano riuscite familiari; che insomma i fraterni rapporti tra i due grandi capi di Stato accucciati sotto la tenda berbera non siano stati il consueto slogan pubblicitario di chi è costretto a fare affari con un selvaggio; e che, invece, B. avesse proprio trovato la sua anima gemella, magari anche più gemella di Putin.
Per questo ci hanno messo tanto, lui e i suoi C, a buttarlo a mare; e magari non lo hanno fatto nemmeno tanto bene. Perché in fondo un po’ d’imbarazzo a dare il ben servito a un compagno di merende è inevitabile.
Ora sento dire che, in questo periodo di crisi mediterranea, non si deve utilizzare la caduta di Gheddafi per mettere in difficoltà B.; e mi incazzo parecchio.
Se a Gheddafi è riuscito di ammazzare tanta gente e di tenere la Libia ferma al medioevo per tanto tempo, la colpa è di gente come B.; anzi, siccome, fortunatamente, di gente come B. non ce n’è tanta ed è confinata in paesi che con la Libia non hanno avuto niente a che fare, si può dire che è quasi tutta colpa sua.
Fuor di metafora, una legittimazione così sfacciata e tanto ingiustificata nessun capo di Stato degno di questo nome avrebbe dovuto regalargliela.
Per molto tempo il Sudafrica dell’apartheid è stato escluso dalle competizioni sportive; e i capi di Stato cercavano di contaminarsi il meno possibile.
Capisco che B. ed etica sono un ossimoro: ma un minimo di cultura storica un premier dovrebbe averla.


Ma saranno figli allo stesso padre? Sono brutti allo stesso modo... mi sorge un dubbio.
Certo che l'amore di B. per i dittatori è un elemento da non sottovalutare nell'enigma!

6 commenti:

  1. A proposito di un altro caro amico di merende ed escord del B...oni,il Putin .
    Guzzanti (padre quello del popolo delle libertà )racconta ad un gionalista .

    “Il 14 dicembre, il giorno della fiducia, incontro Berlusconi in aula che mi fa: “lo so perché tu ce l’hai con me, è per Putin. Tu credi che sia un dittatore e invece, credimi, è la persona più dolce del mondo. Anzi, sai cosa c’è, Paolo? La prossima volta che Vladimir verrà in Italia ti invito a cena, così lo incontri personalmente e potrai vedere tu stesso che pasta di uomo sia.”
    La risposta di Paolo Guzzanti è: “Si, Silvio, a cena ci vengo ma magari il cibo me lo porto da casa!”

    RispondiElimina
  2. Bravo il Bruno Tinti e brava Francesca ad aver messo questo simpatico, e molto vero, articolo.
    Aggiungo che Il B. nazionale finora si è sempre comportato in modo personalistico e mai come rappresentante dell'Italia.
    Il problema e che tutti gli altri capi di stato lo considerano invece, giustamente come dovrebbe essere, l'Italia in persona.
    Questo è un grande guaio e di cui i suoi elettori mai ci hanno pensato.
    Lorenzo

    RispondiElimina
  3. Valerio, questa non la sapevo, dice che Putin è dolce. Non ci avrà azzeccato la figlia di Guzzanti sulla parodia che fece a proposito di B. e Putin? Con questo tutto è possibile :)

    RispondiElimina
  4. Lorenzo,
    ultimamente mi viene in mente la prima campagna elettorale di questo capo-ministro. Ricordo ogni cosa, e la prima impressione che ebbi fu "parla in modo esagitato, non è affidabile". Poi gli spot tenuti da due donne dello spettacolo, la Zanicchi per la destra e la Ferilli per la sinistra... Ricordo ancora cosa disse la bella Sabrina "mio nonno diceva che i padroni non fanno mai gli interessi degli operai"...
    La colpa è proprio degli operai, mi duole dirlo ma se siamo a questo punto è che nessuno ha colto la grande saggezza in quella frase antica.

    RispondiElimina
  5. La cosa che più mi infastidisce...Tutti hanno sbolognato a parole il colonnello. Intanto osservano dalla finestra la carneficina in atto contro i reclamatori di democrazia. Se il dittatore vincerà...saranno di nuovo tutti in fila a baciarli il deretano, con in testa beluska.
    Infatti ora parlano già di pericolo Islamico in caso di vittoria dei rivoltosi, appoggiando velatamente la linea del colonnello dittatore.
    Ciao Francy.

    RispondiElimina
  6. Adamus,
    purtroppo è così. L'Italia ha per disgrazia nel suo DNA l'incapacità di scegliere la classe dirigente, che puntualmente si allea con le Nazioni sbagliate, e ne esce sempre dissanguata.
    Solo il dopoguerra ci aveva dato un barlume di miglioramento, ma siamo caduti nello stesso tragico errore. Non credo che vedremo di nuovo l'alba... almeno non quelli della Nostra generazione.
    Ciaooooo Adamus

    RispondiElimina