"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

giovedì 28 aprile 2011

Dal Circo... Italia


Sexygag e tuffi da rockstar un buffone sul set di Sgarbi


LA GUERRA? IL CAIMANO SI TRASFORMA IN “COREOGRAFO PER UNA NOTTE”
di Carlo Tecce



Martedì 26 aprile, giornata faticosa, nervosa e irritante. Un vertice lungo e umiliante con il presidente francese, ex amato ora odiato; una scalata in Borsa di Lactalis che stende il governo, ennesima lite con Giulio Tremonti; la bugia nazionale del nucleare e le bombe in Libia che accendono la Lega Nord.
Ma non immaginatevi un Berlusconi preoccupato. Salutato Sarkò, liquidato Bossi e ignorato il superministro dell’Economia, il presidente del Consiglio ha ricevuto un invito galante, anzi curioso. E corre con Vittorio Sgarbi, seguito da berline e blindati di scorta, verso gli studi Rai di via Tiburtina, periferia romana al confine con il centro. Lì dove il sindaco di Salemi, moderno Bernini, ordina a operai e maestranze di alzare statue ad altezza d'uomo oppure di creare effetti speciali.
In un cantiere promettente e ingarbugliato, a mezzanotte, Berlusconi libera la tensione e la rabbia francese, cerca l’ammirazione di ragazzi increduli, racconta le solite barzellette, sale sui ponteggi. E quando è in alto, a un metro e mezzo dal suolo, pervaso dallo spirito di una rockstar, chiama i suoi uomini e si lancia come Jimi Hendrix.
Scarica subito il complesso di Sarkò, castigato dentro per un giorno orrendo: “Gli ho detto che mi sembra un maniaco, va sempre con la stessa donna... ”.
E poi rinforza l'autostima: “Dio mi rimprovera che con me fa solo il vicepresidente”.
Nessuno ride.
Ma fa una riflessione seria per un secondo, mentre la serata diventa notte e si fa l'una in punto: “Sgarbi, questo programma a Mediaset non l'avresti fatto, costa troppo”, e indica la merce preziosa distesa sul pavimento, le luci, le quinte, il marmo vero o finto che sia.
E DICE IL GIUSTO: sette milioni di euro per cinque o sei puntate, più il contratto di un milione per il critico d'arte. Da settimane Vittorio Sgarbi monta e smonta il suo programma di Raiuno, che debutta il 2 maggio, che forse scivola al 18, che magari torna a settembre.
Non importa. Sgarbi ha milioni di idee e di euro che il Cavaliere può mettere in ordine, anche in onore di un conflitto di interessi plateale: l'autore di una trasmissione del servizio pubblico chiede una consulenza al proprietario dei rivali di Mediaset. Stavolta il sindaco di Salemi può vantare una consulenza di B. in trasferta; eppure, spesso, va lui con i collaboratori nella villa di Arcore. A domicilio. In quelle stanze cercò l'approvazione per Francesca Lancini – ex modella e ora giornalista, autrice del romanzo Senza tacchi, una scommessa di Elisabetta Sgarbi, sorella di Vittorio, direttore editoriale di Bompiani – come spalla nel suo programma.
Un bellissimo volto femminile, una ragazza di talento che detesta le passerelle su cui sfilava.
L’ex ministro gioca questa carta per convincere il Cavaliere che invece suggeriva Piero Chiambretti ed Elenoire Casalegno. A una casta cena di lavoro, con la tradizionale compagnia di Nicole Minetti, Barbara Faggioli e altre arcorine, ecco che B. conosce Francesca.
Forse al premier sarà piaciuta, ma la ragazza ha preferito mollare Sgarbi per continuare la sua carriera senza sprofondare in quel mondo che aveva rinnegato: “Non mi sento in grado di fare televisione, mi piace scrivere”.
Sgarbi s’infuria, e poi si consola con il suo collaboratore principale: il presidente del Consiglio.




Che baraccone da circo ci è piovuto al governo! Non manca nulla, grande abbondanza di fenomeni del suddetto.

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