"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

domenica 1 maggio 2011

Perbenismo Decadente





di Lidia Ravera


Un deputato, prima di accanirsi contro la Costituzione, si è sfogato con la moglie e l’ha spedita all’ospedale. Un capo di governo ha pagato le prestazioni sessuali di una minorenne e l’ha sottratta alla tutela cui aveva diritto. Un direttore di telegiornale, forse, ha procacciato quarti di carne fresca femminile per una clientela di anziani sessualmente incontinenti. Qualcuno ha qualcosa da dire? No, no, per carità… Se hai qualcosa da dire sei bigotto, bacchettone & liberticida.

La frase degli spiriti illuminati, che tutto comprendono e digeriscono, è questa: “Un uomo in casa sua (o in casa del suo indiretto superiore) può fare quello che vuole”. Variazione spericolata:“Basta che faccia bene il suo lavoro”, che magari è governare. E mettiamo pure che sia bravissimo a governare (sarebbe già un sollievo), siamo sicuri che possa fare quello che gli pare a casa sua? Che cos’è una casa? Uno spazio extraterritoriale, una zona franca, un paradiso morale in cui ogni regola è sospesa, ogni obbligo decade e nessuno paga per quello che fa (o non fa)? Una volta ci regnavano le donne, sul focolare (almeno lì, almeno a parole). Adesso la donna, nel chiuso delle sue stanze, torna a essere umile ancella. Dietro quella metafisica porta chiusa, quella che separa il privato dal pubblico, l’uomo è padrone. Può coprirti di ridicolo o di schiaffi, ma se tutto avviene lì, in tinello o nella tavernetta, magari nel corso dell’orgiastico riposino del guerriero, nessuno lo “può giudicare nemmeno tu”, come cantava Caterina Caselli, in un’altra era geologica.

È una conquista recente del nostro Paese, questa sanatoria del peggio, estesa a chiunque abbia abbastanza potere per scansare almeno un paio di comandamenti. Dio, evidentemente, è dalla loro parte. Noi laici, costretti a comportarci bene per mancanza di protezioni altolocate, continuiamo a fare i conti con la nostra coscienza. Come ai tempi in cui si gridava contro chi era “a sinistra in piazza, a destra nel letto”. E giù feroci lezioni di perfezione relazionale! Avessimo quattro soldi da parte varrebbe la pena di lanciare un’Opa sulla Famiglia per conquistare il primo fra i suoi “valori”: l’impunità domestica.

Il Fatto Quotidiano, 1 maggio 2011

4 commenti:

  1. Un bellissimo articolo che va a scavare nel comportamento individuale sia di politici che nostri.
    Ho sempre pensato che tutto ciò che è privato si riflette sul pubblico e la linea di demrcazione è spesso molto labile.
    Certo, io difendo la privacy e l'individualità, ma i comportamenti, anche quelli tenuti in famiglia sono pubblici, magari chiammiamoli relazionali, ma con sempre una valenza verso l'esterno. Ovviamente tutto ciò è amplificato quando le persone in questione sono al governo.
    Lorenzo

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  2. Mi è piaciuto"la sanatoria del peggio":c'è tutta la drammaticità del momento che viviamo,tutta la doppiezza ,l'ipocrisia.Tutto può essere sanato,basta una leggina,tutto può essere perdonato,anche dalla Chiesa,basta un pentimento o semplicemente un lauto favore.E così il privato,anche il più abietto ha il suo 'condono'morale e il pubblico,quello legale.Bell'articolo.

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  3. Commento scritto in modo frettoloso e pieno di sgrammaticature. Pardon......:))))
    Lorenzo

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  4. Ciò che mi ha sempre colpito degli italiani è il falso concetto che hanno della libertà. Per quanto all'origine furono fautori della divulgazione del pensiero filosofico, con il trascorrere dei secoli hanno perso il concetto di comprensione di quello che fu il processo evolutivo della mente e della società. L'assolutismo è racchiuso nell'io individuale da ritenere il vivere sociale, il dovere rendere conto dei propri atti alla società, il limite di quella libertà che ben predicano ma che non hanno mai conosciuto. I porci comodi propri sono la libertà, la decantata privacy!

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