"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

mercoledì 29 giugno 2011

CI STANNO FREGANDO!





29 Giugno 2011
L'Agcom ci ripensi, nessuna censura alla rete





Zitta, zitta, senza dire niente a nessuno, l’Agcom si prepara a lanciare la prima offensiva in grande stile contro la libertà della Rete. Dal 6 luglio entrerà in vigore una delibera grazie alla quale, se un detentore di copyright denuncerà all’Agcom stessa un sito per violazione del diritto d’autore, l’Autorithy potrà chiedere al gestore la rimozione dei contenuti indicati entro 48 ore e, se ciò non avverrà , oscurare il sito senza bisogno di rivolgersi all’autorità giudiziaria.
In questa norma ci sono almeno tre elementi inaccettabili anche per chi, come me, ritiene che il diritto d’autore vada protetto e garantito. Il primo è che non si può oscurare un sito o rimuovere d’autorità un contenuto senza che a deciderlo sia l’autorità giudiziaria. In caso contrario si affiderebbe infatti all’Authority un potere di censura illimitato e incontrollato. La presenza del giudice garantisce il diritto, la sua assenza rende possibile e forse probabile l’arbitrio.
In secondo luogo, la tabella fissata dall’Agcom nega di fatto il diritto alla difesa dei siti “incriminati”. Con un margine di due giorni, e cinque di contraddittorio prima dell’oscuramento, non c’è nemmeno il tempo di preparare le carte per sostenere le proprie ragioni che già ti ritrovi oscurato. E che cosa succede se il sito, come spesso capita sulla Rete, è estero? Con i tempi concessi dall’Agcom non avrebbe nemmeno il tempo di essere avvertito dell’imminente oscuramento!
Infine, la regola fissata dall’Authority è cieca. Nel senso che non distingue tra i differenti tipi di siti, come se una banca dati o un sito privato fossero la stessa cosa o come se si potessero valutare allo stesso modo un sito costruito a scopo di lucro e uno che quello scopo non ce l’ha.

C’è infine un’ulteriore motivo per opporsi in ogni modo a questa delibera liberticida. Decisioni di questa portata, nelle democrazie parlamentari, spettano al Parlamento, che invece non è stato neppure consultato. E comunque vanno concertate di comune accordo con le parti interessate. Invece l’Agcom ha scritto il regolamento ascoltando solo la lobby dei titolari dei diritti, esculdendo dalla concertazione necessaria gli utenti e le associazioni sulle libertà digitali.
Su questo ho già chiesto al ministro Romani una risposta e, come IDV, abbiamo presentato un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri e per questo credo che si debba aderire a qualsiasi forma di protesta che miri a bloccare questa norma e a difendere la libertà della Rete, che è la chiave stesa della democrazia del futuro







CI STANNO FREGANDO!!!




FIRMATE L'APPELLO, URGE ARRIVARE A 90.000 FIRME :


https://secure.avaaz.org/it/it_internet_bavaglio/?r=act

9 commenti:

  1. trascrivo tutto sul mio blog col tuo permesso ...
    ciao!

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  2. Insomma non si arrendono, cercano in tutti i modi di chiudere il cerchio e IMBAVAGLIARE tutti...
    AGCOM ... Associazione Garantista Con Oligarchi Mafiosi...
    Tant'è, siamo alle solite.
    La rete è l'unico canale che non riescono a controllare come accade per la TV.

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  3. Grazie Marianna, invita a firmare anche l'appello che ho appena allegato al post :)

    Miryam forza... dammi una mano, divulga! :)))

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  4. Ok ... Francy, ho condiviso su Facebook(anche se quella piattaforma ancora non la so usare benissimo) ... ma potresti chiedere a Gianna(Stella), lei ha molti lettori.
    Ciao ... calabrisella bella ...:DDD

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  5. Ci risciamo , il sultano ordina , i sudditi ( chiamati anche volgarmente leccaculo ) obbediscono

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  6. Dimenticavo ho condiviso anche su Facebook

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  7. Ho già firmato con avaaz,con Firmiamo,ho condiviso su fb.E parliamo,e speriamo.

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  8. il 6 luglio arriverà una delibera dell'AgCom, sulla tutela del copyright online, che potrà garantire all'Autorità delle comunicazioni il diritto arbitrario di oscurare siti e blog senza un processo. Questa censura avviene tutt'ora su splinder e su letflab. Molti miei amici che avevano splinder come piattaforma sono stati oscurati.

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