Commemorati i martiri del 13 agosto 1944 a 65 anni dall'eccidio
Questa mattina Borgo Ticino ha commemorato i suoi dodici martiri e le altre vittime della violenza nazifascista, i partigiani Gnemmi, Rinolfi, Della Vecchia, l'ostetrica Gavinelli, la bimba Piera Bucelloni. Il corteo ha preso il via da piazza Martiri e si è recato alla chiesa parrocchiale per la messa di rito. Deposta una corona al monumento ai caduti di piazza Cerruti, ha proseguito di nuovo per la piazza dei martiri. Qui diciassette giovani alberi recavano tra i rami dei cartigli sui quali si potevano leggere gli articoli della Dichiarazione dei Diritti dell'uomo del 1948. Oggi preoccupano ed addolorano leggi e normative che sembrano ignorare i principi fondamentali che stanno alla base della Dichiarazione, nata dopo l'altissimo tributo di vittime, anche civili, che il mondo pagò per la guerra del 1939 - 45. Così come vivi sono gli alberi, così vive vogliamo che rimangano le conquiste di civiltà, di eguaglianza, di giustizia e di pace che ispirarono la legislazione nazionale, europea e mondiale sul finire degli anni Quaranta del Novecento. Prima del discorso del sindaco, Giovanni Orlando, che ha voluto anche ricordare la ricerca effettuata dai ragazzi delle III medie sulla Shoa, premiata dal Presidente della Repubblica nella primavera scorsa, ha portato il proprio saluto Walter Cardi, dell'Associazione dei familiari delle vittime di Marzabotto, ribadendo l'esigenza di verità e giustizia che i caduti delle stragi "dimenticate" rivendicano a gran voce: un impegno ed un dovere per ogni cittadino consapevole. Il sindaco dei ragazzi, Alessandro Zianni, ha concluso leggendo uno dei componimenti premiati. Infine, un gruppo di bambini ha lanciato nel cielo diciassette palloncini rossi, recanti ciascuno un messaggio dedicato alla memoria dei martiri borgoticinesi. L'amministrazione comunale, inoltre, ha curato la pubblicazione di un volume, Borgo Ticino 13 agosto, ricco di testimonianze e di immagini sinora inedite; esso, che è stato distribuito oggi ai presenti, ai testimoni ed ai parenti dei caduti, verrà presentato nel prossimo autunno in un pomeriggio dedicato.
Ricordare i morti ammazzati durante l'ultima guerra fa onore ad uno Stato, mi chiedo però di quanti giorni commemorativi ha ancora bisogno l'Italia visto che quei tristi eventi non si sono arrestati con la guerra stessa.
RispondiEliminaL'Italia continua ad essere il cimitero dei morti ammazzati a causa del Governo.
In una Repubblica che dovrebbe garantire i DIRITTI DELL'UOMO, visti gli accordi presi a livello internazionale, certe ricorrenze non dovrebbero aumentare con il passae degli anni, non c'è mese che non ci sia un triste evento commemorativo.
E" vero aumentano le commemorazioni è una vergogna
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