"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

martedì 25 agosto 2009

Cisl Uil

no della cgil: «ci sarebbe una discriminazione»

Salari, Cisl e Uil aprono a Sacconi
«Ma zero tasse su secondo livello»

Bonanni: «Applicheremo l'accordo con il governo. Ma l'esecutivo deve aumentare gli incentivi»

Raffaele Bonanni (Lapresse)
Raffaele Bonanni (Lapresse)

RIMINI - Cisl e Uil raccolgono la sfida. E rilanciano. Rispondendo al ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che sul Corriere della Sera dice che senza salari differenziati dai nuovi contratti sono a rischio gli sgravi alle retribuzioni, Luigi Angeletti assicura: «Applicheremo l'accordo sottoscritto con il governo». «Ma prima - prosegue il segretario della Uil - l'esecutivo deve ridurre a zero l'aliquota, dando un incentivo in più, e deve elevare il tetto per la detassazione del salario di secondo livello». Angeletti - interpellato dall'Adnkronos - si dice «assolutamente d'accordo» con le parole di Sacconi e invita anzi il governo a fare qualcosa in più per sostenere la contrattazione di secondo livello. «Applicheremo l'accordo che rende la contrattazione più vicina al posto di lavoro, più flessibile, legata all'andamento della produttività», assicura il leader del sindacato di Via Lucullo, definendo l'accordo separato «un grande passo in avanti che porterà un aumento dei salari per i lavoratori». Niente a che vedere con le gabbie salariali che «non sono neanche tecnicamente realizzabili». Quello che si può fare, ribadisce Angeletti, «è applicare il modello che abbiamo».

CISL - Anche Raffaele Bonanni, intervenuto al Meeting di Rimini, chiede «zero tasse» sulla contrattazione di secondo livello (territoriale e aziendale). «È giusto adattare meglio la detassazione alla contrattazione territoriale e aziendale - dice il leader della Cisl. - Ma a Sacconi, e anche a Bossi che pongono il problema di come esaltare meglio la contrattazione territoriale e aziendale, chiedo perché non tagliano del tutto le tasse sulla contrattazione di secondo livello. In questo modo Bossi sarà contento. Per andare verso quello che dice Sacconi bisogna ridurre ancora di più le tasse eliminandole sul salario territoriale e aziendale».

CGIL - Critica invece la posizione della Cgil. Il segretario confederale, Susanna Camusso, parla di «falsità» e «ricatto». «Il governo non può dire "o fate così o cambiamo la legge"» afferma. Senza dimenticare che per la detassazione degli straordinari, «c'è una legge e c'è stato l'accordo di tutti». Altra «falsità», puntualizza ancora il dirigente sindacale, è che l'accordo separato, quello sulla riforma del modello contrattuale firmato da Cisl e Uil ma non dalla Cgil, introduca la contrattazione di secondo livello: «al contrario l'accordo presenta il limite di non estenderla, utilizzando le stesse formule del '93». Più in generale, secondo Camusso, Sacconi «ha una visione paleoindustriale della società in cui la distribuzione del reddito avviene in una logica che nulla a che fare con la prestazione, con la professionalità, ma con una logica dei bisogni e della sussistenza. Non è l'idea di un sistema moderno». Bocciata anche la proposta di Cisl e Uil: «È un errore. Abbiamo già una norma che prevede la detassazione parziale del secondo livello ed è sufficiente: oggi la priorità è la detassazione del lavoro dipendente. Non si può infatti costruire una discriminazione per cui chi ha la fortuna di stare in un luogo dove si fa la contrattazione di secondo livello ha un doppio beneficio, mentre il lavoratore di un'azienda più povera o in difficoltà deve continuare a pagare tasse assolutamente eccessive rispetto al potenziale di reddito».


24 agosto 2009

Sono pronti a calare le braghe

Fonte Corriere della Sera

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