L'incontro con le coop rosse
Bianchi e rossi si scontrano nei salotti televisivi, ma gli affari sono affari. Gli intrecci tra le cooperative cielline, e cattoliche in genere, e quelle che si portano dietro l'eredità del Partito comunista italiano sono sempre più frequenti. A volte sono frutto di una spartizione politica, come accade in molte lottizzazioni edilizie, ma spesso sono accordi alla luce del sole. Qualche esempio? Nel novembre del 2008 è stata annunciata la fusione tra Os, la mutua sanitaria della Compagnia delle Opere, e Insieme salute, aderente a Legacoop. Un patto economico ma anche politico, "al di là delle ideologie", benedetto dalla firma dei massimi vertici delle due organizzazioni, Bernhard Scholz per la Cdo e Giuliano Poletti per Legacoop. La sintonia arriva da lontano. Già nel 1997 le bianche e le rosse colsero al volo la nuova opportunità di creare agenzie di lavoro interinale, il cosiddetto "lavoro in affitto”. Nacque così Obiettivo lavoro, all'epoca la più grande agenzia europea del settore. A gennaio di quest'anno la svolta ha toccato un tempio della tradizione di sinistra: il porto di Genova, dove è attiva la società di lavoro interinale Intempo, passata dall'associazione delle compagnie portuali a un fifty-fifty, tra Legacoop e Cdo. Un'altra casa comune è la Fondazione Abitare la città, che a Milano opera nell’housing sociale. È costituita da cooperative aderenti a Legacoop, Cdo di Milano e provincia. Confcooperative Lombardia.
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