"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

domenica 9 agosto 2009

SCAMBI EPISTOLARI


Caro don Giorgio... Egregio Dottore...


Caro Don Giorgio,

mi rendo conto di aver commesso un gravissimo errore nell'esternarle il mio personale pensiero nei suoi confronti; ho infatti alimentato la sua incontrollabile predisposizione a manifestare odio, rancore, violenza verbale, invettive, calunnie e tutto il corollario dialettico di un uomo dominato dalle tenebre del male.
Non avrei nessuna difficoltà a rispondere puntualmente a tutte le sue 10 domande ma le inoltro un'unica risposta, sperando di soddisfare la sua curiosità :
Io sono un uomo libero, non ho padroni e cerco di fare del mio meglio curando gli ultimi come i presunti primi.
Lavoro in un ospedale che non ritengo mio al contrario di lei che ritiene sua la sua chiesa.
Non avrei nulla in contrario a che lei continuasse, in futuro, a dire la sua rispettando il prossimo.
Certo lei dimostra continuo disprezzo del Comandamento "Ama il Prossimo Tuo come te stesso" ed è per questo che personalmente, con l'aiuto della mia sola coscienza, farò di tutto per convincerla che il pulpito della NOSTRA CHIESA non è il luogo giusto per esprimere il suo odio verso chi non la pensa come lei.
Prof. Alberto Zangrillo


Egregio Dottore,

con calma Le rispondo.
Anzitutto, sia ben chiaro che ho grande stima della Sua professionalità nel campo medico tanto che, se avessi bisogno, non temerei di essere da Lei curato.
Non La conosco, perciò non posso esprimere giudizi sulla Sua persona in quanto tale. Casomai La giudico per il fatto che parteggia per un certo partito, che io non condivido e combatto.
Lei mi critica per il fatto che un prete non deve fare politica, ma allo stesso modo io posso criticare lei che è un medico e fa politica. Sa, i confini tra la missione del medico e quella del prete non sono poi così distanti.
Lei si è pentito del gesto che ha fatto nei miei riguardi, ma, sia sincero, si sta accorgendo che senza volerlo non solo ha dato notorietà alle mie idee, ma ha risvegliato in tutta Italia, e non solo, un malumore che si sta rivelando potenzialmente pericoloso per l'attuale regime. Ora dovrà vedersela con il suo assistito, Silvio Berlusconi.
Sono convinto che stanno nascendo le premesse per una rivoluzione, non solo nel campo politico, ma anche in quello ecclesiale: mi stanno telefonando preti della diocesi che finalmente trovano un'occasione per farsi avanti.
In diocesi sta nascendo una Chiesa dissidente, non tanto nei riguardi del nostro bravissimo cardinale, che è già dissidente, ma di quella struttura ecclesiastica vaticana che fa paura. Come vede, non posso che ringraziarLa.
Non ce l'ho con Lei, assolutamente. Tuttavia vorrei che rispondesse ai dieci punti. Sono in attesa di pubblicare la sua e-mail.
Si ricordi che abito in una bellissima frazione collinare, come avrà visto. Se desidera, possiamo fare quattro chiacchiere, senza duellare. L'aspetto, senza rancore.
Distinti saluti.
Don Giorgio

Non so se la storia è finita così vedremo spero di aver documentato abbastanza.

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