"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

martedì 25 agosto 2009

Rai Tre Pasticcio P.D.

L’allarme del direttore generale: scegliere presto

Masi e le nomine a RaiTre
«Restino slegate dalle assise pd»

Gasparri: così avremo la prova che i Democratici non telecomandano le truppe

Il diret­tore generale della Rai, Mauro Ma­si
Il diret­tore generale della Rai, Mauro Ma­si

ROMA - Le nomine imperver­sano nella fiction di fine estate della Rai. Da alcuni giorni gira il sospetto che i vertici di RaiTre e Tg3, attualmente occupati da Pao­lo Ruffini e Antonio Di Bella non vengano rinnovati per colpa del congresso Pd. E così tutto potreb­be restare bloccato fino al 25 otto­bre, quando si saprà se è Bersani o Franceschini il vincitore. Il diret­tore generale della Rai, Mauro Ma­si, appare alquanto irritato, per­ché è comunque lui a dover for­malizzare le proposte: «Di quelle nomine parleremo certamente ad inizio settembre. Ma - avverte ­una cosa è certa: non saranno le­gate in alcun modo al congresso del Pd». Ciò però che Masi non è in grado di garantire, perché non dipende solo da lui, è che queste ultime vengano fatte prima del congresso. Ne approfitta Mauri­zio Gasparri per invitare il Pd ad una «soluzione immediata e tra­sparente »: «La Rai decida subito, così avremo la prova che il Pd non telecomanda le sue truppe».

Ma è evidente che lo dice per crea­re problemi dentro il Partito De­mocratico. In questi giorni infatti gira anche il nome di Barbara Pa­lombelli e, più si attende, più si rafforzano tre diverse linee all’in­terno dello stesso partito: i rutel­lian- cattolici contro i dalemiani, che punterebbero su Bianca Ber­linguer, contro i veltroniani puri, fermi sull’attuale organigramma. Con grande soddisfazione del Pdl. Chiamati in causa, i duellanti del Pd si difendono. Franceschini definisce «totalmente falsa» la ri­chiesta di attendere il congresso per decidere. Lo stesso fa Pierlui­gi Bersani con il suo portavoce Stefano Di Traglia: «Le nomine le fa il cda della Rai». Sentiamo allo­ra che ne pensano gli unici due consiglieri Rai del centrosinistra. Denuncia Nino Rizzo Nervo: «Hanno appena nominato scanda­losamente ben 4 vicedirettori ge­nerali e ora sarebbe tutta colpa del Pd? La colpa è di Masi. Abbia­mo proposto che restassero Ruffi­ni e Di Bella, ma ci ha fatto capire che preferirebbe il secondo al po­sto del primo e Berlinguer al Tg3

In realtà girano anche i no­mi di professionisti come Carlo Freccero ed Enrico Mentana. «Noi - precisa - non siamo contrari per principio ai cambiamenti, ma vo­gliamo spiegazioni. Perché cam­biare Ruffini se ha fatto bene?». Per Rizzo Nervo è una manovra contro gli attuali programmi di RaiTre. Lo pensa anche l’altro con­sigliere in quota Pd, Giorgio van Straten: «La verità è certe trasmis­sioni, specie quelle di satira, dan­no più fastidio di altre. Ruffini è legato a quel tipo di programma­zione ». Entrambi, quindi, rinvia­no la responsabilità dello stallo in atto a Masi. Ma sono tutti e due per la mozione Franceschini, pro­venendo uno dall’area di Rutelli e l’altro da quella di Veltroni. Men­tre al congresso potrebbero an­che vincere, con Bersani, i dale­miani. Insomma, è il solito pastic­cio Rai. Di complessa, come al so­lito acrobatica, soluzione.

Roberto Zuccolini
25 agosto 2009

Fonte Corriere della Sera

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