"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

martedì 25 agosto 2009

Sogni infranti?

Salari, no di Sacconi a Cisl e Uil:
«Un sogno azzerare tasse su integrativi»

Epifani: «Tasse giù su tutti i redditi da lavoro»


ROMA (25 agosto) - Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, dice no alla richiesta di Cisl e Uil di azzerare l tasse sui contratti integrativi. Lunedì il ministro del Lavoro aveva ripreso il tema dei salari differenziati, rilanciando sulla questione contrattuale: salari differenziati già dai prossimi contratti oppure stop agli sgravi per la parte variabile delle retribuzioni. Il fronte sindacale, che resta diviso, aveva risposto chiedendo con Cisl e Uil l'azzeramento delle tasse sulla contrattazione di secondo livello.

Sacconi: un sogno azzerare le tasse sulla contrattazione di secondo livello. «I sogni sono sempre leciti però poi ci si misura con la concretezza della finanza pubblica», ha detto oggi Sacconi, respingendo in sostanza al mittente la richiesta di «zero tasse» sulla contrattazione territoriale e aziendale avanzata dai leader di Cisl e Uil. «Credo che sia importante confermare la detassazione del 10%» già prevista, ha poi aggiunto.

Epifani: pronti al dialogo. «Nonostante il no all'accordo, noi saremo responsabilmente seduti a tutti i tavoli», la Cgil «farà la sua parte e avanzerà le sue proposte». Lo dice Guglielmo Epifani,dopo la polemica sulle gabbie salariali. «Si facciano dei buoni contratti nazionali, se si ascolterà quel che ha da dire la Cgil ci sarà anche la nostra firma con il voto dei lavoratori», assicura Epifani, assolutamente «senza ideologismi». Il leader della Cisl «può stare tranquillo, non siamo intenzionati - insiste in una intervista a La Stampa - ad abbandonare nessun tavolo. Si facciano dei buoni contratti nazionali, e vedrà che ne avranno un beneficio anche le intese aziendali». Del resto, puntualizza il segretario della Cgil pur ribadendo le ragioni che lo hanno spinto a non firmare l'accordo di primavera, «non siamo mai stati ideologicamente contrari ai contratti di secondo livello», ma «ora il problema è dare un salario a chi il lavoro lo sta per perdere o l'ha perso».

Epifani sollecita il governo ad estendere «la “cig” ordinaria a 104 settimane» per evitare impasse applicative e avverte: «Per tornare ai livelli di produzione e di occupazione del 2007 dovremo attendere il 2013 o 2014. Su questo tema noto nel governo un atteggiamento evasivo». Il leader della Cgil, peraltro, è d'accordo con Confindustria sul fondo pubblico-privato per ripatrimonializzare le imprese, ma non sulla detassazione del salario territoriale: «La detassazione del salario aziendale al 10 per cento - spiega - è sufficiente. Il problema è che di accordi se ne fanno pochi per le resistenze delle imprese». In realtà, «la via d'uscita - ecco la ricetta di Epifani - è la riduzione fiscale di tutti i redditi da lavoro», perché «detassare i salari sarebbe un ottimo modo per sostenere la domanda interna, tanto più in questa fase».

Fonte Messaggero

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