"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

martedì 18 agosto 2009

Un tango soave




«A mezzanotte va/la ronda della Lega/alla comunità/importa ormai una s...». Prima rima baciata, per il refrain del 'Tango della Lega', realizzato dal farmacista-cantautore genovese Carlo Besana, video che spopola su YouTube. Realizzato sulla falsariga del ben più romantico 'Tango delle capinere', polpettone musicale del 1928 del duo Bixio-Cherubini, il 'Tango della Lega' è lo sberleffo alle ronde leghiste e a chi le ha pensate.


Il testo è in italiano con qualche indulgenza, allo zeneize, il dialetto genovese. Seconda rima baciata, sempre dal ritornello: «Con quella presunzion di utilità sociale m' han rotto gia i c..., mi girano le bale». Non è difficile riempire gli spazi. Prima strofa: «Dove lavoran tutti quanti/se vedon gli stranieri/pensano subito ai briganti/hanno la pelle scura/ vestiti un pò così/ la loro vita è dura perchè in ogni dì» sottinteso perché ci sono le ronde.


Il video è girato con tecniche amatoriali nei carrugi genovesi, di notte. Tre ragazzotti, teste rasate e braghe larghe, pettorina arancio da gomma bucata in autostrada, vagano per le stradine vuote con fare minaccioso. Il gesto che fa la prima signora di colore che incontrano non ha bisogno di traduzioni e anche in questo caso è abbastanza prevedibile e universalmente noto. Seconda strofa: «Il rondarolo fiero/scende tra i vicoli la sera/lo sguardo nobile ed altero/vorrebbe 'na camicia nera/Quel fior di filibusta/ha una sua idea di libertà/ma non la conta giusta/agli altri vuol sottrarla gia». Coro: «a mezzanotte va/ la ronda della Lega...» e via col refrain. Il video e la canzoncina, interpretata dallo stesso Besana e da un coro di signori genovesi del quartiere popolare del Cep schierati 'a cappella', sta entrando nella top ten dei video italiani più cliccati su YouTube e anche tra quelli più linkati: molte le associazioni che rimandano al 'Tango'.


Tra queste, quella che fa capo alla Comunità del Porto di don Gallo e il sito di Beppe Grillo. Spiega la didascalia al video: «Per evitare incomprensioni e dubbi precisiamo che il bersaglio del video non sono le ronde realizzate a Genova dagli Alpini o in altre città da corpi dell'esercito (altra faccenda, specificano, quindi «altre considerazioni») ma delle ronde di cittadini, 'accreditati' come cittadini attivi, istituite di recente e propagandate a gran voce dal Governo in carica e dal ministro Maroni». Si attendono reazioni.
l'Unità 17 / 08 / 2009

4 commenti:

  1. Divertente il video.
    Personalmente queste persone delle "ronde" mi fanno solo ridere...
    Tanti buzzurri che credono di risolvere i problemi passeggiando con i giubbottini fuorforescenti...Questi i provvedimenti dei loro rozzi ed ignoranti capi...furbi ,però, con queste manovrine da strapazzo si salvaguardano lo stipendio ed i privilegi di "Roma ladrona".
    Ma in che paese viviamo?

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  2. Già Miriam,
    comunque colgo in questo video che la gente del nord per ora gliele canta alla lega...mi sa che presto gliele suona pure! :))

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  3. Bello questo Tango lo mandiamo a Maroni e company
    @Miryam Bossi sta usando la base leghista, li accontenta con queste stronzate, poi vanno a Roma ladrona e portano via fior fior di stipendi.

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  4. Questo video è stato segnalato dal Secolo XIX di Genova e ripreso a L'Unità.
    E' satira, più feroce di quanto sembri.
    Certo, non basta, la frase di uso comune "una risata li seppellirà" non è più attuale, manca il senso del ridicolo.
    Ma almeno basta a tenere sempre desta l'attenzione fra la popolazione locale (nel caso del video), se non di quella internazionale.
    La pubblica opinione in Italia non esiste più, è stata distrutta unitamente al senso della morale personale e dell'etica dei comportamenti.
    Però esistono le pubbliche opinioni locali, disarticolate fra loro, ma sempre meglio di niente.

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