"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

venerdì 11 settembre 2009

Da El Pais sull'Italia.



Questo è quello che pensa la stampa spagnola riguardo noi e il nostro governo.
La nostra tradizione democratica è seriamente messa in discussione grazie al popolo italiano che ha deciso più volte che questo personaggio diventi Capo del nostro Governo.

Silvio Berlusconi è diventato una compagnia politica poco raccomandabile. Ieri l’ha potuto verificare personalmente Rodriguez Zapatero, che ha dovuto sopportare, insieme a numerosi ministri dei due paesi, i deliranti e imbarazzanti racconti sul reclutamento delle giovani donne per le liste elettorali del Popolo della Libertà, il partito politico presidenziale; sulle sue riunioni e feste con decine di ragazze dedite alla prostituzione; sui suoi insulti a El Pais e alla stampa italiana che ancora si salva dalla sua voracità di proprietario di media e dal suo impegno nella limitazione della libertà d’espressione.

Ciò che sta trasformando Berlusconi in un personaggio inadeguato per un paese serio ed un Governo presentabile, togliendogli qualsiasi autorevolezza nel dialogare con i suoi omologhi, non è la sua vita privata, bensì l’allucinante confusione tra pubblico e privato con la quale ha organizzato la vita politica italiana. La conferenza stampa tenuta al termine dell’incontro bilaterale dei ministri è la migliore dimostrazione di questo deprecabile mix di generi, che si estrinseca persino al momento di rispondere ai giornalisti che legittimamente pongono le loro domande. Le sue prolisse spiegazioni sono durate per quasi dieci minuti, ricoperte di egolatria, di umorismo maschilista e goliardico, e sono andate peggiorando con l’aumentare dell’imbarazzo degli assistenti spagnoli e italiani.

Su Berlusconi ricade in questo momento il sospetto di aver utilizzato il proprio potere personale nella designazione di alte cariche dello Stato e nella formazione delle liste elettorali per ottenere favori sessuali. Lui stesso ha mostrato e ieri persino espresso, nella vergognosa risposta sulla sua vita sessuale, la propria vulnerabilità come uomo pubblico al quale possono essere presentate belle ragazze che naturalmente cadono ai suoi piedi di fronte al suo splendore, per ottenere controprestazioni politiche ed economiche. Nulla si può dire della vita privata di chi sa preservarla, ma nel suo caso è stato lui stesso, dai propri mezzi di comunicazione, e sua moglie, che hanno scatenato tutto ciò. Quest’ultima, ha persino sottolineato il suo rapporto malato con giovani minorenni. Un fatto che, si può star certi, non potrebbe essere oggetto di alcuna persecuzione giudiziaria in Italia a causa della blindatura legislativa che ha costruito lui stesso attorno alla propria persona.

Frequentare Berlusconi, il cui paese fa parte del G 8, è diventato un problema politico aggiuntivo nelle complesse relazioni internazionali. Ma ciò che più lo discredita come governante è la propria vulnerabilità di fronte a qualsiasi pressione sotterranea, frutto delle circostanze in cui si trova per soddisfare la propria vanità e il proprio ego. La Chiesa italiana, oggetto dei suoi attacchi, e profondamente irritata per i suoi comportamenti ha deciso di approfittare della sua debolezza politica per ottenere modifiche di legge proprio nel terreno della morale. E’ chiaro che molti altri potranno seguire questa stessa strada.

da El Paìs (traduzione a cura di Tommaso Vaccaro)

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