"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

lunedì 14 settembre 2009

Feltri Fini

velina rossa: «Berlusconi si dissoci»

Feltri, nuovo «monito» a Fini

Attacco su Lodo Alfano e sexy dossier del 2000. Della Vedova: «Non è da grande giornalista ammonire»

Vittorio Feltri (Ipp)
Vittorio Feltri (Ipp)

MILANO -«Il presidente Fini e la strategia del suicidio lento». È il titolo dell'editoriale di lunedì su Il Giornale, un nuovo affondo del direttore del quotidiano, Vittorio Feltri, nei confronti del presidente della Camera. Nell'articolo il giornalista traccia un lungo excursus delle vicende politiche recenti che hanno avuto come protagonista l'ex leader di An e poi invita Fini a ricordare «anche che delegare i magistrati a far giustizia politica è un rischio. Specialmente se le inchieste giudiziarie si basano sui teoremi. Perché oggi tocca al premier, domani - si legge nel lungo articolo - potrebbe toccare al presidente della Camera. È sufficiente, per dire, ripescare un fascicolo del 2000 su faccende a luci rosse riguardanti personaggi di Alleanza Nazionale per montare uno scandalo. Meglio non svegliare il can che dorme». Un'«ultima chiamata» quella di Feltri a Fini, attraverso la quale il direttore del quotidiano chiede al numero uno di Montecitorio di «scegliere» se «cambiare rotta o lasciare il Pdl».

DELLA VEDOVA - Tra le prime reazioni, c'è quella del deputato del Pdl, Benedetto Della Vedova: «Forse devo rileggere bene, ma per come l'ho capito io si passa dal giornalismo ad altro: se si ha una notizia la si scrive, altrimenti no, ma ammonire qualcuno perché stia zitto non è giornalismo, né giornalismo di inchiesta: fatico a capire. Feltri è un grande giornalista e il finale del suo pezzo di oggi non l'ho capito perché non è da grande giornalista ammonire, non è nè una notizia né un'opinione». Quanto al riferimento di Feltri a un presunto «fascicolo del 2000», Della Vedova si augura che questa non sia la «china» verso la quale si sta andando e proprio citando quest'ultimo passaggio di Feltri sottolinea: «Un giornalista gli scandali non li monta, li fa esplodere!».

D'ALIA - Il presidente dei senatori dell'Udc, Gianpiero D'Alia, interviene con una nota: «Feltri spieghi a cosa fa riferimento quando parla, nel suo editoriale dedicato anche oggi al Presidente della Camera, di 'un fascicolo del 2000 su faccende a luci rosse riguardanti personaggi di Alleanza nazionale'». «Se ha elementi concreti, li tiri fuori - prosegue - altrimenti si scusi, perché queste allusioni e mezze parole non solo non fanno parte della buona informazione, ma costituiscono una seria minaccia, anche di rilievo penale, a un'alta carica dello Stato»,.

VELINA ROSSA - Sul tema dei rapporti interni alla maggioranza, e in particolare tra Fini e il premier Silvio Berlusconi, interviene anche Velina Rossa. Il foglio vicino al centrosinistra esorta il presidente del Consiglio a «prendere le distanze dai giornali di famiglia» e sottolinea: «Ha mai smentito il suo giornale? Non ci risulta». Eppure «leggendo alcuni articoli c'è davvero da pensare che si sia tornati in un periodo molto vecchio, quando qualcuno cercava di instaurare con i ricatti un regime autoritario».


14 settembre 2009

Corriere della sera

Il giornale passa alle minacce ai ricatti

5 commenti:

  1. Continuo a leggere da parte di tutti, sia di destra che di sinistra, che V.Feltri è comunque un bravo giornalista.
    Questo modo tutto italiano di fare i complimenti e poi criticare mi sa tanto dei metodi spagnoleggianti del '600 dove dopo inchini e salamelecchi magari si infilzavano a colpi di spada.
    Io qui affermo che non è un bravo giornalista! Non è un bravo direttore di giornale! Perchè in questi due ruoli bisogna avere il senso della notizia e la capacità di chiedersi perchè si scrive. Bisogna essere onesti, non scrivere sotto dettatura e molte altre qualità che mancano a questo "direttore".

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  2. Io dico che...quel servo del marchese del Grillo...pure lui mi ricorda qualcuno!!
    Oggi l'ho presa così, con la fisima del marchese del Grillo :((
    Sopportatemi, domani passerà...spero...boh! :((

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  3. Francy ... il marchese del grillo...diceva :"Io sono io e voi non siete un cazzo"... allora secondo te feltri si immedesima nel marchese del grillo... oppure il marchese del grillo glielo grida in faccia?:))
    Feltri un bravo giornalista? E chi lo dice? Qualche altro lecchino che, magari, spera di poter fare carriera servendo?
    Feltri se era un bravo giornalista non aveva bisogno di fare il servo per avere affidato la direzione dei giornali di famiglia.
    Montanelli lo ha più di una volta ridicolizzato....Feltri è solo un quaquaraquà che se non difende il convento con i suoi scoop mezzi fasulli si ritroverà disoccupato.
    Anche a lui interessa che il suo padrone stia alla presidenza del consiglio... deve mangiare pure lui . ( !5.000 e più euro al mese)

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  4. Miryam...
    ho detto..."quel servo del marchese del Grillo". Non è Feltri il marchese ma il servo.
    Capito mi hai??? :)

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  5. I soldi gli servono deve comperare il Como (squadra di calcio)con la Santanchè e qualcun altro che non ricordo

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