"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

giovedì 24 settembre 2009

La tecnica e la comunicazione oggi



Per una corretta comprensione dell'etica moderna bisogna distinguere le azioni compiute dalle persone in due grandi "modi comunicativi", Il fare tecnico e l'agire comunicativo.
Il primo rappresenta ogni azione compiuta dall'uomo in funzione "non conoscitiva" ma solamente come riproduzione di un qualche cosa già pensato. Il secondo ovviamente il contrario.

Il fare tecnico lo potremmo chiamare anche agire strumentale, cioé un agire determinato da situazioni particolari e orientato verso fini individuali, considerate come meramente "tecniche" e "non sociali".


A questo "agire strumentale" Habermas verrà contrapponendo l'agire comunicativo.

Habermas, insomma, tende a vedere il momento conoscitivo non assoluto e trascendente rispetto al fenomeno sociale che si studia: per quanto lo scienziato sociale possa sforzarsi, ingenuamente o con un poderoso apparato critico, di dare spiegazioni distaccate e obiettive di un fenomeno studiato, queste spiegazioni non possono essere "leggi" valide una volta per tutte.

Nel pensiero habermasiano assume un ruolo centrale anche il concetto-programma di una comunicazione senza limiti e non autoritaria (Internet ad esempio).

Si tratta di una situazione discorsiva ideale che Habermas delinea come soluzione ai problemi della società e della politica nel mondo contemporaneo. La possibilità che tutti i gruppi sociali, dai politici agli intellettuali, dagli scienziati-tecnocrati all'opinione pubblica in generale, comunichino liberamente e siano partecipi in egual misura del dibattito sui problemi sociali, è vista da Habermas come la migliore difesa contro fenomeni quali le ideologie, l'alienazione, la sottomissione del momento politico alle logiche della tecnica e dell'economia, la crisi di identità dell'individuo, i rischi impliciti nella globalizzazione guidata.


Ovviamente in Italia di questi temi non se ne parla, se non nelle università.

Aggiungiamo poi che con il governo Berlusconi d'ora in poi sapremo tutto sul gossip di attoruncoli improvvisati ma nulla dei grandi temi di questo mondo.

Questo è uno di quelli, se ne sta parlando dappertutto.


Lorenzo

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