"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

venerdì 11 settembre 2009

L'Ira del Cavaliere su Gianfranco



FRANCESCO BEI


Lo scontro stavolta ha superato il livello di guardia e forse non è tanto lontano dalla verità quel forzista che a Gubbio, dopo aver ascoltato l'intervento di Fini, si allontana scuotendo la testa: "A questo punto o Berlusconi si fa un altro partito oppure se lo fa Fini". Eppure il presidente della Camera allontana senza esitazioni ogni ipotesi di scissione: "Nel Pdl è bene che ci si divida se necessario. Ma non nel senso che uno va da una parte e uno dall'altra".

Tuttavia qualcosa indubbiamente in questi giorni si è rotto tra Berlusconi e Fini. Persino il finiano Alessandro Campi, parlando da politologo, ha l'impressione di una "accelerazione del confronto interno". Mentre un altro intellettuale d'area come Gennaro Malgeri ormai è convinto che si debba prendere atto del "fallimento" del Pdl e che sia meglio per tutti "scioglierlo" e retrocederlo a una confederazione. Fatto sta che il Cavaliere, dopo che i suoi uomini a Gubbio gli avevano riferito le parole di Fini sulla necessità di andare avanti sulle inchieste di mafia, ha avuto la conferma di quanto sospetta da tempo. "E' chiaro che vuole la mia morte politica - è lo sfogo che ha consegnato a quanti lo hanno chiamato - ma non capisco dove pensa di andare se tutti i suoi uomini sono passati con me. Gli sono rimasti solo quattro gatti. E non dimentichi chi ce l'ha messo nel posto dove sta."
.E' lungo l'elenco delle doglianze che il premier vuole far scontare a Fini: "Ha attaccato Feltri ma non ha detto una parola quando Repubblica attaccava me. Cerca ogni pretesto per lo scontro. E adesso si presta a questa manovra oscura delle procure "

.Al di là delle differenze di carattere, a Berlusconi non è chiaro ancora quale sia il disegno del presidente della Camera. "Se volesse solo fare una sua corrente - ragiona nel chiostro di Gubbio uno dei ex forzisti più in vista - avrebbe sbagliato tattica, perché attaccando Berlusconi nessuno di noi gli andrà dietro. Se invece punta a far fuori il premier, non ha capito che più lo si attacca e più lo si rafforza"

.Insomma, tra gli uomini di Berlusconi la parola d'ordine è isolare Fini, prenderne le distanze quasi fosse un corpo estraneo, un "nemico". Basta ascoltare le parole di Franco Frattini, che parla da quello stesso palco dove, due ore prima, Fini aveva denunciato lo "stillicidio" di attacchi contro di lui per le sue posizioni eterodosse. "Lo stillicidio vergognoso - protesta il ministro degli Esteri - è quello contro Berlusconi. La solidarietà umana va oltre il dubbio politico. C'è una rete internazionale che non solo vuole il male di Berlusconi ma anche dell'Italia". Fini, questo è il passo logico successivo, si sta prestando al gioco di quella "rete internazionale" che vuole liberarsi del Cavaliere.

E lo fa proprio sul terreno più delicato, quello della giustizia, del rapporto tra mafia e politica. Marcello Dell'Utri, tirato in ballo nelle vecchie inchieste sulle stragi dei primi anni Novanta, preferisce non commentare le parole di Fini. "Sono a Bressanone a fare una dieta - ha confidato per telefono a un amico - e corro 5 km al giorno. Sono dimagrito, sto bene e non voglio rovinarmi la salute". Ma l'affondo di Fini è troppo duro per essere superato con una battuta. Ignazio La Russa, che a Gubbio interviene come sempre nel ruolo di pompiere, si rende conto che l'aria che tira tra i forzisti è davvero pesante e chiama Fini al telefono per chiedergli di precisare. "Ho avuto contatti con Fini - spiega poi ai giornalisti - e voglio sgombrare il campo da interpretazioni malevoli che possono nascere dalle sue parole sulle stragi. Fini ha sottolineato la solidarietà a Berlusconi, perseguitato in questi anni". Ma ai berlusconiani non basta: "Se Fini pensa a far cadere il governo e sostituire Silvio se lo scordi. Si va dritti a elezioni anticipate".

(11 settembre 2009)
Quando leggo un articolo di giornale in genere colgo tutto l'insieme, a volte però una parte dell'articolo risalta in modo eclatante alla mia mente....come in questo su Berlusconi che si scaglia contro Gianfranco Fini.
Fini concorda sulla necessità che le inchieste sulla mafia, relative agli anni dal 1992 al 1994, vadano avanti. Berlusconi saputo della volontà di Fini dichiara :"E' chiaro che vuole la mia morte..."
Perchè Fini decreterebbe la morte di Berlusconi nel volere che le suddette indagini proseguono??? Che c'entra Berlusconi con quelle indagini ??? Come mai ritiene che sia uno spreco di denaro pubblico il proseguo delle indagini ??? Il Presidente del Consiglio non dovrebbe pretendere il contrario per assicurare i colpevoli alla giustizia ??? Sarebbe ora !!
Perchè Berlusconi rammenta a Fini di ricordare chi gli ha dato la carica di Presidente della Camera??? Che significa ??? E' un'esplicita minaccia a Fini o una pretesa di gratitudine ???
Davanti a simili dichiarazioni ci divento matta !!!
Francesca

3 commenti:

  1. Francy è inutile seguirlo è impossibile, dice una cosa per poi smentirla dopo 2 minuti si gasa dicendo che Lui è il migliore, figurati come si monta la testa se lo dice lui e se ne convince

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  2. Secondo me, ma anche secondo tanti altri, quest'uomo è seriamente malato nel cervello.
    E un narcisista all'ultimo stadio.
    Ha ragione Vanda, inutile e dannoso intossicarsi per le sue parole luride e, spesso, senza senso.
    Vedrai che , se intervistato domani, dirà di non aver detto nulla di simile, dirà, come sempre, che sono stati i giornalisti della sinistra comunista ad inventarsi tutto, a complottare.
    Qui, di persone simili diciamo" Nunno pensà... è nu farinella"
    Il problema caso mai è grave perchè governa un Paese e lo sta letteralmente rovinando sotto tutti i punti di vista.
    Speriamo che molti seguano Fini che, anche se di destra, mi sembra molto più razionale di questo pagliaccio.

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  3. Infatti la penso anche io così. Aggiungo però che quest'uomo ha avvelenato ormai le menti, tramite la Tv,della maggior parte degli italiani.
    Difendono la sua politica come tifo da stadio, come nei meeting di comunione e liberazione dove facevano le standing ovation ad Andreotti mentre era sotto processo per mafia.
    Siamo un popolo di ruffiani, della peggior specie.

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