"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

giovedì 12 novembre 2009

Prescrizione

Giustizia, scontro sul processo breve
L'Anm: incostituzionale e devastante

Prescrizione dopo due anni. Opposizione in rivolta, Bersani:
sarà scontro. Di Pietro: si fermerebbe la metà processi



ROMA (12 novembre) - Il Pdl ha depositato in Senato un ddl per introdurre il "processo breve". Il testo, sottoscritto anche dalla Lega, è composto da tre articoli e introduce tra l'altro, la prescrizione dei processi in corso in primo grado per i reati «inferiori nel massimo ai dieci anni di reclusione» se sono trascorsi più di due anni a partire dalla richiesta di rinvio a giudizio del pm. La prescrizione, così formulata, scatterà anche per i processi Mills e Mediaset in cui è imputato il premier Silvio Berlusconi.

L'Associazione nazionale magistrati (Anm) e l'ex presidente della Consulta Antonio Baldassarre definiscono il provvedimento incostituzionale e devastante. Anche il Pd parla di «rischio di incostituzionalità», mentre l'Idv della «più grossa amnistia mascherata della storia».
Gesto di stizza di Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato.

Tiene dunque per ora la tregua fra Berlusconi e Gianfranco Fini ma la tensione non accenna a
diminuire. A far fibrillare nuovamente gli alleati, a due giorni dal patto siglato a Montecitorio, è il ddl sul processo breve dove, accogliendo la richiesta della Lega, è stato inserita l'immigrazione clandestina nella lista dei reati gravi per i quali è escluso il processo breve. Una decisione che, come ha riferito Giulia Bongiorno, «stupisce» i finiani. Linguaggio diplomatico per dire che la sortita del Carroccio non deve essere piaciuta ai piani alti di Montecitorio.
Tuttavia, come ha spiegato Italo Bocchino, l'ex leader di An non vede violazioni dello spirito dell'accordo siglato con Berlusconi. L'intesa fra i due, si conferma in ambienti finiani, non prevedeva un articolato ma solo alcuni principi. Che per ora si stanno rispettando.

Il disegno di legge (
il testo completo in pdf) per abbreviare i tempi dei processi presentato al Senato dal gruppo Pdl e sottoscritto dalla Lega, già chiamato "ddl Ghedini", si intitola «Misure per la tutela dei cittadini contro la durata indeterminata dei processi» e porta le firme del capogruppo, del vice capogruppo e di 15 senatori del Pdl al Senato, del presidente dei senatori della Lega, Federico Bricolo, dal senatore Sandro Mazzatorta (Lega) e dal senatore a vita, Francesco Cossiga.

La prescrizione non varrà per i recidivi, i delinquenti abituali o professionali e per i reati riguardanti l'immigrazione, l'associazione per delinquere, la pornografia minorile, il sequestro di persona. Esclusi anche reati come l'incendio, il furto, gli atti persecutori, la circonvenzione di incapaci, la prevenzione degli infortuni sul lavoro, le norme in materia di circolazione stradale e il traffico illecito di rifiuti, oltre ai reati più gravi come quelli di mafia e terrorismo.

Baldassarre: è incostituzionale. «Incosituzionale» e «inbarazzante»: così il presidente emerito della Consulta Antonio Baldassarre, considerato vicino al centro destra, ha giudicato il ddl e spiega ,dicendosi «desolato innanzitutto come cittadino», che il provvedimento viola il principio di uguaglianza soprattutto perchè si applica a «reati gravissimi, come quelli di corruzione e concussione» mentre tra quelli esclusi ce ne sono alcuni «lievi». «Non è una cosa seria,visto che stiamo parlando di leggi e non di regali».

Anm: effetti devastanti. Una riforma con «effetti devastanti sul funzionamento della giustizia penale in Italia»: così l'Associazione nazionale magistrati giudica il ddl sul processo breve. E parla di «inevitabile prescrizione per reati gravi», esprimendo «forti dubbi di costituzionalità».

Bersani: rischio di incostituzionalità. Sul rischio incostituzionalità si era già espresso il segretario del Pd affermando che la legge sul processo breve, che dovrà fare da «scudo» a Berlusconi, «rischia» di essere incostituzionale. «Se si tratta di fare processi brevi va bene - ha spiegato - se si tratta di non fare alcuni processi non si può e se si arriverà a uno scontro la responsabilità non è dell'opposizione». «Ci vuole una certa cautela - ha aggiunto Bersani -. Io mi chiedo come si fa ad affrontare un tema di questo genere con la serenità necessaria se dobbiamo farlo nei termini in cui si parla in questi giorni, in cui dobbiamo discutere se è più giusto che vada in prigione un rom per due furtarelli oppure un incensurato che è colpevole di corruzione... Perché è di questo che noi dovremo parlare nei prossimi giorni».

Di Pietro: chiederemo referendum. Il leader dell'Idv definisce il ddl «la più grossa amnistia mascherata della storia» visto che «migliaia di processi dei maggiori scandali italiani andranno tutti dichiarati estinti» e annuncia dal 5 dicembre l'annuncio della raccolta firma per chiedere un referendum. «Con questa legge che appena approvata sarà impugnata da ogni tribunale, la metà dei processi si fermerebbe, compresi quelli per i crac Cirio e Parmalat. E questo mi fa pensare a qualche accordo trasversale in parlamento», ha aggiunto Di Pietro.

Capezzone: Bersani succube dell'oltranzismo dell'Idv. Il portavoce del Pdl accusa il Pd di essere «guidata dai dipietristi» e di schierarsi «contro una norma che va a beneficio di tutti gli italiani?».

«Questa è una norma necessaria - afferma il presidente dei deputati della Lega Nord, Roberto Cota - perché i processi, per tutti i cittadini, devono avere una durata ragionevole, altrimenti non c'è giustizia».

Messaggero

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